TRADUZIONE FRANCESE-ITALIANO (62365)

Katins
ho bisogno che qualcuno mi traduca una sentenza dal francese per un esame, i traduttori online non sono affidabili perché il testo che mi risulta non è abbastanza corretto, c'è qualcuno che può aiutarmi?

Risposte
paraskeuazo
A forza di tradurre mi sono fatto una cultura in fatto di diritto della navigazione XD

E' stata una vera faticaccia, però ne è valsa la pena se ho potuto aiutarti :)

L'unica cosa che ti chiedo in cambio, se così si può dire, è continuare a frequentare il sito ed a partecipare, poiché dispiace che spesso molti utenti si iscrivano solo per ricevere un aiuto e poi spariscano nel nulla...

Fammi sapere poi come è andata! :hi

Luca

Katins
sei favoloso U.U

paraskeuazo
Sto cercando di fare il possibile :)

13 facendo riferimento alla giurisprudenza della Corte ed in particolare ai decreti del 5 ottobre 1994, Commissione/Francia (C-381/93, Racc. p. I 5145, punti 13, 17 e 1, cosi come del 14 Novembre 2002, Geha Naftiliaki e.a. (C-435/00, Racc. p. I-10615, punti 24 et 26), la Commissione sostiene a titolo preliminare che il regolamento n° 4055/86 rende applicabile al settore dei trasporti marittimi tra Stati membri l’integralità delle regole del trattato CE che regola la libera prestazione dei servizi. Di conseguenza, una regolamentazione nazionale che, operando una distinzione tra traffico marittimo interno e traffico marittimo esterno, abbia per effetto di rendere la prestazione dei servizi fra Stati membri più difficile della prestazione di servizi interna ad uno stato membro, sarebbe contraria ai principi che regolano la libera prestazione dei servizi della Comunità Europea. Per di più, l’articolo primo del suddetto regolamento si opporrebbe anche all’applicazione, in uno Stato membro, di diritti portuali differenti per i collegamenti interni o intracomunitari, così come per quelli fra uno Stato membro e un paese terzo, se tale differenza non fosse oggettivamente giustificata.
14 Benché la Commissione ammetta che la regolamentazione greca in materia non stabilisca più distinzione, in linea generale, tra i trasporti marittimi interni e i trasporti marittimi internazionali, questa regolamentazione escluderebbe dalla sua sfera di applicazione gli organismi portuali in società anonime secondo la legge n° 2932/2001, così come i porti del Pireo e di Salonicco, i cui dazi devono essere adottati per decisione dei loro consigli di amministrazione, senza fare alcuna distinzione in funzione della natura interna o internazionale del trasporto. Dal momento che essa non è venuta a conosocenza di tali decisioni, la Commissione ritiene che questi porti continuino a essere regolati dalla vecchia regolamentazione che sottomette i trasporti internazionali a condizioni tariffarie meno vantaggiose di quelle applicate ai trasporti interni
Lo stesso, l’articolo 26, paragrafo 13, dela legge n° 1828/1989 autorizzerebbe le municipalità sul territorio delle quali sono attivi dei porti a riscuotere un canone sui veicoli imbarcati a bordo di un traghetto solo nell’ipotesi di un trasporto internazionale.
15 Ne deriverebbe che il dazio greco costituisce una restrizione alla libera prestazione dei servizi, nella misura in cui renderebbe la prestazione dei servizi di trasporto internazionale più difficile e più costosa di quella dei servizi di trasporto interno, benché i servizi resi dalle autorità portuali riguardate non differiscano nei due casi, il che avvantaggerebbe il mercato e i trasporti interni.
16 Il governo greco riponde che, secondo le decisioni nos 226 del 4 Agosto 2005, e 2809, del 25 Novembre 2005, il consiglio di amministazione dell’OPP e quello della società anonima di gestione del porto di Salonicco hanno adottato delle tariffe applicabili alle navi, ai veicoli e ai passeggeri, non operando alcuna distinzione in funzione della natura interna o internazionale del tragitto
17 Per ciò che riguarda l’esclusione delle società anonime di gestione dei porti, istituite dalla legge n° 2932/2001, dalla sfera di applicazione del quadro legislativo generale, il governo greco sostiene che un tale quadro impone ai detti organismi portuali, di pubblicare, in applicazione delle decisioni dei loro consigli di amministrazione fissanti le tasse applicabili alle navi, ai veicoli e ai passeggeri, delle tariffe che non devono operare alcune discriminazione a seconda che il tragitto sia internazionale o interno. Inoltre, il decreo congiunto n° 8122.1/03/04, che mette fine alla distinzione tra trasporti interni e trasporti internazionali in materia di tarificazione dei servizi portuali, si applicherebbe anche alle società anonime di gestione dei porti, ad eccezione dell’OPP e dell’organismo di gestione del porto di Salonicco, finché questi due organismi non abbiano pubblicato le loro nuove tariffe.
18 Quanto al diritto, istituito in virtu dell’articolo 26, paragrafo 13, della legge n° 1828/1989, di applicare a favore delle muncipalità, sul terriorio delle quali sono attivi dei porti, delle tasse ai veicoli imbarcati a bordo di traghetti diretti all’estero, il detto governamento indica che un progetto di legge mirante a sopprimere questa disposizione è stato deposto in seno al parlamento greco.
Giudizio della Corte
19 In primo luogo, è bene ricordare che, in virtù 51, paragrafo 1, CE, la libera circolazione dei servizi, in materia di trasporti, è regolata dalle disposizione di titolo del trattato relativo ai trasporti, in numero de quali figura l’articolo 80. paragrafo 2, CE, che permette al Consiglio dell’Unione Europea di prendre disposizioni appropriate per la navigazione marittima
20 Sula base di quest’ultima disposizone, il Consiglio ha adottato il regolamento n° 4055/86, che mira a mettere in opera la libera prestazione dei servizi di trasporto marittimo fra Stati membri e fra Stati membri e paesi terzi (vedere in tal senso, decreto Commissione/Francia, sopraccitato, punto 13).
21 Questo regolamento si oppone all’applicazione di ogni regolamentazione nazionale che abbia per effetto di rendere la prestazione dei servizi fra Stati membri più difficile della prestazione dei servizi puramente interna ad uno Stato membro (vedere decreto Geha Naftiliaki e.a., succitato, punto 20), a meno che la detta regolamentazione non posse essere giustificata a titolo di misure derogatorie espressamente previste dagli articoli 45 CE e 46 CE o ammessa, nelle condizioni fissati dalla giurisprudenza della Corte, per delle ragioni imperiose di interesse generale (vedere sentenze del 31 Marzo 1993, Kraus, C-19/92, Racc. p. I-1663, punto 32; del 30 Novembre 1995, Gebhard, C-55/94, Racc. p. I-4165, punto 37, e del 6 Novembre 2003, Gambelli e.a., C-243/01, Racc. p. I-13031, punti 64 e 65).
22 L’articolo primo, paragrafo 1, del regolamento n° 4055/86 avendo esteso il principio della libera prestazione dei servizi dei collegamenti intracomunitari ai collegamenti tra uno Stato membro e un paese terzo, c’è motivo di applicare, a riguardo di questi ultimi, le regole emanate per i collegamenti intracomunitari.
23 In secondo luogo, risulta da una giurisprudenza costante che l’esistenza di un inadempimento dev’essere giudicata in funzione della situazione dello Stato membro quale si presentava al termine della scandenza fissata nell’avviso motivato e che i cambiamenti intervenuti in seguito non potrebbero essere presi in conto dalla Corte quand’anche essi costituissero un’applicazione corretta del regolamento facente oggetto del suddetto ricorso in adempimento (vedere, in tal senso, sentenza dell’ 11 Ottobre 2001, Commissione/Austria, C-111/00, Racc. p. I-7555, punti 13 e 14; del 30 Gennaio 2002, Commissione/Grecia, C-103/00, Racc. p. I 1147, punto 23; del 28 Aprile 2005, Commissione/Spagna, C-157/04, punto19, e del 7 Luglio 2005, Commissione/Italia, C-214/04, punto 14).
24 A riguardo di ciò, bisogna dapprima constatare che, alla scadenza del limite fissato nell’avviso motivato, la regolamentazione greca prevedeva che l’OPP e l’organismo di gestione del porto di Salonicco applichino, da una parte, i dazi portuali alle navi passeggeri o merci per all’avvicinamento, l’attracco e l’ormeggio e, dall’altra, dei canoni sui veicoli imbarcati a bordo dei traghetti che svantaggiano i trasporti internazionali rispetto ai trasporti interni.
25 Infatti, il governo greco ha riconosciuto che è solo nel 2005 che i consigli di amministrazione di questi due porti hanno adottato delle tariffe applicabili alle navi, ai veicoli e ai passeggeri che non operino alcuna discriminazione in funzione della natura interna o internazionale del tragitto
26 Inoltre, risulta dalla circolare n° 8122.1/01/06, del 26 Gennaio 2006, di cui il governo greco prende atto, che le società anonime di gestione dei porti di Eleusi, Candia, Lavrio e Alessandropoli non hanno ancora presentato, per accordo col ministero della Marina mercantile e con il ministero dell’Economia e delle Finanze, le tariffe delle tasse portuali da applicare alle navi, ai veicoli e ai passeggeri che non operino più alcuna discriminazione in funzione del luogo di destinazione della nave.



