Incorruttibilità di un uomo giusto
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Aristide l'Ateniese figlio di Lisimaco a causa della giustizia e la bontà e l'indigenza era onorato e amato. Così poveramente viveva, ma mai si lamentava per questo. Il ricco Callia una volta era accusato dal popolo, e dunque Aristide andava e lo difendeva dall'errore, per cui i giudici lo scioglievano dalla colpa. Callia gli mandava oro, ma Aristide non accettava, poichè diceva che la vita di Callia si serve della povertà di Aristide, ma la povertà di Aristide non si cura della ricchezza di Callia. Quando Aristide stava per essere bandito per ostracismo dal popolo, nell'assemblea un tale contadino si avvicinava ad Aristide e gli chiedeva di scrivere il nome di Aristide sul coccio. Aristide chiedeva "Che male ha fatto Aristide". Il contadino rispondeva "Nulla, nè conosco questo uomo, ma sono irritato perchè ovunque sento parlare del "Giusto"". Aristide dopo che ascoltava queste cose, non rispondeva nulla, scriveva il nome sul coccio e restituiva.
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