Due versioni di greco urgenti
Mi servirebbero urgentemente queste due versioni
Miglior risposta
Il leone, Prometeo e l'elefante
Prometeo plasmò i leoni di buona razza (belli) e imponenti e armò le mascelle con denti, poi rafforzò le zampe anche con artigli e li rese padroni (più potenti) degli altri animali, ma spesso il leone si lamentava e diceva: "Pur essendo tale, ho paura persino della gallina". Allora, Prometeo rispose che il leone accusava invano colui che gli aveva dato forza e bellezza, e disse che l'animo del leone per paura diventa molle dinanzi ad un animale debole. Allora, il leone gemendo biasimava la (sua) viltà e alla fine voleva morire. Avendo questo proposito (pensando così) si imbatte in un elefante e avanzando si ferma a parlare e vedendo che l'elefante continuamente agita le orecchie si stupisce e ne chiede il motivo. L'elefante "è una zanzara" disse "la quale vola sulle miei orecchie e se entra nel percorso dell'orecchio (udito), io muoio". Allora, il leone comprende che si era lamentato scioccamente poiché anche l'elefante, pur essendo possente e fortunato (per le sue doti), tuttavia, veniva infastidito da una piccola zanzara.
;)
Aggiunto 1 ora 39 minuti più tardi:
Il poeta Tirteo
Accadde anche che agli Spartani un oracolo di Delfi portasse come consigliere l'ateniese. Mandano dunque degli ambasciatori presso gli Ateniesi a riferire il responso oracolare ed a chiedere un uomo. Ma gli Ateniesi, non volendo nessuna delle due cose, né che gli Spartani si impadronissero senza grandi pericoli di una parte dei territori del Peloponneso, la migliore, né che essi stessi disubbidissero al dio, a queste cose trovano (una soluzione): Tirteo era infatti un maestro di lettere, ma sembrava avere pochissimo ingegno ed era zoppo ad un piede. Mandano Tirteo a Sparta: egli, una volta giunto in privato a quelli che detenevano i poteri (i magistrati), e radunando i cittadini recitava agli Spartani le elegie e i versi epici.
;)
Prometeo plasmò i leoni di buona razza (belli) e imponenti e armò le mascelle con denti, poi rafforzò le zampe anche con artigli e li rese padroni (più potenti) degli altri animali, ma spesso il leone si lamentava e diceva: "Pur essendo tale, ho paura persino della gallina". Allora, Prometeo rispose che il leone accusava invano colui che gli aveva dato forza e bellezza, e disse che l'animo del leone per paura diventa molle dinanzi ad un animale debole. Allora, il leone gemendo biasimava la (sua) viltà e alla fine voleva morire. Avendo questo proposito (pensando così) si imbatte in un elefante e avanzando si ferma a parlare e vedendo che l'elefante continuamente agita le orecchie si stupisce e ne chiede il motivo. L'elefante "è una zanzara" disse "la quale vola sulle miei orecchie e se entra nel percorso dell'orecchio (udito), io muoio". Allora, il leone comprende che si era lamentato scioccamente poiché anche l'elefante, pur essendo possente e fortunato (per le sue doti), tuttavia, veniva infastidito da una piccola zanzara.
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Aggiunto 1 ora 39 minuti più tardi:
Il poeta Tirteo
Accadde anche che agli Spartani un oracolo di Delfi portasse come consigliere l'ateniese. Mandano dunque degli ambasciatori presso gli Ateniesi a riferire il responso oracolare ed a chiedere un uomo. Ma gli Ateniesi, non volendo nessuna delle due cose, né che gli Spartani si impadronissero senza grandi pericoli di una parte dei territori del Peloponneso, la migliore, né che essi stessi disubbidissero al dio, a queste cose trovano (una soluzione): Tirteo era infatti un maestro di lettere, ma sembrava avere pochissimo ingegno ed era zoppo ad un piede. Mandano Tirteo a Sparta: egli, una volta giunto in privato a quelli che detenevano i poteri (i magistrati), e radunando i cittadini recitava agli Spartani le elegie e i versi epici.
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