Aggiunto 1 ore 4 minuti più tardi:

Finitaaaaa :move :move

27 Ne consegue che, alla data della scadenza del termine fissato nell’avviso motivato, il governo greco non aveva fatto attenzione che tutti i fondi degli organismi portuali costituiti in società anonime, secondo la legge n° 2932/2001 applicassero dei canoni ai veicoli al momento dell’imbarco a bordo dei traghetti senza discriminazione in funzione della destinazione della nave.
28 Infine, per ciò che riguarda la facoltà per le municipalità sul cui territorio sono attivi dei porti, di riscuotere un canone sui veicoli imbarcati a bordo di un traghetto diretto ad un porto estero, allorquando questa possibilità non esista in caso di trasporto a destinazione di un porto situato sul territorio nazionale, è necessario ricordare che il governo greco si limita a indicare che un progetto di legge mirante a sopprimere questa facoltà è stato deposto in seno al parlamento.
29 Dal momento che, in applicazione dei principi ricordati ai punti [19 - 23] della presente sentenza, la regolamentazione greca in vigore alla data della scadenza del termine fissato nell’avviso motivato, costituiva una discriminazione in funzione dell’origine o della destinazione delle navi e di conseguenza un ostacolo alla libera prestazione dei servizi di trasporto marittimo fra Stati membri e paesi terzi, e che il governo greco non ha invocato alcun argomento per giustificare un simile impedimento, v’è motivo di dichiarare il ricorso della Commissione come fondato.
30 In conseguenza di ciò, v’è motivo di constarate che, mantenendo in vigore:
– i dazi portuali applicabili alle navi passeggeri (navi da crociera comprese) o alle navi mercantili per l’avvicinamento, l’attracco e l’ormeggio nei porti del Pireo e di Salonicco, più esigui allorquando il trasporto sia effettuato tra due porti del territorio nazionale che quando il trasporto sia internazionale.
– I dazi a favore dei fondi degli organismi portuali costituti in società anonime, secondo la legge n° 2932/2001 e dei porti del Pireo e di Salonicco, applicati ai veicoli al momento dell’imbarco a bordo dei traghetti effettuanti collegamenti internazionali, quando invece di tali dazi non ne siano soggetti per i collegamenti fra porti greci,
– Il diritto per le municipalità sul cui territorio sono attivi dei porti, di riscuotere dei canoni sui veicoli imbarcati a bordo di traghetti a destinazione di porti esteri,
la Repubblica ellenica è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in virtù dell’articolo primo del regolamento n° 4055/86.
Sulle spese
31 In virtù dell’articolo 69, paragrafo 2, del regolamento di procedura, qualsiasi parte soccombente è condannata alle spese se ne è stata fatta domanda.. Poiché la Commissione ne ha fatto domanda, la Repubblica ellenica, rimasta soccombente, dev'essere condannata alle spese
Per questi motivi, la Corte (Settima Sezione) dichiara e statuisce:

