L'adulazione è il peggiore dei vizi-Dione di Prusa
Πασων γαρ,ως επος ειπειν...
...και μη τοις φρονίμοις επιτρεπειν.
...και μη τοις φρονίμοις επιτρεπειν.
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L’adulazione è il peggiore dei vizi
Infatti, di tutti i vizi, per così dire, uno troverebbe che l’adulazione è il più turpe. Innanzitutto, infatti, danneggia la cosa più bella e più giusta, l’elogio, di modo che non sembra più genuino né fatto sinceramente, e, cosa più terribile di tutte, attribuisce le ricompense della virtù al vizio. Cosicché operano molto peggio di coloro che distruggono l’istituzione: infatti, alcuni rendono l’istituzione sospetta, altri, invece, rendono la virtù infida. Dunque, come credo, quasi sempre il malvagio è detto sciocco e lo è effettivamente, l’adulatore supera tutti in stoltezza. Infatti, il solo di coloro che nascondono la verità ha il coraggio di dire le falsità dinanzi a quelli che sanno fortemente che mente. Infatti, chi è, infatti, ignorante delle proprie azioni? O chi è così stolto che non sa se gode di fatiche o di mollezza e se si rallegra più ad avere giustizia che a farla e se è amante meno dei piaceri che delle buone azioni? E dunque, ciò che soprattutto si crede, ingraziarsi coloro che vengono elogiati, a me sembra che fallisca soprattutto anche in questo: infatti, al contrario, diviene inviso piuttosto che essere gradito. Subito chi ritiene felice il povero in quanto ricco, egli stesso mente, invece, a colui che viene stimato felice biasima la povertà. Al contrario, chi elogia il più turpe in quanto onesto che cos’altro fa se non arrecare vergogna a se stesso? Oppure chi dice che lo storpio è integro, come potrebbe risultare gradito ricordando la disgrazia? Inoltre, chi glorifica lo stolto come saggio, questi sarebbe forse più credibile di tutti per la stoltezza dell’ascoltatore e causa un danno tanto più grande: infatti, persuade a decidere con lui stesso e a non volgersi ai saggi.
Infatti, di tutti i vizi, per così dire, uno troverebbe che l’adulazione è il più turpe. Innanzitutto, infatti, danneggia la cosa più bella e più giusta, l’elogio, di modo che non sembra più genuino né fatto sinceramente, e, cosa più terribile di tutte, attribuisce le ricompense della virtù al vizio. Cosicché operano molto peggio di coloro che distruggono l’istituzione: infatti, alcuni rendono l’istituzione sospetta, altri, invece, rendono la virtù infida. Dunque, come credo, quasi sempre il malvagio è detto sciocco e lo è effettivamente, l’adulatore supera tutti in stoltezza. Infatti, il solo di coloro che nascondono la verità ha il coraggio di dire le falsità dinanzi a quelli che sanno fortemente che mente. Infatti, chi è, infatti, ignorante delle proprie azioni? O chi è così stolto che non sa se gode di fatiche o di mollezza e se si rallegra più ad avere giustizia che a farla e se è amante meno dei piaceri che delle buone azioni? E dunque, ciò che soprattutto si crede, ingraziarsi coloro che vengono elogiati, a me sembra che fallisca soprattutto anche in questo: infatti, al contrario, diviene inviso piuttosto che essere gradito. Subito chi ritiene felice il povero in quanto ricco, egli stesso mente, invece, a colui che viene stimato felice biasima la povertà. Al contrario, chi elogia il più turpe in quanto onesto che cos’altro fa se non arrecare vergogna a se stesso? Oppure chi dice che lo storpio è integro, come potrebbe risultare gradito ricordando la disgrazia? Inoltre, chi glorifica lo stolto come saggio, questi sarebbe forse più credibile di tutti per la stoltezza dell’ascoltatore e causa un danno tanto più grande: infatti, persuade a decidere con lui stesso e a non volgersi ai saggi.
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