Versione Aristotele- Ira e desiderio di vendetta
versione aristotele da Prakteon
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Ira e desiderio di vendetta
Definiamo l’ira come un desiderio di vendetta insieme con dolore per una palese offesa (rivolta) a noi stessi o a qualcuno a noi legato, quando l’offesa non è meritata. Se l’ira è questo, è inevitabile che chi è adirato è sempre adirato con un particolare individuo, per esempio con Cleone ma non con un uomo, e poiché costui ha fatto o stava per fare qualcosa contro di lui o contro una persona a lui vicina, e ad ogni ira segue un certo piacere, quello derivante dalla speranza di vendicarsi; infatti, è piacevole il pensare di ottenere ciò che si desidera, ma nessuno desidera ciò che è palesemente impossibile per lui, mentre chi è adirato desidera qualcosa che è per lui possibile. Perciò, è stato opportunamente detto a proposito della collera:
molto più dolce del miele stillante
cresce nel petto degli uomini.
Infatti, anche un certo piacere è sempre presente sia per questo motivo sia per il fatto che passano del tempo a vendicarsi col pensiero; dunque, l’immagine che ne deriva genera piacere, come quello dei sogni.
Definiamo l’ira come un desiderio di vendetta insieme con dolore per una palese offesa (rivolta) a noi stessi o a qualcuno a noi legato, quando l’offesa non è meritata. Se l’ira è questo, è inevitabile che chi è adirato è sempre adirato con un particolare individuo, per esempio con Cleone ma non con un uomo, e poiché costui ha fatto o stava per fare qualcosa contro di lui o contro una persona a lui vicina, e ad ogni ira segue un certo piacere, quello derivante dalla speranza di vendicarsi; infatti, è piacevole il pensare di ottenere ciò che si desidera, ma nessuno desidera ciò che è palesemente impossibile per lui, mentre chi è adirato desidera qualcosa che è per lui possibile. Perciò, è stato opportunamente detto a proposito della collera:
molto più dolce del miele stillante
cresce nel petto degli uomini.
Infatti, anche un certo piacere è sempre presente sia per questo motivo sia per il fatto che passano del tempo a vendicarsi col pensiero; dunque, l’immagine che ne deriva genera piacere, come quello dei sogni.
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