Platone!!! urgentissimo per domani!!!!!!!

ponga.la.stronga
raga!!!! aiuto vi prego aiutatemi!!! alla fine di platone devo fare 1 riassunto di 1 pagina contenente quello k ho scritto e k metterò sotto e in + queste cose: - le opere e le dottrine non scritte e di cosa parlano a grandi linee (soprattutto la difesa di socrate e la polemica contro i sofisti)- il mito- accenno alle idee k xo ho gia-conclusione


ecco quello k ho fatto fino adexo:

Platone è un filosofo vissuto nel V secolo, in un’Atene afflitta da una crisi politico-culturale. La sconfitta riportata nella guerra Peloponneso porta alla decadenza dell’età d’oro in Grecia e al ritorno della democrazia, oltretutto differente da quella precedente.
Platone desidera trovare una soluzione a questa decadenza. Come filosofo e allievo di Socrate sostiene che la crisi sia di tipo politico e soprattutto intellettuale, in quanto interessa la totalità degli uomini. Basandosi sugli insegnamenti del maestro, dice che la politica fondata sulla filosofia può portare al miglioramento della condizione dello Stato.
È dunque chiaro che Platone nella vita si sia interessato di politica e filosofia, rendendo queste molto vicine e mettendole in relazione, e soprattutto tenendo in considerazione la figura e le idee di Socrate.
Le dottrine fondamentali di Platone non hanno nulla a che fare con l’insegnamento di Socrate, tuttavia quest’ultimo deve rappresentare qualcosa di importante per il filosofo trattato, poiché Platone è interessato a rintracciare il significato del pensiero socratico; per fare questo va oltre agli insegnamenti del maestro, formulando dottrine nuove, ma atte a conoscere la personalità filosofica di Socrate.

secondo voi può andare bene fino adexo??
potete continuarlo???
vi prego urgetissimo!! è per domani!!!

Risposte
Francy1982
vai con quello che ti ho scritto penso vada bene!

ponga.la.stronga
scusa se risp adexo..grazie ancora... cmq alla fine il prof non è venuto a scuola quel giorno e la volta dopo mi sono dimentic di portare il lavoro.. alla fine devo portarlo domani e in definitiva ho capito che come avevo detto qlc giorno fa devo fare 1 pagina scritta al pc dicendo cs ha fatto platone x superare i sofisti e come ha ristabilito l'anima delle persone e quindi dopo questo è riuscito a riformare la città