1)Mantenendo in vigore:
– i dazi portuali applicabili alle navi passeggeri (navi da crociera comprese) o alle navi mercantili, per l’avvicinamento, l’attracco e l’ormeggio nei porti del Pireo e di Salonicco, più esigui allorquando il trasporto sia effettuato tra due porti del territorio nazionale che quando il trasporto sia internazionale
– I dazi a favore dei fondi degli organismi portuali costituti in società anonime, secondo la legge n° 2932/2001 e dei porti del Pireo e di Salonicco, applicati ai veicoli al momento dell’imbarco a bordo dei traghetti effettuanti collegamenti internazionali, quando invece di tali dazi non ne siano soggetti per i collegamenti fra porti greci,
– Il diritto per le municipalità sul cui territorio sono attivi dei porti, di riscuotere dei canoni sui veicoli imbarcati a bordo di traghetti a destinazione di porti esteri,
La Repubblica ellenica è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in virtù dell’articolo primo del regolamento n° 4055/86 del Consiglio, del 22 Dicembre 1986, portante l’applicazione del prinicipio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi fra Stati membri e fra Stati membri e paesi terzi.
2) La Repubblica ellenica è condannata alle spese.


:hypno :hypno :hypno


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Katins
*__* in che modo posso esprimere la mia gratitudineeee? grazie grazie grazie
:satisfied :clap

paraskeuazo
5 Tramite il decreto n° 3422.01Ε/02/98, il ministro della Marina Mercantile ha approvato la delibera n° 191/1.7.1997 del consiglio di amminsitrazione dell’OPP adeguando alcuni dazi previsti per l’avvicinamento e l’attracco di navi e di altri mezzi galleggianti.
6 Risulta che dai documenti prodotti dalla Commissione e che non erano contraddetti dal governo, i dazi di avvicinamento e di attracco delle navi che effettuano un tragitto internazionale sono più elevati di quelli applicati alle navi che fanno servizio su rotte interne. In virtù di una regolamentazione che è stata abrogata dal decreto congiunto n° 8122.1/03/04 del ministro dell’Economia e delle Finanze et del ministro della Marina Mercantile, dell’11 Febbraio 2004, i dazi portuali previsti in altri porti erano fissati sulla base di dazi imposti al porto del Pireo.
7 Conformemente al punto 10 del decreto congiunto n° 8122.1/03/04, i canoni di qualsiasi natura riscossi in favore dei fondi portuali e delle casse portuali municipali per l’avvicinamento, l’attracco, l’ormeggio e l’ancoraggio delle navi e di altri mezzi galleggianti sono fissati senza distizione in funzione dell’origine o della destinazione dei tragitti. Tuttavia, secondo la stessa disposizione, il suddetto decreto non si applica ai porti del Pireo e di Salonicco.
Dazi riscossi sui veicoli imbarcati
8 Per ciò che riguarda i dazi in favore di fondi portuali, l’articolo primo del decreto legge n° 158/1969, come modificato dal decreto legge n° 44/1973, dispone:
«Al fine di finanziare la manutenzione e il miglioramento dei moli nei porti degli Stati come come l’esecuzione di lavori portuali in generale, viene riscosso, in favore dei fondi portuali dell’organismo del porto di Tessalonica, in dazio speciale al quale sono sottomessi tutti i veicoli semoventi di ogni tipo che attraversano i moli per imbarcarsi a bordo delle navi.»
9 Tramite il decreto congiunto n° 3422.27H/07/03 del ministro dell’Economia e della Finanze e del ministro della Marina Mercantile del 27 Gennaio 2003 il dazio speciale di passaggio nei moli applicato, in percentuale del prezzo del trasporto, su veicoli di ogni tipo imbarcati nei porti greci a bordo di navi a destinazione di porti esteri, è stato fissato come segue:
«a. Veicoli a destinazione di qualsiasi porto estero: 5 %
b. Veicoli pubblici a destinazione di qualsiasi porto greco o estero: 1 %.»
10 Questa ordinanza è stata modificata dal decreto congiunto n° 3422.27/12/03 del ministro dell’Economia e delle Finanze e del ministro della Marina Mercantile del 17 Marzo 2003, il quale ha completato tale disposizione nella maniera seguente:
«Il dazio sopraccitato non si applica agli organismi portuali costituiti in società anonime dalla legge n° 2932/01 ed all’organismo del porto di Salonicco, che sono tenuti ad adottare, per decisione del loro consiglio di amministrazione, delle tariffe che fissino il dazio speciale di passaggio sui moli imposto ai veicoli, senza distinzione secondo la destinazione del trasporto.(Grecia, altri Stati membri o paesi terzi). […]»
11 Per ciò che riguarda i dazi municipali, l’articolo 26, paragrafo 13, della legge n° 1828/1989 che comporta riforma della fiscalità sul reddito e altre disposizioni, prevede:
«Le città e i comuni sul territorio dei quali siano attivi dei porti sono autorizzati a riscuotere un dazio sui veicoli di ogni tipo imbarcati a bordo di un traghetto diretto ad un porto estero. Questo dazio, che è applicato per decisione del consiglio municiple e può essere aumentato del 10 % annuo al massimo secondo la stessa procedura, è fissato per categoria di veicolo nella maniera seguente:
a) camion di tutte le categorie: da 500 a 1 000 GRD,
b) veicoli pubblici per trasporto passeggeri : da 300 a 600 GRD,
c) veicoli speciali: da 100 a 300 GRD,
d) veicoli a due ruote: da 50 a100 GRD.»
La procedura precontenziosa
12 Dopo aver messo la Repubblica ellenica in condizione di presentare le proprie osservazioni, la Commissione ha emesso, il 2 Febbraio 2001, un avviso motivato che invita questo Stato membro a prendere le misure necessarie per conformarvisi in un limite di tempo di due mesi a partire dalla sua notifica. Avendo stimato che la risposta del governo greco non era soddisfacente, la Commissione a deciso di introdurre il presente ricorso.
Sul ricorso
Argomentazione delle parti

