Aiutatemi pleasee!!!
ciao a tutti.. mi servirebbe una mano con alcune versioni ke m sn state assegnate xk nn ho tempo x farne xk ho dei problemi.. mi potete aiutare?? alcune mi servono con l'analisi ma x qll mi arrangio.. v prego..
i titoli sono:
1.) la rosa superba
inizia= tullia, dominae filia, cum flavia et fulvia
finisce= et spinas non habent
2.) la vita dei marinai
inizia= nautae periti ventis secundis
finisce= itaque secura agricolarum vita a nautis saepe laudatur
3.) l'avaro ha una vita infelice
inizia= avari vita misera est
finisce= verum vitae ornamentum colite
4.) l'amicizia
inizia= amicitia verum vita solacium est
finisce= amico etiam vitam suam dat
5.) l'usignolo di tullia
inizia= tullia in area sub umbra altae fagi
finisce= sed amicam amissam admodum flebat
6.) la dea latona trasforma i contadini della licia in rane
inizia= latona postquam apollinem e dianam
finisce= statim deae voluntate lyciae agricolae in ranas mutati sunt
7.) augusto e il ruolo imperiale di roma
inizia= imperatoris augusti aetate roma maxime floruit
finisce= parcere victis debellare superbos
8.) una battaglia vittoriosa
inizia= crassus caesaris legatus e castris copias celeriter
finisce= arma abiecerunt atque romanis se dediderunt
9.) il sacrificio di ifigenìa
inizia= in aulide graecorum naves paratae
finisce= ubi sacerdotis in dianae templo facta est
10.) cesare conquista la gallia
inizia= senatu decreta est caesari provincia gallia
finisce= post has victorias caesar romam redit ac triumphum egit
11.) il senato romano
inizia= romulus postquam urbemcondit
finisce= exercituum virtute sed etiam auctoritate ad prudentia senatus
12.) cicerone ottimo governatore della citta della cilicia
inizia= cicero senatu in ciliciam proconsul missus est
finisce= et iam initia belli civilis perspiciebat
13.) i misfatti di verre
inizia= verres qui provinciam siciliam per triennium flagitiose
finisce= omnia iuria humana et divina violaverat
mi hanno detto ke sono molto semplici ma nn potrò avere lo stesso il tempo..
grazie anticipatamente!!
i titoli sono:
1.) la rosa superba
inizia= tullia, dominae filia, cum flavia et fulvia
finisce= et spinas non habent
2.) la vita dei marinai
inizia= nautae periti ventis secundis
finisce= itaque secura agricolarum vita a nautis saepe laudatur
3.) l'avaro ha una vita infelice
inizia= avari vita misera est
finisce= verum vitae ornamentum colite
4.) l'amicizia
inizia= amicitia verum vita solacium est
finisce= amico etiam vitam suam dat
5.) l'usignolo di tullia
inizia= tullia in area sub umbra altae fagi
finisce= sed amicam amissam admodum flebat
6.) la dea latona trasforma i contadini della licia in rane
inizia= latona postquam apollinem e dianam
finisce= statim deae voluntate lyciae agricolae in ranas mutati sunt
7.) augusto e il ruolo imperiale di roma
inizia= imperatoris augusti aetate roma maxime floruit
finisce= parcere victis debellare superbos
8.) una battaglia vittoriosa
inizia= crassus caesaris legatus e castris copias celeriter
finisce= arma abiecerunt atque romanis se dediderunt
9.) il sacrificio di ifigenìa
inizia= in aulide graecorum naves paratae
finisce= ubi sacerdotis in dianae templo facta est
10.) cesare conquista la gallia
inizia= senatu decreta est caesari provincia gallia
finisce= post has victorias caesar romam redit ac triumphum egit
11.) il senato romano
inizia= romulus postquam urbemcondit
finisce= exercituum virtute sed etiam auctoritate ad prudentia senatus
12.) cicerone ottimo governatore della citta della cilicia
inizia= cicero senatu in ciliciam proconsul missus est
finisce= et iam initia belli civilis perspiciebat
13.) i misfatti di verre
inizia= verres qui provinciam siciliam per triennium flagitiose
finisce= omnia iuria humana et divina violaverat
mi hanno detto ke sono molto semplici ma nn potrò avere lo stesso il tempo..
grazie anticipatamente!!
