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odyssey
Vi ringrazio in anticipo!!

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Tony83
Ateniesi e Spartani in gara fra di loro contro il barbaro
Dunque, sempre i nostri antenati e i Lacedemoni avevano spirito di emulazione reciproco ma, a quei tempi, certo gareggiarono per cose bellissime, ritenendo se stessi non nemici ma antagonisti e non servendo il barbaro durante la schiavitù dei Greci ma essendo concordi per la salvezza comune, sostenendo una gara intorno a questo, ovvero, quale dei due sarebbe diventato responsabile di essa. Mostrarono le loro virtù, dapprima, in occasione della spedizione inviata da Dario. Infatti, quando sbarcarono in Attica gli uni non attesero gli alleati ma, avendo reso la guerra comune un affare personale, avanzarono con una potenza propria contro quelli che avevano disprezzato (sottovalutato) tutta la Grecia, pochi contro molte migliaia, come se stessero per correre pericolo in animi (corpi) altrui; i secondi, invece, non furono informati per primi della guerra in Attica e, avendo trascurato tutte le altre occupazioni, vennero a difenderci, mostrando un così grande ardore come se fosse stato devastato il loro paese.

Aggiunto 23 minuti più tardi:

Una grande amicizia
Io e Trasiloco, avendo ricevuto dai padri un'amicizia tale quale ho narrato poco prima, la rendemmo ancora maggiore di quello che era. Infatti, finché eravamo giovinetti, ci stimavamo più che fratelli e separatamente l'uno dall'altro non celebrammo né sacrificio né spettacolo né nessun'altra festa; poi, quando divenimmo uomini, non facemmo mai nulla l'uno contro l'altro, ma mettemmo in comune i beni privati e fummo allo stesso modo ben disposti verso la città e frequentammo gli stessi amici e ospiti. E che cosa bisogna dire delle relazioni domestiche? Ma nemmeno quando eravamo esuli ritenemmo opportuno essere divisi l'uno dall'altro? Infine, essendo egli consumato da tisichezza, e avendo dovuto giacere infermo per lungo tempo, e essendo il fratello Sopolide morto prima, non essendo ancora presenti la madre e la sorella, trovandosi in così grande abbandono faticosamente e bellamente mi presi cura di lui al punto che egli credeva di non poter rendermi una degna riconoscenza delle cose fatte .
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