Katins
guarda ti ringrazio molto dell'interessamento ed in effetti io no ho mai studiato una parola di francese... la sentenza mi serve perchè devo inserirla in un atto ufficiale simulato per un seminario la cui consegna è prevista per lunedì e che farà media col voto d'esame, ti ringrazio nel frattempo per l'impegno profuso, se vorrai perfezionarla ti ammiro ma non considerarti comunque obbligato a farlo! grazie ancora!!!

paraskeuazo
Mi dispiace, ma è una cosa veramente mastodontica, senza contare che si tratta di un documento ufficiale altamente specialistico in materia di cose delle quali non mi intendo, quindi la traduzione certe volte è un po' approssimativa. Se non è urgente posso provare a continuarla piano piano (se davvero tu non conosci il francese!)


SENTENZA DELLA CORTE
11 Gennaio 2007 (*)
«Inadempimento di uno Stato – Articolo primo del regolamento (CEE) nº 4055/86 – Trasporti marittimi - tassa portuale applicabile alle navi che trasportino viaggiatori o merci - Tassa portuale applicabile ai veicoli trasportati da traghetti. Discriminazione»
Nella causa C-269/05,
avente per oggetto una procedura di infrazione a titolo dell'articolo 226 CE, introdotto il 24 giugno 2005,
Commissione delle Comunità Europee, rappresentata dai Sig.ri G. Zavvos e K. Simonsson, in qualità di agenti, con domicilio eletto in Lussemburgo,
parte attrice
contro
Repubblica ellenica, rappresentata dalla Sig. E. Skandalou, in qualità di agente, con domicilio eletto in Lussemburgo,
parte convenuta.

LA CORTE (settima sezione),
composta dal Sig. J. Klučka (relatore), presidente della camera, Sig.ri J. N. Cunha Rodrigues et U. Lõhmus, giudici,
avvocato generale: M. D. Ruiz-Jarabo Colomer,
cacelliere: M. R. Grass,
vista la fase scritta del procedimento,
vista la decisione, adottata dopo aver sentito l’avvocato generale, di giudicare la causa senza conclusioni
ha pronunciato la seguente
Sentenza

1 Con il suo ricorso la Commissione delle Comunità europee chiede alla Corte di dichiarare che, mantenendo in vigore:
– i dazi portuali applicabili alle navi passegeri (navi da crociera comprese) o alle navi mercantili, per l'avvicinamento, l’attracco e l'ormeggio nei porti del Pireo e di Salonicco, più esigui allorquando il trasporto è effettuato tra due porti del territorio nazionale che quando il trasporto è internazionale,
– i dazi a favore dei fondi degli organisimi portuali costituiti in società anonime secondo la legge n° 2932/2001 dei porti del Pireo e di Salonicco, applicate ai veicoli al momento dell'imbarco a bordo dei traghetti effettuanti collegamenti internazionali, allorquando di tali dazi non ne siano provvisti per i collegamenti tra porti greci,
– il diritto per le municipalità, sul territorio delle quali sono attivi dei porti, di riscuotere dei canoni sui veicoli imbarcati a bordo di traghetti a destinazione di porti stranieri.
la repubblica ellenica è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva dell'articolo primo del regolamento (CEE) n° 4055/86 del Consiglio, del 22 dicembre 1986, che porta l' applicazione del principio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi tra Stati membri e tra Stati Membri e paesi terzi (JO L 378, p. 1).
Il quadro giuridico
La regolamentazione comunitaria
2 L’articolo primo del regolamento n° 4055/86 dispone:
«1. La libera prestazione dei servizi di trasporto marittimo tra Stati membri e tra Stati membri e paesi terzi è applicabile ai cittadini degli Stati membri stabilitisi in uno Stato membro diverso da quello del destinatario dei servizi
[…]
4. Ai fini del presente regolamento, sono considerati «servizi di trasporto marittimo tra Stati membri e tra Stati membri e paesi terzi», se sono normalmente assicurati dietro compenso

a) i trasporti intercomunitari :
il trasporto marittimo di passeggeri o merci tra un porto di uno Stato membro e un porto o impianti in mare aperto di un altro Stato membro;

b) il traffico con paesi terzi:
il trasporto marittimo di passeggeri o merci tra un porto di uno Stato membro e un porto o impianti in mare aperto di un paese terzo.