Risposte
è uguale kityer aleio non ti ha fatto un rimprovero ma solo un suggerimento IMPORTANTISSIMO
se hai 8 con un prof tirchissimo dovresti sapere bene che cmq lo studio del latino è sostematico e non va mai abbandonato, quindi pur capendo i tuoi problemi ribadisco l'invito di aleio a fare almeno 5 versioni, sennò rischi di arrivare il prossimo anno e ritrovarti un voto molto più basso dell'attuale....purtroppo il latino e il greco hanno bisgongo di costanza e continuo esercizio....se poi sei anche brava a scuola penso che in un oretta per versione ce la fai...e ancora c'è tempo...
se hai 8 con un prof tirchissimo dovresti sapere bene che cmq lo studio del latino è sostematico e non va mai abbandonato, quindi pur capendo i tuoi problemi ribadisco l'invito di aleio a fare almeno 5 versioni, sennò rischi di arrivare il prossimo anno e ritrovarti un voto molto più basso dell'attuale....purtroppo il latino e il greco hanno bisgongo di costanza e continuo esercizio....se poi sei anche brava a scuola penso che in un oretta per versione ce la fai...e ancora c'è tempo...
nn so in ke senso l'abbia detto.. ma cmq stavo precisando una ks.. xk nn è questione d mankanza d'applicazione ma proiprio di un altro tipo ben più grave di problema.. scusa tanto.. ciao ciao..
kityer ti serve qualcos'altro o ank sl di parlare della tua famiglia??
ciao.. grazie x le risposte aleio..!! ma ripeto il problema nn è didattico, xk ho 8 con un prof tirchio k nn da più di così.. ma proprio altri problemi k riguardano la my famija.. cmq vi ringrazio già x qst..
Giusto aleio!
Lascio aperto il thread, così puoi postare i tuoi dubbi o le tue difficoltà nel tradurle ;)
Lascio aperto il thread, così puoi postare i tuoi dubbi o le tue difficoltà nel tradurle ;)
:love :love
scusate l'off otpic ma ci voleva!:love:love
scusate l'off otpic ma ci voleva!:love:love
naturalmente se ti servono dei chiarimenti posta pure qui sopra;)
w pukki (i'm lovin' you)
w pukki (i'm lovin' you)
w aleio:move
La prima:
Tullia, figlia della padrona, con flavia e fulvia, amiche sue, passeggia nel giardino della casa di campagna, osserve e loda le viole, non cura le rose. allora una rosa,piena di superbia, esclama:"perchè,ragazza, disprezzi la mia bellezza? io sono la regina delle piante; infatti con le rose vengono adornate le tavole dei padroni,delle matrone e le chiome delle ragazze, gli altari e le statue degli dei e delle dee". la ragazza risponde alla rosa:" tu sei bella, ma superba, io amo le viole:infatti le viole sono modeste e non hannole spine".
La terza:
La vita dell'avaro è misera ed è l'avaro stesso la causa della sua miseria. Infatti l'animo dell'avaro sempre è sollecito e ansioso, poichè è tormentato da molti e assidui affanni: l'avaro teme anche la sua ombra. Mai si sazia del denaro e sempre vuole accumulare altre ricchezze. Ma il denaro, se sai servirtene, è un fedele compagno, se non sai, un feroce padrone. Gli avari non solo sono invisi agli uomini ma anche agli dei. Disprezzano le amicizie, trascurano la famiglia, non offrono benevolenza, non sono mai mossi dalla misericordia, omettono i riti sacri e immolano malvolentieri vittime agli dei. Fuggite dunque, o giovani, l'avarizia, male infame, e coltivate la sapienza, vero ornamento della vita.
La quinta:
Tullia nell'area sotto l'ombra di un altro faggio aveva un piccolo usignolo in gabbia. L'usignolo era il divertimento della fanciulla: l'uccellino era bello, saltava gioiosamente, cantava soavemente, giocava con la fanciulla e mordeva giocosamente il suo dito. L'usignolo era amato fortemente dalla fanciulla! Infatti ogni giorno Tullia dava all'usignolo cibi delicati e acqua limpida e sempre gli offriva grandi cure, poichè voleva vedere l'usignolo felice. Ma spesso l'uccellino era maestro, poichè desiderava una vita libera in cielo con i suoi compagni. Così, la misericordia della padrona è mossa dalle richieste cantate dell'usignolo. Tullia aprì la piccola finestra della gabbia e libera l'uccellino. L'usignolo velocemente vola dalla gabbia verso i campi e le selve. Nell'animo della fanciulla si mescolano tristezza e gioia: Tullia infatti era lieta della libertà dell'usignolo, ma piangeva oltremodo l'amico perduto.
