Pensiero di Socrate

Didone91
:hi a tutti!
A breve avrò l'interrogazione di filosofia sui Sofisti (Protagora e Gorgia) e su Socrate (vita, morte, miracoli..oops..volevo dire pensiero xD) dunque mi sto dando da fare leggendo un saggio scritto dal professore Giovanni Reale intitolato "Socrate - Alla scoperta della sapienza umana"... qualcuno è impazzito a tal punto da averlo letto, per caso? Non lo sto trovando affatto facile e vorrei sapere se c'è qualcuno che può aiutarmi con consigli e con un confronto. :satisfied
Grazie.. spero che qualche anima buona risponderà :beatin ...:bemad
:dead

Risposte
IPPLALA
chiudo

Didone91
wow ti ringrazio.. lo integrerò a tutti gli appunti, le ricerche e ovviamente il libro di testo ahahahaha

ciao ciao :D

Francy1982
...premetto: non disturbi affatto anzi...per qualsiasi dubbio ricorda che sono qui apposta per aiutarvi e aiutarti in questo caso! :lol

1) Si perchè il sofismo è stato ricondsiderato dai moderni porelli erano pèresi di mira dai contemporanei, ma è comprensibile il perchè....la virtù è di tutti la puoi collegarecon la concezione di virtù Socratica virtù = agire secondo il bene tutti lo possono fare ricorda la maieutica ovvero far partorire le menti delgi uomini alla conoscenza......ok poi Gorgia ricollegalo col Sofismo...

2) ok allora guarda Socrate è il filosofo che preferisco perchè essenzialmente egli è il più semplice, ma al tempo stesso il più importante perchè condizionerà tutta la filosofia successiva, non a caso si parla di correnti presocratiche perchè Socrate rappresenta una sorte di svolta filosofica:

ti faccio un piccolo schema su Socrate:
* l'uomo deve agire facendo il Bene il bene socratico, diversamente da Platone no sta in un mondo sovrasensibile, ma egli parla di ciò che è Bene fare, il bene di Socrat eè un bene collettivo e no utilitaristico.
* Maieutica per fare il bene egli parla di processo maieutico = parlando si fanno cadere i vecchi ideali = parte distruens e poi se ne cotruiscono di nuovi che sarebbero quelli di agire secondo il bene da qui la metafora dell'ostetrica, come l'ostetrica fa partorire i corpi, Socrate vuole far partorire le menti....
* il saggio è colui che sa di non sapere...

ti metto anche un mio riassunto su Socrate, molto più articolato di questo schemino che ti ho appena fatto, sciauuuu:

Così come sono stati condannati i sofisti, la tradizione ci narra con molta ironia la figura di Socrate.
Quella di Socrate è un immagine immortale in quanto egli stesso scelse di morire piuttosto che essere calunniato: dopo essere stato accusato di corrompere la gioventù (diceva ai giovani di fare ciò che è bene e non ciò che gli veniva imposto), non accettò la difesa di un avvocato poiché, ritenendosi buono, sperava non gli accadesse niente di male. Socrate non ha lasciato di proposito nulla di scritto sulla sua dottrina quello che sappiamo di lui ce lo tramandano i suoi discepoli e soprattutto Platone.
Prima di morire, Socrate, affida i suoi figli a quelli che lo condannano certo che anche i suoi accusatori agivano in buona fede, la sua condanna fu quella di morire avvelenato dalla cicuta. Essenzialmente Socrate accetta la sua condanna per coerenza con la sua dottrina, egli infatti riteneva che una legge si può cambiare, ma non si può contraddire e scappando dalla pena, come avrebbe potuto fare, si sarebbe contraddetto.
Socrate vive l’Età Periclea e ha in comune con i sofisti due aspetti :
1- Interesse per l’uomo
2- Il concetto secondo cui non si deve credere a realtà prefissate, ma ognuno deve partorire la sua verità e a questo punto, Socrate, aggiunge che la verità è quella che si identifica col bene e che va al di là dell’egoismo personale, ovvero è il bene per tutti e non per il singolo.
Socrate nasce da una famiglia di origini medio borghesi: il padre faceva lo scalpellino e la madre l’ostetrica, Socrate prese spunto dal lavoro della madre: come lei faceva partorire i corpi, egli decise di far partorire le menti (Maieutica), ciò significa che lui voleva che ognuno potesse pensare il bene autonomamente, non devono essere gli altri a dire al soggetto come è giusto comportarsi, ma è il bene che deve essere pensato dal soggetto stesso.
In Socrate abbiamo:
- Bene: che corrisponde alla conoscenza del Bene.
- Male: che è ignoranze del Bene, chi fa il male è perché ignora il Bene.

Socrate ad Atene veniva offeso come fosse un Sofista, la tradizione lo riporta molto male, Platone lo ha rivalutato, Aristotele, invece, lo osserva solo da un’angolazione.
Socrate era contro la tradizione non voleva obbedire a delle regole solo perché c’erano delle leggi, infatti, la società non avrebbe voluto ucciderlo, ma mandarlo in esilio, ma andando in esilio, Socrate, avrebbe ammesso una colpevolezza inesistente, così come sentendosi innocente non accetta di essere difeso, tanto che Socrate stesso in tribunale affermerà di volere un premio anziché una punizione e per questo fu accusato anche di arroganza.

