Help me..

Donyted
ciao raga ho urgente bisogno di 1 versione ke si intitola "Ulisse e Polifemo"..vi prego aiutatemi!!

Risposte
SuperGaara
Prego...ma non farci l'abitudine...:dozingoff

Donyted
ok..grz mille..ci vediamo presto x altre versioni!!:hi

SuperGaara
Ci ho messo sul serio 15 minuti precisi...:lol

La storia di Odisseo è narrata nell'Odissea da Omero. Dopo la guerra di Troia, Odisseo naviga verso Itaca, la sua patria. Tuttavia prima giunge con i compagni nella terra del mostro Polifemo figlio del dio Nettuno: infatti Polifemo aveva un unico occhio. Di giorno il mostro portava le capre al pascolo, di notte ritornava nella grotta; infine poneva un grande sasso davanti alla porta della grotta. In quel giorno per caso anche Odisseo e i compagni erano chiusi nella grotta e, quando venivano scoperti da Polifemo, venivano divorati. Odisseo non sopportava questo orrendo spettacolo: così prende il vino, ubriaca Polifemo e [gli] dice: «Sono Nessuno, e ti offro del vino». Il mostro alla fine è vinto dal vino e colto dal sonno: Odisseo brucia il suo occhio con un tronco infuocato. Polifemo esclama, grida, chiude la grotta, chiama gli amici e dice: : « Nessuno mi acceca», ma gli amici ridono. Nel frattempo Odisseo lega sé e i [suoi] compagni alle capre ed esce dalla grotta.

Donyted
ok grz..

SuperGaara
Adesso lo traduco, dammi una quindicina di minuti...

Donyted
sisi è questo..

SuperGaara
E' questo il testo?

Odyssei historia ab Homero in Odyssea narratur Post Troianum bellum, ad Ithàcam, patriam suam, Odysseus navigat. Antea tamen cum sociis ad terram monstri Poliphemi, Neptuni dei filii, pervenit: Polyphemo enim unus ocùlus erat. Monstrum interdiu capellas ad Pascua ducebat, noctu in speluncam redigebat; postremo ad speluncae ianuam immensum saxum opponebat. Eo die forte etiam Odysseus et socii in speluncam includebantur et, cum a Poliphemo inveniebantur, devorabantur. Odysseus horrendum spectaculum non tolerat: sic vinum accypit, Polyphemum inebriat et dicit: « Utis sum, ac tibi vinum praebeo». Monstrum denique vino vincitur et sommo opprimitur: Odysseus ocùlum eius trunco fervido exurit. Poilyphemus exclamat, clamitat, speluncam praecludit, amicos convocat et dicit: «Utis me excaecat»; sed amici rident. Intèrim Odysseus se sociosque ad capellas alligat et e spelunca discedit.

Donyted
nn lo so..xkè sul libro nn c'è scritto

IPPLALA
autore?

Donyted
No..inizia odyssei historia in Odyssea narratur.......................alligat et e spelunca discedit.

IPPLALA
Questa ti va bene?

Quest'altra è in greco? Se è in greco è difficile che si trovino nel web...comunque guarda qua!

Donyted
Odyssei historia ab Homero in Odyssea narratur................sociosque ad capellas alligat et e discedit.
Scs ancora x prima..

IPPLALA
Ulixes , dum (= mentre) per vastum pelagus longo itinere Ithacam pergit, ad insulam Polyphemi Cyclopis, Neptuni filii, venit. Polyphemus gigans magnus ferusque erat; unum oculum in media fronte habebat et carnem (da caro, carnis, f.) hominum edebat. Cyclopi magnum pecus erat, quod (= che, compl.ogg) sub vesperum in speluncam redigebat; postea saxum immensum ad ianuam opponebat. Ulixes cum comitibus suis in spelunca a Cyclope includitur, et gigans eos (= loro, acc.plur.) devorare cupit. Sed Ulixes dicit se Utin vocari (= dice di chiamarsi Nessuno) et vino gigantem inebriat et in somnum inducit. Tum oculum Cyclopis trunco ardenti (= ardente, abl sing.) exurit. Ob magnum dolorem Polyphemus statim surgit, magno clamore ceteros gigantes, fratres suos, invocat et clamitat: "Utis (=Nessuno) me excaecat! ", sed nemo (=nessuno) venit. Interim Ulixes socios suos ad pecora adligat et ipse se (= egli stesso si attacca) ad arietem: ita e spelunca evadunt. Calliditate sua igitur Ulixes comites servat, ad naves remeat et ancoras solvit.


Ulisse, mentre proseguì (presente storico) nel lungo viaggio verso Itaca per l’ampio mare, giunse all’isola del ciclope Polifemo, figlio di Nettuno. Polifemo era un gigante grande e feroce; aveva un solo occhio in mezzo alla fronte e mangiava la carne degli uomini. Il ciclope aveva un grande bestiame (qui si tratta di dativo di possesso), che sul far della sera riconduceva in una grotta; in seguito opponeva all’entrata un sasso immenso. Ulisse con i suoi compagni fu chiuso all’interno della grotta, e il gigante voleva divorarli. Ma Ulisse disse di chiamarsi Nessuno, ubriacò il gigante con del vino e lo indusse al sonno. Allora distrusse con un tronco ardente l’occhio del Ciclope. A causa di un grande dolore [lui] si svegliò immediatamente, con grande clamore invocò gli altri giganti, suoi fratelli, e gridò: “Nessuno mi ha accecato!”, ma non arrivò nessuno. In quel mentre Ulisse legò i suoi compagni alle pecore ed egli stesso ad un ariete: in questo modo scapparono dalla grotta. Con la sua astuzia Ulisse salvò i compagni, ritornò alle navi e levò le ancore.

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