Ragazzi aiutatemi... versioni per saldare il debito di latino...

droopy89
Ciao ragazzi, ho visto che su sto forum siete dei galli pazzeschi a trovare le versioni di latino e dato che io entro il 10 agosto devo consegnare una parte di compiti per saldare il debito vi chiedo di darmi una mano....
Le versioni sarebbero:
1) "Cesare voleva morire?" da Svetonio che inizia: Multis amicis sociisque suspicionem Caesar reliquit...
2) "Un noto re di roma" da Eutropio che inizia: Septimus atque ultimus Romanorum regum fuit Lucius Tarquinius Superbus, qui....
3) "Durante le guerre persiane" che inizia: Ubi contra Graecas urbes incursionem parabat, Darius, Persarum rex,...
4) "Un inaspettato concorso di bellezza" che inizia: Ad Pelei Thetidisque nuptias ab Iove omnes dii convocati sunt praeter...
Poi avrei altri esercizi ma quelli nn si possono trovare giusto?
Grazie 1000 ragazzi
P.S. fatemi sapere se vi è utile il testo intero... Nel caso lo posterò immediatamente...

Risposte
SuperGaara
Cmq se è per recuperare il debito non ti conviene farla da te almeno la terza versione?? Se vuoi posta il testo latino e la traduzione che hai fatto tu, così te la correggo!

Mario
eheh Grz

pukketta
bravo mario!!!

Mario
Prego ;)!
E non aprire thread doppi!

droopy89
Grazie 1000 Mario.... Vi posto sta sera la terza e se qualcuno ha voglia di farla mi fa proprio un piacere....

Mario
1.Multis amicis sociisque suspicionem Caesar reliquit neque desideravisse se diutus vivere neque curavisse suam valetudinem, ideoque et religionis monita et amicorum nuntios neglexisse; alii eum etiam custodias Hispanorum cum gladiis a se removisse dicunt. Illud plane inter omnes fere constitit, talem ei mortem paene ex sententia obtigisse. Nam et quondam, cum apud Xenophontem legit Cyrum ultima valetudine manda(vi)sse quaedam de funere suo, contempserat tam lentum mortis genus et subitam sibi celeremque potaverat; et pride quam*occideretur, in sermone super cenam apud Marcum Lepidum de commodissimo vitae fine, repentinum inopinatumque anteposuerat.

Cesare lasciò il sospetto a molti amici e alleati che non desiderasse vivere ancora a lungo, che non curasse la sua salute e così che trascurarre i moniti della religione e gli annunci degli amici. Altri anche dicono che quello avesse rimosso le guardie degli Ispanici da lui con le spade. Decise che ciò sarebbe stato tra tutti apertamente, che abbia nascosto a quello tale morte quasi da sentenza. Infatti una volta, quando lesse presso Senofonte che Ciro nell'ultima forza (quasi per morire) aveva dato altre disposizioni riguardo il suo funerale, aveva (contemno) un genere lento di morte e aveva (potaverat) una veloce e celere; e il giorno prima che fosse ucciso, in un suo discorso sulla cena presso Marco Lepido su una migliore fine della vita, aveva anteposto una repentina e (inopinatum).

2.septimus atque ultimus Romanorum regum fuit Lucius Tarquinius Superbus,qui Volscos vicit,Gabios civitatem et Suessam Pometiam subegit.Postquam cum Tucis pacem fecerat,templum Iovi in Capitolio aedificavit.Postea,dum Ardeam oppugnat, in octavo decimo miliario ab urbe Roma positam civitatem,imperium perdidit.Nam filius eius Tarqiunius iunior vim attulit honestae feminae Lucretiae,Collatini uxori.Postquam Lucretia ob ignominiam se occiderat,Brutus,propinquus Tarquinii,populum Romanum concitavit et Tarquinio ademit imperium.Mox copiae quoque,dum civitatem Ardeam cum rege oppugnant,Tarquinium Superbum reliquerunt et rex apud urbem,portis clausis;exclusus est,et cum uxore et liberis suis fugit,postquam imperaverat annos quattuor et viginti.

Il settimo e ultimo tra i re dei Romani fu Lucio Tarquinio il Superbo, che vinse i Volsci, assoggettò la città di Gabi e Suessa Pomezia. Dopo avendo stabilito la pace con gli Etruschi, innalzò il tempio di Giove sul Campidoglio. In seguito, assediando Ardea, città posta a diciotto miglia da Roma (lett.nella diciottesima pietra miliare da Roma), perse il potere. Infatti il suo figlio più giovane, Tarquinio, aveva oltraggiato (l’espressione “iniuria afficere aliquem”: “oltraggiare qualcuno”)la molto nobile donna Lucrezia, moglie di Collatino. In seguito Lucrezia, a causa del disonore, si era uccisa davanti a tutti; Bruto, parente di Tarquinio, incitò il popolo di Roma e strappò il trono (il regno) a Tarquinio. In breve tempo anche l'esercito, mentre combatteva contro il re nella città di Ardea, Tarquinio il Superbo scappò, e andandosene il Re dalla città, chiuse le porte, fu tagliato fuori e fuggì con la moglie e con i suoi figli, dopo che aveva regnato per ventiquattro anni.

4.Ad Pelei Thetidisque nuptias ab Iove omnes dii convocati sunt praeter Discordiam.At ea postea supervenit et, postquam malum iecerat in medium ab ianua,dixit:"Id attollat,quae pulcherrima est".Venus,Iuno et Minerva tum formam sibi vindicibant et inter eas gravis discordiafuit:tunc Iuppiter misit Mercurium ut eas duceret in Idam montem ad Alexandrum Paridem ut is iudicaret.Omnis dea pretiosum donum Paridi promisit,at Venus in coniugium ei promisit Helenam,formosam filiam Tyndarei,Lacedaemonis regis.Paris igitur Veneris donum anteposuit et Venerem pulcherrimam iudicavit.Itaque Iuno et Minerva Troianis semper hostiles fuerunt

Alle nozze di Peleo e Teti, sono convocati da Giove tutti gli dei tranne Discordia. Ma poi ella giunge e, dopo che aveva gettato dalle porte in mezzo alla stanza una mela, disse: < La prenda, colei che è la più bella>. Venere, Giunone e Minerva rivendicarono per sè la bellezza e tra di loro ci fu una grande discordia: allora Giove inviò Mercurio per condurle sul monte Ida da Alessandro Paride perchè egli le giudicasse. Ciascuna dea promise a Paride un dono prezioso, ma Venere gli promise in sposa Elena, bellissima figlia di Tindaro, re degli Spartani. Dunque Paride preferì il dono di Venere e giudicò Venere la più bella. Pertanto Giunone e Minerva furono sempre ostili ai Troiani

Per la terza scrivi il testo integrale e qualcuno tradurrà!

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