Il Saggio: Per Socrate il Saggio è colui che sa di non sapere. Egli sviluppa questa teoria dopo aver fatto visita all’oracolo di Delfi, che gli aveva riconosciuto il merito di essere il più saggio, il più intelligente, non sentendosi tale, però Socrate decide di interrogare i suoi concittadini e capire perché proprio a lui sarebbe andato il merito di essere il più saggio:
- Socrate si reca dai politici: essi rispondevano solo parzialmente alle sue domande
- Socrate si reca dagli artisti: le loro risposte non accontentano Socrate
- Socrate si reca dagli artigiani: sono preparati nelle cose che riguardano direttamente il loro lavoro, ma non sanno nulla del resto.
Tutte le persone da lui interrogate pur non sapendo pretendevano di sapere e da qui Socrate deduce che l’oracolo gli aveva riconosciuto il merito della saggezza proprio perché lui era l’unico che sapeva di non sapere.

Bene è Sapere: Il bene l’uomo lo trova dentro se stesso. Quando uno fa il bene è una persona virtuosa. Per fare il bene bisogna conoscerlo quindi la virtù corrisponde al sapere, ma se il bene corrisponde al sapere, allora la virtù corrisponderà anche al bene.
Per conoscere il bene dentro di noi, bisogna prima conoscere noi stessi, conoscersi è una ricerca continua delle proprie capacità e dei propri limiti. Quindi per avere una conoscenza deve esserci una ricerca. Il bene spostandosi sempre, diventando sempre diverso, non potrà mai essere rappresentato in terra nella sua totalità, per questo Socrate decise di non mettere per iscritto la sua dottrina, poiché la sua dottrina era sempre in continuo cambiamento, in continua evoluzione. Il bene socratico quindi si identifica con la ricerca continua del Bene per questo coloro che erano contro Socrate lo definiscono come un inconcludente.

Didone91
uhm ok.. allora ti faccio le ultime due domande e poi tolgo il disturbo :satisfied

1) pensi sia opportuno imbastire un discorso in questo modo?

ETIMOLOGIA DELLA PAROLA "SOFISTA" --> L'ODIERNA RIVALUTAZIONE --> AMBIENTE STORICO-POLITICO --> LA RAGIONE HA CARATTERE UNIVERSALE --> LA VIRTU' E' DI TUTTI --> RELATIVISMO CULTURALE --> PROTAGORA: L'UOMO E' MISURA DI TUTTE LE COSE, L'UTILE COME CRITERIOI DI SCELTA --> GORGIA: LE TRE TESI FONDAMENTALI (prese da Sul non essere o sulla natura)


2) mi indicheresti cortesemente delle parole chiavi sulle quali focalizzare la mia attenzione nello studio di Socrate?

Grazie milleeeeeeeeeeeeeeeee!!!
P.S. ribadisco il fatto che sei una grande :) adoro la filosofia *_*

Francy1982
Guard apraticament eè un comento a tutto quindi nn so dirti un passaggio rispetto ad un altor nel senso...iol'ho studiato per un esame insieme ad altri libri quindi l'ho letot in un'ottica particolare che era quella dell'esame...così nn saprei

Didone91
ah ok.. eh infatti credo che non l'avrei letto tutto.. dal momento che tu l'hai fatto invece, potresti consigliarmi qualche passaggio importante per capire meglio il pensiero di Socrate?

Francy1982
Gurda ti do un picoclo consiglio visto che ocme dici te questi libri sono diffiletti un consiglio he posso darti è quello di non leggere mai il libro direttamente ma di leggere lintorduzione e i commenti iniziali e le prefazioni ecc ec insomma tutte quelle premesse noiosissime che in genere si saltano a piè pari

allora questa parte non è importantissima ma dice solamente che a livello filosofico puoi fare un interpretazione filologica cioè traendo il profilo del filosofo dagli scritti, da un punto di vista teoretico ovvero la visione della realtà della metafisica ecc in Socrate, o storica ermeneutica è l'interpretazione, la spiegazione di Socrate anche alla luce del contesto storico

Didone91
..wow! grazie per aver risposto alla mia CHIAMATA DI SOCCORSO ALLORA!!! XD
..lo trovo difficile perché, a differenza di te, faccio appena il 3° superiore e non ho una laurea :) quindi tanti passaggi mi rimangono difficili e non oso andare avanti se non capisco quelli.. sarebbe inutile, non trovi!?

Ad ogni modo nella prima parte parla di tre differenti modi per interpretare il pensiero dei filosofi e in questo caso di Socrate: quello filologico, quello teoretico e quello storico-ermeneutico. Non ho ben capito quest'ultimo metodo, help me please! :(

Francy1982
io l'ho letto!!!! sono io la pazza e cmq Reale è un Grand eè il mio fil preferito

Questa discussione è stata chiusa