La regolamentazione nazionale
Dazi portuali
3 L’articolo 4, paragrafo 12, del decreto-legge n° 1559/1950 riguardante l’organismo del porto del Pireo (da qui in poi l’«OPP»), come modificato dalle leggi n 1630/1951 et 1220/1981, dispone:
«Dopo l’approvazione per decreto congiunto dei ministri dei Lavori pubblici e della Marina mercantile, [l’OPP] riscuote dei dazi sulle navi e altri mezzi galleggianti per l’avvicinamento, l’attracco e l’ancoraggio nella zona portuale.»
4 In applicazione delle disposizione del decreto-legge n° 1559/1950, come modificato dalle legge no 1630/1951, il consiglio di amministrazione dell’OPP ha adottato, secondo decisione n° 996/29.11.1974, la regolamentazione e le tariffe dei dazi che riguardano le navi e altri mezzi galleggianti nella zona portuale di competenza dell’OPP, ratificata dal decreto n° 45054 del ministro dela Marina mercantile, che fissa il montante dei dazi di avvicinamento e di attracco.

Katins
GRAZIE MILLE! POTRESTI ESSERE LA MIA SALVEZZA U.U ;) ;)
ARRÊT DE LA COUR
11 janvier 2007 (*)
«Manquement d’État – Article 1er du règlement (CEE) nº 4055/86 –Transports maritimes – Taxe portuaire applicable aux navires transportant des voyageurs ou des marchandises – Taxe portuaire applicable aux véhicules transportés par ferries – Discrimination»
Dans l’affaire C-269/05,
ayant pour objet un recours en manquement au titre de l’article 226 CE, introduit le 24 juin 2005,
Commission des Communautés européennes, représentée par MM. G. Zavvos et K. Simonsson, en qualité d’agents, ayant élu domicile à Luxembourg,
partie requérante,
contre
République hellénique, représentée par Mme E. Skandalou, en qualité d’agent, ayant élu domicile à Luxembourg,
partie défenderesse,
LA COUR (septième chambre),
composée de M. J. Klučka (rapporteur), président de chambre, MM. J. N. Cunha Rodrigues et U. Lõhmus, juges,
avocat général: M. D. Ruiz-Jarabo Colomer,
greffier: M. R. Grass,
vu la procédure écrite,
vu la décision prise, l’avocat général entendu, de juger l’affaire sans conclusions,
rend le présent
Arrêt
1 Par sa requête, la Commission des Communautés européennes demande à la Cour de constater que, en maintenant en vigueur:
– les droits portuaires applicables aux navires de passagers (navires de croisière compris) ou aux navires de marchandises pour l’approche, l’accostage et l’amarrage dans les ports du Pirée et de Thessalonique, plus faibles lorsque le transport est effectué entre deux ports du territoire national que lorsque le transport est international,
– les droits en faveur des fonds des organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/2001 et des ports du Pirée et de Thessalonique, appliqués aux véhicules lors de l’embarquement à bord des ferries effectuant des liaisons internationales, alors que de tels droits ne sont pas perçus pour les liaisons entre ports grecs,
– le droit pour les municipalités, sur le territoire desquelles fonctionnent des ports, de percevoir des redevances sur les véhicules embarquant à bord des ferries à destination de ports étrangers,
la République hellénique a manqué aux obligations qui lui incombent en vertu de l’article 1er du règlement (CEE) n° 4055/86 du Conseil, du 22 décembre 1986, portant application du principe de la libre prestation des services aux transports maritimes entre États membres et entre États membres et pays tiers (JO L 378, p. 1).
Le cadre juridique
La réglementation communautaire
2 L’article 1er du règlement n° 4055/86 dispose:
«1. La libre prestation des services de transport maritime entre États membres et entre États membres et pays tiers est applicable aux ressortissants des États membres établis dans un État membre autre que celui du destinataire des services.
[…]
4. Aux fins du présent règlement, sont considérés comme des services de transport maritime entre États membres et entre États membres et pays tiers, s’ils sont normalement assurés contre rémunération:
a) les transports intracommunautaires:
transport de voyageurs ou de marchandises par mer entre un port d’un État membre et un port ou une installation offshore d’un autre État membre;
b) le trafic avec des pays tiers:
transport de voyageurs ou de marchandises par mer entre un port d’un État membre et un port ou une installation offshore d’un pays tiers.»
La réglementation nationale
Droits portuaires
3 L’article 4, paragraphe 12, du décret-loi n° 1559/1950 concernant l’organisme du port du Pirée (ci-après l’«OPP»), tel que modifié par les lois nos 1630/1951 et 1220/1981, dispose:
«Après approbation par arrêté conjoint des ministres des Travaux publics et de la Marine marchande, [l’OPP] perçoit des droits sur les navires et autres engins flottants pour l’approche, l’accostage et le mouillage dans la zone portuaire.»
4 En application des dispositions du décret-loi n° 1559/1950, tel que modifié par la loi no 1630/1951, le conseil d’administration de l’OPP a adopté, par décision n° 996/29.11.1974, la réglementation et tarifs des droits frappant les navires et autres engins flottants dans la zone portuaire relevant de l’OPP, ratifiée par l’arrêté n° 45054 du ministre de la Marine marchande, qui fixe le montant des droits d’approche et d’accostage.
5 Par l’arrêté n° 3422.01Ε/02/98, le ministre de la Marine marchande a approuvé la décision n° 191/1.7.1997 du conseil d’administration de l’OPP réajustant certains droits perçus pour l’approche et l’accostage des navires et des autres engins flottants.