Francy1982
Ti ho corretto alcune imprecisioni e ho continuato il riassunto

Platone è un filosofo vissuto nel V secolo, in un’Atene afflitta da una crisi politico-culturale. La sconfitta riportata nella guerra Peloponneso porta alla decadenza dell’età d’oro in Grecia e al ritorno della democrazia, oltretutto differente da quella precedente.
Platone desidera trovare una soluzione a questa decadenza. Come filosofo e allievo di Socrate sostiene che la crisi sia di tipo politico e soprattutto intellettuale, in quanto interessa la totalità degli uomini. Basandosi sugli insegnamenti del maestro, dice che la politica fondata sulla filosofia può portare al miglioramento della condizione dello Stato.
È dunque chiaro che Platone nella vita si sia interessato di politica e filosofia, rendendo queste molto vicine e mettendole in relazione, e soprattutto tenendo in considerazione la figura e le idee di Socrate.
Platone è interessato a rintracciare il significato del pensiero socratico, e per questo egli decide di collocare il bene Socratico in un luogo, ovvero nel mondo delle idee o Iperunio, egli così va oltre agli insegnamenti del maestro, formulando dottrine nuove, ma atte a conoscere la personalità filosofica di Socrate.
Collocando il Bene nell'Iperuranio Platone postula l'esistenza di un altro mondo, partendo dalla ocncezione che sela scienza ha come oggetto gli elementi universali che sulla terra non possono essere rintracciati, poich?é sulla terra gli enti sono imperfettim allora dovraà esistere un luogo in cui risiedono enti perfetti ed imperituti che sono l'idea delle cose, che risiedono in un mondo anch'esso perfetto ed imperituro che è il mondo dllei dee o l'Iperuranio appunto, che per definizione ("al di là del cielo") è un mondo metafisico che l'uomo non può ocnoscere sensibilmente, ma solo con l'intelletto. In questa visione dei due mondi Platone si ri fà a Parmenide ma attua quello che è definito comunemente il Parricidio, poiché il suo mondo delle idee non è come quello di Parmenide il mondo dell'unità, ma delle idee di cui il mondo empirico è copia imperfetta. Nel Mondo delle Idee, le Idee, sono poste in maniera piramidale dalla più elementare alla più sublime:
1) alla base ci sono le idee elementari
2) poi le idee matematiche
3) poi le idee valori
4) infine vi è l’idea di Bene che riordina gerarchicamente tutte le altre: se il Bene sovrasta tutto vuol dire che è bene che tutto sia così
Il Mondo Empirico, altro non è che una copia imperfetta e mutevole del Mondo delle Idee, e il bene qui si identifica nella ricerca del bene, ogni cosa qui è una copia imperfetta del mondo ideale. L’uomo è partecipe del mondo ideale perché prima di nascere la sua anima conosce le idee nell’Iperuranio, solo chi è riuscito a vedere fino all’idea di bene potrà diventare Re, e colui che conosce l’idea di bene è il filosofo da qui nasce la dottrina platonica del re = filosofo o del filosofo re.

Per spiegare meglio la sua dottrina Platone ricorre spesso nei suoi dialogo all'uso dei miti i più importanti sono i seguenti:

Mito della Biga Alata:
Mito: Per spiegare il rapporto tra l’uomo e il mondo delle idee Platone ricorre al mito della Biga Alata: Platone paragona l’anima dell’uomo ad una biga trainata da due cavalli gestiti da un auriga.
Un cavallo è nero ed uno è bianco, la biga sta nel mondo delle idee e ruota in senso circolare attorno ad esse. Il cavallo bianco tende a rimanere nel mondo delle idee, mentre quello nero spinge la biga verso il mondo sensibile. L’auriga cerca di tenere l’equilibrio, ma dopo un po’ cede al cavallo nero e la biga si incarna in un corpo. A secondo di quanto la biga è rimasta nel mondo delle Idee avrà visto una quantità maggiore o minore di Idee,. Nel momento dell’incarnazione l’anima dimentica la sua vita passata, ciò che ha visto nel mondo delle idee, ma tali ricordi non sono cancellati del tutto: nella vita empirica l’uomo deve sforzarsi di ricordare ciò che era prima di nascere e ciò che si aveva visto nel mondo delle idee.

Analisi del mito:
* Cavallo Nero: è la parte dell’anima che tende al mondo empirico, senza la quale però l’uomo non potrebbe nascere, ma se avesse solo il cavallo nero non avrebbe il senso della realtà.
* Cavallo Bianco: Parte che eleva l’uomo al mondo delle idee., se l’uomo fosse solo il cavallo bianco non nascerebbe mai e quindi non sarebbe mai un uomo.

Mito del Demiurgo

Il demiurgo è una semidivinità che prende la materia e dal caos originario crea delle forme a copia delle idee. Le copie in quanto fatte da materia altro non sono che imitazioni imperfette che, in quanto copie, partecipano al mondo ideale. Il Demiurgo plasma la materia, ma non la crea; la materia è già lì, il compito del Demiurgo è solo quello di dargli una forma. Per creare le cose il Demiurgo platonico pensa il mondo in termini matematici, dà alla realtà una struttura matematica (= Pitagora)

