Versione 4 superiore , 446

Dylansuperfiko
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Natalia_M
Chi è turbato per la fama presso i posteri non si immagina che molto presto ognuno di quelli che lo ricordano ed egli stesso moriranno (singolare) ; poi di nuovo il suo successore (chi gli succede, participio sostantivato), fino a quando anche ogni ricordo sarà estinto poiché procede attraverso [collegamenti] che si accendono e si estinguono. Ma metti il caso che coloro che ricorderanno [siano] anche immortali e [δέ] il ricordo immortale. Orbene, che cosa [è] questo per te? E non dico che non [è] niente per il morto (participio sostantivato); ma per il vivo (participio sostantivato) che cosa [è] la lode, eccetto che nelle rendite? Tutto quello [che], e non importa come, [è] bello, è bello di per sé, e cessa in sé, senza avere la lode come parte di sé. Invero, ciò che è lodato non diviene peggiore o migliore. Dico questo anche per quegli elementi che assai comunemente sono detti belli: come gli oggetti materiali e le opere d'arte; dunque ciò che [è] davvero bello ha bisogno di qualcosa? Non più della legge, non più della verità, non più della benevolenza, o del pudore. Quale di questi beni è bello perché è lodato, o , biasimato, si corrompe? Uno smeraldo diventa peggiore se non è lodato? Che cosa [diventa] l'oro, l'avorio, la porpora, la lira, il coltello, il fiorellino, l'alberello?
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