6 Il ressort des documents produits par la Commission et qui n’étaient pas contredits par le gouvernement grec que les droits d’approche et d’accostage pour les navires qui effectuent un trajet international sont plus élevés que pour ceux qui desservent des lignes intérieures. En vertu d’une réglementation qui a été abrogée par l’arrêté conjoint n° 8122.1/03/04 du ministre de l’Économie et des Finances et du ministre de la Marine marchande, du 11 février 2004, les droits portuaires perçus dans d’autres ports étaient fixés sur la base des droits imposés au port du Pirée.
7 Conformément au point 10 de l’arrêté conjoint n° 8122.1/03/04, les redevances de toute nature perçues en faveur des fonds portuaires et des caisses portuaires municipales pour l’approche, l’accostage, l’amarrage et le mouillage des navires et des autres engins flottants sont fixées sans faire de distinction en fonction de l’origine ou de la destination des trajets. Toutefois, selon la même disposition, ledit arrêté ne s’applique pas aux ports du Pirée et de Thessalonique.
Droits perçus sur les véhicules embarqués
8 En ce qui concerne les droits en faveur des fonds portuaires, l’article 1er du décret-loi n° 158/1969, tel que modifié par le décret-loi n° 44/1973, dispose:
«Afin de financer l’entretien et l’amélioration des quais dans les ports de l’État ainsi que l’exécution de travaux portuaires en général, il est perçu, en faveur des fonds portuaires et de l’organisme du port de Thessalonique, un droit spécial auquel sont soumis les véhicules autopropulsés de tous types qui traversent les quais pour embarquer à bord des navires.»
9 Par l’arrêté conjoint n° 3422.27H/07/03 du ministre de l’Économie et des Finances et du ministre de la Marine marchande, du 27 janvier 2003, le droit spécial de passage par les quais appliqué, en pourcentage du prix de transport, sur les véhicules de tous types embarqués dans des ports grecs à bord de navires à destination de ports étrangers a été fixé comme suit:
«a. Véhicules à destination de tout port étranger: 5 %
b. Véhicules publics à destination de tout port grec ou étranger: 1 %.»
10 Cet arrêté a été modifié par l’arrêté conjoint n° 3422.27/12/03 du ministre de l’Économie et des Finances et du ministre de la Marine marchande du 17 mars 2003, qui a complété cette disposition de la manière suivante:
«Le droit susvisé ne s’applique pas aux organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/01 et à l’organisme du port de Thessalonique, qui sont tenus d’adopter, par décision de leurs conseils d’administration, des tarifs fixant le droit spécial de passage par les quais imposé aux véhicules, sans distinction selon la destination du transport (Grèce, autres États membres ou pays tiers). […]»
11 En ce qui concerne les droits municipaux, l’article 26, paragraphe 13, de la loi n° 1828/1989 portant réforme de la fiscalité sur le revenu et autres dispositions prévoit:
«Les villes et communes sur le territoire desquelles fonctionnent des ports sont autorisées à percevoir un droit sur les véhicules de tous types embarqués à bord d’un ferry à destination d’un port étranger. Ce droit, qui est appliqué par décision du conseil municipal et peut être augmenté de 10 % l’an au maximum selon la même procédure, est fixé comme suit par catégorie de véhicules:
a) camions de toutes catégories: de 500 à 1 000 GRD,
b) véhicules publics pour le transport de passagers: de 300 à 600 GRD,
c) voitures particulières: de 100 à 300 GRD,
d) véhicules à deux roues: de 50 à 100 GRD.»
La procédure précontentieuse
12 Après avoir mis la République hellénique en mesure de présenter ses observations, la Commission a, le 2 février 2001, émis un avis motivé invitant cet État membre à prendre les mesures nécessaires pour s’y conformer dans un délai de deux mois à compter de sa notification. Ayant estimé que la réponse du gouvernement grec n’était pas satisfaisante, la Commission a décidé d’introduire le présent recours.
Sur le recours
Argumentation des parties
13 En faisant référence à la jurisprudence de la Cour et en particulier aux arrêts du 5 octobre 1994, Commission/France (C-381/93, Rec. p. I 5145, points 13, 17 et 18), ainsi que du 14 novembre 2002, Geha Naftiliaki e.a. (C-435/00, Rec. p. I-10615, points 24 et 26), la Commission soutient à titre liminaire que le règlement n° 4055/86 rend applicable au secteur des transports maritimes entre États membres l’intégralité des règles du traité CE régissant la libre prestation des services. Par conséquent, une réglementation nationale qui, en opérant une distinction entre trafic maritime interne et trafic maritime externe, a pour effet de rendre la prestation des services entre États membres plus difficile que la prestation des services interne à un État membre serait contraire aux principes régissant la libre prestation des services dans la Communauté européenne. De surcroît, l’article 1er dudit règlement s’opposerait également à l’application, dans un État membre, de droits portuaires différents pour les liaisons intérieures ou intracommunautaires ainsi que pour celles entre un État membre et un pays tiers, si cette différence n’est pas objectivement justifiée.