Mito della Caverna:
Il mito segue due vie:
1. ontologica, dell’essere
2. gnoseologica, della conoscenza
Nel mito della Caverna coincidono l’aspetto sensibile, quello intellettuale e quello matematico. La caverna ha un percorso fatto di tappe precise e non meditative:
* inizio: l’uomo è legato nella caverna e davanti a se, proiettate su un muro, vede le ombre delle statuette che sono dietro alle sue spalle. Egli scambia quelle ombre con la realtà.
* momento della dòxa: prevede una conoscenza prima dei sensi e poi una conoscenza intellettiva. L’uomo sempre dentro la caverna riesce a slegarsi e si accorge che quello che pensava fosse la realtà altro non è che l’ombra delle statuette poste alle sue spalle a questo punto l’uomo prende forza e decide di uscire dalla caverna.
* momento della verità: l’uomo progressivamente conosce la realtà, dapprima allontanandosi dalle false credenze, ma ancora, seppur fuori dalla caverna, il sole che tutto illumina e tutto fa essere lo acceca e quindi ancora non vede la realtà direttamente, ma la osserva proiettata nell’acqua. Piano piano i suoi occhi si abituano al sole.
* il bene: l’uomo alla fine si abitua e può vedere grazie al sole e alla sua luce che tutto illumina e tutto fa essere

Il bene si identifica qui con il sole, entrambi fanno essere tutte le cose che a loro tendono e che è bene che siano. Quest’uomo che si è liberato dalla Caverna e che ha visto il bene ora ha come missione, per Platone, quella di tornare dentro la Caverna e di dire agli altri uomini che sono ancora legati ciò che ha visto, di illuminarli al bene e alla realtà. Naturalmente egli sarà schernito, ma questa è la sua missione, egli è il filosofo.

Mito di Eros:
Eros per Platone sta nell’amicizia, in quanto per il filosofo il concetto di amicizia era di gran lunga superiore a quello di amore (amicizia = amore Platonico). Eros è figlio di Poenia, Ricchezza e di Poros, Povertà, egli è ricerca e si identifica con la filosofia. Le sue origini, per Platone, sono giustificate dal fatto che se Eros fosse stato figlio solo della ricchezza avrebbe già avuto tutto, mentre se fosse stato figlio solo di povertà gli sarebbe mancato tutto. Al contrario visto la sua duplice origine Eros è alla ricerca di qualcosa che gli manca, ma che in parte già possiede.
Eros si manifesta dapprima come amore fisico: due persone si incontrano e si piacciono, poi Eros va un gradino più vanti e arriva all’amore per l’anima.
Grazie ad Eros gli individui decidono di procreare e danno vita alla famiglia, con la famiglia l’amore si espande sempre di più: più famiglie formano un villaggio e più villaggi formano in Grecia la polis dalla quale derivano le leggi che si rapportano alla giustizia che a sua volta si rapporta al Bene.
L’anima che incarnandosi aveva perso le ali le riacquista grazie ad Eros

Mito di Er:
Mito: Er è un soldato morto in battaglia che poi risuscita e racconta ciò che aveva visto mentre era morto: racconta che la sua anima era stata messa in un prato al cui centro vi era una Parca che nel grembo aveva i destini di tutti gli uomini che erano con lui sul prato, agli uomini vengono gettati a caso dei numeri e a seconda del numero che il caso ha affidato agli uomini, le persone hanno il diritto di scegliersi il destino: il numero uno ha il diritto di scegliere per primo il suo destino e così via…tuttavia anch l’ultimo uomo potrà scegliere perché i destini sono superiori alle anime.

Spiegazione: Il fatto che sono le anime a scegliere il loro destino vuol dire che l’uomo è libero, ed è l'artefice del proprio destino. Il mito di Er è perciò simbolo della libertà che ha l’uomo di Platone.



Inoltre i dialoghi platonici sono divisi comunemente in tre momenti in questo link è spiegata la divisione:
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:0-5S2IS-Ou4J:www.filosofico.net/introduzio55.html+tre+periodi+platone&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]clicca[/url]

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