La sesta: (by Gaara)
Latona, dopo aver partorito Apollo e Diana, figli di Giove, dall'isola di Delo fu costretta a fuggire da Giunone, moglie di Giove, poichè la regina degli uomini e degli dei portava invidia a Latona. La dea errava da lungo tempo per l'Asia con i piccoli figli; e alla fine giunse in Licia, dove stanca per il lungo viaggio cercava riposo per sè e l'acqua per i figli, poichè i ragazzi, spossati dal calore del sole, erano tormentati dalla sete. Vide per caso la palude e dei contadini presso le rive: lieta accorse alla palude con i figli ma, mentre si piegò in avanti e prese l'acqua con le mani, i contadini allontanano la dea dall'acqua e cacciano lei e i figli con parole ingiuriose. Allora Latona PARTEFACIT (trovalo tu) la sua divinità e arrabbiata esclamò: "Contadini scellerati, poichè avete negato l'acqua a miei figli e non avete mostrato misericordia ad una povera signora, d'ora in poi [starete] nelle acque e nelle rive di questa palude!" Subito, per la volontà della dea, i contadini della Licia furono trasformati in rane.
La settima:
Roma fiorì soprattutto nell'età dell'imperatore Augusto. Augusto infatti aggiunse all'impero romano molte regioni: l'Egitto, la Cantabria, la Dalmazia, la Pannonia, l'Aquitania, l'Illirico, la Rezia; al popolo romano inoltre obbedivano anche i Vandali e i Salassi, genti feroci e indomite, che abitavano nelle Alpi, e molte città marittime in Asia Minore. Inoltre da Augusto vennero vinti molti comandanti daci in molti combattimenti, i Germani spesso (cerca summoti sunt) oltre il fiume Reno. I Persiani, gente nemica dei Romani, si diedero non solo ad Augusto come ostaggi ma anche ridiedero i segni, che dopo la sconfitta dei romani avevano sottratto a Crasso presso Carra. Gli Sciti e gli Indi attraverso i luogotenenti mandarono molto denaro a Roma in dono all'imperatore Augusto. Egli ornò Roma con splendidi edifici, sempre amministrò lo stato non per lui ma per l'utilità del popolo e non ci fu mai invidia; dopo la morte fu chiamato dal senato "Divo". Presso il poeta Virgilio, che visse sotto Augusto, così leggiamo dell'impero Romano :" E' compito dei romani reggere i popoli, imporre una norma di pace, risparmiare i vinti, sconfiggere i superbi."
L'ottava:
Crasso, legato di Cesare, condusse fuori dall'accampamento velocemente le truppe, e lasciò a presidio dell'accampamento una coorte e si diresse con lunghi percosi alla città dei galli. Prima del combattimento eccitò gli animi dei suoi soldati con ferme parole : grande è il numero dei nemici, ma i Galli temono il nome dei romani: se combatterete fortemente certa sarà la vittoria e copioso il bottino. Intanto i Galli, sebbene stupefatti dalla velocità dei soldati romani, (cerca dictitabant iactanter): certamente per loro (metebant) e no uscivano dalla città. E così (cunctatio) dei galli diede molta forza ai romani: senza indugio salitono sul colle, dove era la rocca dei nemici, e con grande ardore occuparono le munizioni e il vallo e entrarono in città munita da una piccola porta. I Galli scossi da grande terrore gettarono le armi e si consegnarono ai romani.
Ora penso che possa bastare...le altre cerca di farle da sola...ti abbiamo snellito il lavoro da fare ma se non ti applichi troverai sempre difficoltà!
Approfitta di questo periodo per cercare di recuperare ciò che durante l'anno non sei riuscita a capire/studiare.
Tullia, figlia della padrona, con flavia e fulvia, amiche sue, passeggia nel giardino della casa di campagna, osserve e loda le viole, non cura le rose. allora una rosa,piena di superbia, esclama:"perchè,ragazza, disprezzi la mia bellezza? io sono la regina delle piante; infatti con le rose vengono adornate le tavole dei padroni,delle matrone e le chiome delle ragazze, gli altari e le statue degli dei e delle dee". la ragazza risponde alla rosa:" tu sei bella, ma superba, io amo le viole:infatti le viole sono modeste e non hannole spine".
La terza:
La vita dell'avaro è misera ed è l'avaro stesso la causa della sua miseria. Infatti l'animo dell'avaro sempre è sollecito e ansioso, poichè è tormentato da molti e assidui affanni: l'avaro teme anche la sua ombra. Mai si sazia del denaro e sempre vuole accumulare altre ricchezze. Ma il denaro, se sai servirtene, è un fedele compagno, se non sai, un feroce padrone. Gli avari non solo sono invisi agli uomini ma anche agli dei. Disprezzano le amicizie, trascurano la famiglia, non offrono benevolenza, non sono mai mossi dalla misericordia, omettono i riti sacri e immolano malvolentieri vittime agli dei. Fuggite dunque, o giovani, l'avarizia, male infame, e coltivate la sapienza, vero ornamento della vita.