14 Bien que la Commission admette que la réglementation grecque en la matière n’établit, en règle générale, plus de distinction entre les transports maritimes internes et les transports internationaux, cette règlementation exclurait de son champ d’application les organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/2001 ainsi que les ports du Pirée et de Thessalonique, dont les tarifs doivent être adoptés par décision de leurs conseils d’administration sans faire de distinction en fonction de la nature interne ou internationale du transport. Étant donné qu’elle n’a pas eu connaissance de telles décisions, la Commission estime que ces ports continuent d’être régis par l’ancienne réglementation qui soumet les transports internationaux à des conditions tarifaires moins avantageuses que celles appliquées aux transports internes. De même, l’article 26, paragraphe 13, de la loi n° 1828/1989 n’autoriserait les municipalités sur le territoire desquelles fonctionnent des ports à percevoir une redevance sur les véhicules embarqués à bord d’un ferry que dans l’hypothèse d’un transport international.
15 Il s’ensuivrait que le droit grec constitue une restriction à la libre prestation des services, dans la mesure où il rendrait la prestation des services de transport international plus difficile et plus coûteuse que la prestation des services de transport interne, bien que les services rendus par les autorités portuaires concernées ne diffèrent pas dans les deux cas, ce qui avantagerait le marché et les transports internes.
16 Le gouvernement grec répond que, par les décisions nos 226 du 4 août 2005, et 2809, du 25 novembre 2005, le conseil d’administration de l’OPP et celui de la société anonyme de gestion du port de Thessalonique ont adopté des tarifs applicables aux navires, aux véhicules et aux passagers n’opérant aucune distinction en fonction de la nature interne ou internationale du trajet.
17 En ce qui concerne l’exclusion des sociétés anonymes de gestion des ports instituées par la loi n° 2932/2001 du champ d’application du cadre législatif général, le gouvernement grec soutient qu’un tel cadre impose auxdits organismes portuaires de publier, en application des décisions de leurs conseils d’administration fixant les taxes applicables aux navires, aux véhicules et aux passagers, des tarifs qui ne doivent opérer aucune discrimination selon que le trajet est international ou interne. De plus, l’arrêté conjoint n° 8122.1/03/04, mettant fin à la distinction entre les transports internes et les transports internationaux en matière de tarification des services portuaires, s’appliquerait également aux sociétés anonymes de gestion des ports, à l’exception de l’OPP et de l’organisme de gestion du port de Thessalonique, jusqu’à ce que ces deux organismes aient publié leurs nouveaux tarifs.
18 Quant au droit, institué en vertu de l’article 26, paragraphe 13, de la loi n° 1828/1989, d’appliquer au profit des municipalités, sur le territoire desquelles fonctionnent des ports, des taxes aux véhicules embarqués à bord des ferries à destination de l’étranger, ledit gouvernement indique qu’un projet de loi visant à supprimer cette disposition a été déposé devant le parlement grec.
Appréciation de la Cour
19 En premier lieu, il convient de rappeler que, en vertu de l’article 51, paragraphe 1, CE, la libre circulation des services, en matière de transports, est régie par les dispositions du titre du traité relatif aux transports, au nombre desquelles figure l’article 80, paragraphe 2, CE, qui permet au Conseil de l’Union européenne de prendre des dispositions appropriées pour la navigation maritime.
20 Sur le fondement de cette dernière disposition, le Conseil a adopté le règlement n° 4055/86, qui vise à mettre en œuvre la libre prestation des services de transport maritime entre États membres et entre États membres et pays tiers (voir, en ce sens, arrêt Commission/France, précité, point 13).
21 Ce règlement s’oppose à l’application de toute réglementation nationale qui a pour effet de rendre la prestation des services entre États membres plus difficile que la prestation des services purement interne à un État membre (voir arrêt Geha Naftiliaki e.a., précité, point 20), à moins que ladite réglementation ne puisse être justifiée au titre des mesures dérogatoires expressément prévues aux articles 45 CE et 46 CE ou admise, dans les conditions fixées par la jurisprudence de la Cour, par des raisons impérieuses d’intérêt général (voir arrêts du 31 mars 1993, Kraus, C-19/92, Rec. p. I-1663, point 32; du 30 novembre 1995, Gebhard, C-55/94, Rec. p. I-4165, point 37, et du 6 novembre 2003, Gambelli e.a., C-243/01, Rec. p. I-13031, points 64 et 65).
22 L’article 1er, paragraphe 1, du règlement n° 4055/86 ayant étendu le principe de la libre prestation des services dans les liaisons intracommunautaires aux liaisons entre un État membre et un pays tiers, il y a lieu d’appliquer, concernant ces dernières liaisons, les règles dégagées pour les liaisons intracommunautaires.
23 En deuxième lieu, il ressort d’une jurisprudence constante que l’existence d’un manquement doit être appréciée en fonction de la situation de l’État membre telle qu’elle se présentait au terme du délai fixé dans l’avis motivé et que les changements intervenus par la suite ne sauraient être pris en compte par la Cour quand bien même ils constitueraient une application correcte du règlement faisant l’objet dudit recours en manquement (voir, en ce sens, arrêts du 11 octobre 2001, Commission/Autriche, C-111/00, Rec. p. I-7555, points 13 et 14; du 30 janvier 2002, Commission/Grèce, C-103/00, Rec. p. I 1147, point 23; du 28 avril 2005, Commission/Espagne, C-157/04, non publié au Recueil, point 19, et du 7 juillet 2005, Commission/Italie, C-214/04, non publié au Recueil, point 14).
24 À cet égard, force est d’abord de constater que, à l’expiration du délai fixé dans l’avis motivé, la réglementation grecque prévoyait que l’OPP et l’organisme de gestion de port de Thessalonique appliquent, d’une part, des droits portuaires aux navires de passagers ou de marchandises pour l’approche, l’accostage et l’amarrage et, d’autre part, des redevances sur des véhicules embarquant à bord des ferries qui désavantagent les transports internationaux par rapport aux transports internes.
25 En effet, le gouvernement grec a reconnu que ce n’est qu’en 2005 que les conseils d’administration de ces deux ports ont adopté des tarifs applicables aux navires, aux véhicules et aux passagers qui n’opèrent aucune discrimination en fonction de la nature interne ou internationale du trajet.
26 Ensuite, il ressort de la circulaire n° 8122.1/01/06, du 26 janvier 2006, dont fait état le gouvernement grec, que les sociétés anonymes de gestion des ports d’Elefsina, d’Héraklion, de Lavrio et d’Alexandropouli n’ont pas encore présenté, pour accord au ministère de la Marine marchande et au ministère de l’Économie et des Finances, leurs tarifs de taxes portuaires à appliquer aux navires, aux véhicules et aux passagers qui n’opèrent plus aucune discrimination en fonction du lieu de destination du navire.
27 Il en découle que, à la date de l’expiration du délai fixé dans l’avis motivé, le gouvernement grec n’avait pas veillé à ce que tous les fonds des organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/2001 appliquent des redevances aux véhicules lors de l’embarquement à bord des ferries sans discrimination en fonction de la destination du navire.
28 Enfin, en ce qui concerne la faculté pour les municipalités sur le territoire desquelles fonctionnent des ports de percevoir une redevance sur les véhicules embarqués à bord d’un ferry à destination d’un port étranger, alors que cette possibilité n’existe pas en cas de transport à destination d’un port situé sur le territoire national, il y a lieu de rappeler que le gouvernement grec se borne à indiquer qu’un projet de loi visant à supprimer cette faculté a été déposé devant le parlement.
29 Étant donné que, en application des principes rappelés aux points [19 à 23] du présent arrêt, la réglementation grecque en vigueur à la date de l’expiration du délai fixé dans l’avis motivé constituait une discrimination en fonction de l'origine ou de la destination des navires et par conséquent une entrave à la libre prestation des services de transport maritime entre États membres et entre États membres et pays tiers et que le gouvernement grec n’a invoqué aucun argument de nature à justifier une telle entrave, il y a lieu de déclarer le recours de la Commission comme fondé.
30 En conséquence, il y a lieu de constater que, en maintenant en vigueur:
– les droits portuaires applicables aux navires de passagers (navires de croisière compris) ou aux navires de marchandises pour l’approche, l’accostage et l’amarrage dans les ports du Pirée et de Thessalonique, plus faibles lorsque le transport est effectué entre deux ports du territoire national que lorsque le transport est international,
– les droits en faveur des fonds des organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/2001 et des ports du Pirée et de Thessalonique, appliqués aux véhicules lors de l’embarquement à bord des ferries effectuant des liaisons internationales, alors que de tels droits ne sont pas perçus pour les liaisons entre ports grecs,
– le droit pour les municipalités, sur le territoire desquelles fonctionnent des ports, de percevoir des redevances sur les véhicules embarquant à bord des ferries à destination de ports étrangers,
la République hellénique a manqué aux obligations qui lui incombent en vertu de l’article 1er du règlement n° 4055/86.
Sur les dépens
31 En vertu de l’article 69, paragraphe 2, du règlement de procédure, toute partie qui succombe est condamnée aux dépens, s’il est conclu en ce sens. La Commission ayant conclu à la condamnation de la République hellénique et cette dernière ayant succombé en ses moyens, il y a lieu de la condamner aux dépens.
Par ces motifs, la Cour (septième chambre) déclare et arrête:
1) En maintenant en vigueur:
– les droits portuaires applicables aux navires de passagers (navires de croisière compris) ou aux navires de marchandises, pour l’approche, l’accostage et l’amarrage dans les ports du Pirée et de Thessalonique, plus faibles lorsque le transport est effectué entre deux ports du territoire national que lorsque le transport est international,
– les droits en faveur des fonds des organismes portuaires constitués en sociétés anonymes par la loi n° 2932/2001 et des ports du Pirée et de Thessalonique, appliqués aux véhicules lors de l’embarquement à bord des ferries effectuant des liaisons internationales, alors que de tels droits ne sont pas perçus pour les liaisons entre ports grecs,
– le droit pour les municipalités, sur le territoire desquelles fonctionnent des ports, de percevoir des redevances sur les véhicules embarquant à bord des ferries à destination de ports étrangers,
la République hellénique a manqué aux obligations qui lui incombent en vertu de l’article 1er du règlement (CEE) n° 4055/86 du Conseil, du 22 décembre 1986, portant application du principe de la libre prestation des services aux transports maritimes entre États membres et entre États membres et pays tiers.
2) La République hellénique est condamnée aux dépens.

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