La quinta:
Tullia nell'area sotto l'ombra di un altro faggio aveva un piccolo usignolo in gabbia. L'usignolo era il divertimento della fanciulla: l'uccellino era bello, saltava gioiosamente, cantava soavemente, giocava con la fanciulla e mordeva giocosamente il suo dito. L'usignolo era amato fortemente dalla fanciulla! Infatti ogni giorno Tullia dava all'usignolo cibi delicati e acqua limpida e sempre gli offriva grandi cure, poichè voleva vedere l'usignolo felice. Ma spesso l'uccellino era maestro, poichè desiderava una vita libera in cielo con i suoi compagni. Così, la misericordia della padrona è mossa dalle richieste cantate dell'usignolo. Tullia aprì la piccola finestra della gabbia e libera l'uccellino. L'usignolo velocemente vola dalla gabbia verso i campi e le selve. Nell'animo della fanciulla si mescolano tristezza e gioia: Tullia infatti era lieta della libertà dell'usignolo, ma piangeva oltremodo l'amico perduto.
La sesta: (by Gaara)
Latona, dopo aver partorito Apollo e Diana, figli di Giove, dall'isola di Delo fu costretta a fuggire da Giunone, moglie di Giove, poichè la regina degli uomini e degli dei portava invidia a Latona. La dea errava da lungo tempo per l'Asia con i piccoli figli; e alla fine giunse in Licia, dove stanca per il lungo viaggio cercava riposo per sè e l'acqua per i figli, poichè i ragazzi, spossati dal calore del sole, erano tormentati dalla sete. Vide per caso la palude e dei contadini presso le rive: lieta accorse alla palude con i figli ma, mentre si piegò in avanti e prese l'acqua con le mani, i contadini allontanano la dea dall'acqua e cacciano lei e i figli con parole ingiuriose. Allora Latona PARTEFACIT (trovalo tu) la sua divinità e arrabbiata esclamò: "Contadini scellerati, poichè avete negato l'acqua a miei figli e non avete mostrato misericordia ad una povera signora, d'ora in poi [starete] nelle acque e nelle rive di questa palude!" Subito, per la volontà della dea, i contadini della Licia furono trasformati in rane.
La settima:
Roma fiorì soprattutto nell'età dell'imperatore Augusto. Augusto infatti aggiunse all'impero romano molte regioni: l'Egitto, la Cantabria, la Dalmazia, la Pannonia, l'Aquitania, l'Illirico, la Rezia; al popolo romano inoltre obbedivano anche i Vandali e i Salassi, genti feroci e indomite, che abitavano nelle Alpi, e molte città marittime in Asia Minore. Inoltre da Augusto vennero vinti molti comandanti daci in molti combattimenti, i Germani spesso (cerca summoti sunt) oltre il fiume Reno. I Persiani, gente nemica dei Romani, si diedero non solo ad Augusto come ostaggi ma anche ridiedero i segni, che dopo la sconfitta dei romani avevano sottratto a Crasso presso Carra. Gli Sciti e gli Indi attraverso i luogotenenti mandarono molto denaro a Roma in dono all'imperatore Augusto. Egli ornò Roma con splendidi edifici, sempre amministrò lo stato non per lui ma per l'utilità del popolo e non ci fu mai invidia; dopo la morte fu chiamato dal senato "Divo". Presso il poeta Virgilio, che visse sotto Augusto, così leggiamo dell'impero Romano :" E' compito dei romani reggere i popoli, imporre una norma di pace, risparmiare i vinti, sconfiggere i superbi."
L'ottava:
Crasso, legato di Cesare, condusse fuori dall'accampamento velocemente le truppe, e lasciò a presidio dell'accampamento una coorte e si diresse con lunghi percosi alla città dei galli. Prima del combattimento eccitò gli animi dei suoi soldati con ferme parole : grande è il numero dei nemici, ma i Galli temono il nome dei romani: se combatterete fortemente certa sarà la vittoria e copioso il bottino. Intanto i Galli, sebbene stupefatti dalla velocità dei soldati romani, (cerca dictitabant iactanter): certamente per loro (metebant) e no uscivano dalla città. E così (cunctatio) dei galli diede molta forza ai romani: senza indugio salitono sul colle, dove era la rocca dei nemici, e con grande ardore occuparono le munizioni e il vallo e entrarono in città munita da una piccola porta. I Galli scossi da grande terrore gettarono le armi e si consegnarono ai romani.
Ora penso che possa bastare...le altre cerca di farle da sola...ti abbiamo snellito il lavoro da fare ma se non ti applichi troverai sempre difficoltà!
Approfitta di questo periodo per cercare di recuperare ciò che durante l'anno non sei riuscita a capire/studiare.