Kennedy
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Kennedy, John Fitzgerald (Brookline, Massachusetts 1917 - Dallas 1963), trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti (1961-1963). Nato in una ricca famiglia dell’alta borghesia cattolica, si laureò a Harvard nel 1937; combatté con valore nella seconda guerra mondiale e al termine del conflitto aderì al Partito democratico, candidandosi con successo alla Camera dei rappresentanti nel 1946.
Nel 1952 ottenne un seggio al Senato e nel 1960, quando ormai aveva assunto la leadership del partito, si candidò alla presidenza del paese in coppia con il vice Lyndon B. Johnson. Alle elezioni sconfisse il candidato repubblicano Richard Nixon e si insediò alla Casa Bianca.
Sul piano della politica interna il neoeletto presidente si impegnò nella lotta alla disoccupazione con un imponente programma sociale di sussidi e aumenti salariali; vennero incrementati anche gli investimenti nella ricerca scientifica e nei programmi spaziali e le spese per la difesa militare, con la conseguente crescita delle commesse per le industrie belliche.
Sul piano della politica estera, invece, i primi mesi del 1961 furono contrassegnati da una serie di crisi internazionali: Kennedy era deciso a proseguire la politica di contenimento del comunismo, e con questo spirito approvò un piano strategico preparato dall’amministrazione precedente che si proponeva di rovesciare il regime comunista cubano di Fidel Castro. L’operazione di sbarco alla Baia dei Porci, però, fallì clamorosamente e il presidente se ne assunse la piena responsabilità.
Nel tentativo di avviare un dialogo con l’Unione Sovietica, nella primavera del 1961 si incontrò con il premier sovietico Nikita Kruscev con il quale concordò la neutralizzazione del Laos, allora minacciato dai rivoluzionari comunisti, ma non riuscì a raggiungere un’intesa che appianasse le tensioni in corso a Berlino: quando, nell’agosto dello stesso anno, venne eretto il Muro Kennedy rispose con l’invio di 1500 uomini nella città tedesca.
Il clima di conflittualità della Guerra Fredda si accentuò ulteriormente quando l’Unione Sovietica riprese gli esperimenti nucleari; la minaccia di una nuova guerra mondiale divenne pressante nell’autunno del 1962, quando scoppiò la crisi cubana dei missili. Alcuni aerei da ricognizione americani, sorvolando l’isola di Cuba, scoprirono l’esistenza di basi missilistiche sovietiche: Kennedy pose l’embargo all’isola, ordinando all’Unione Sovietica di smantellare le basi. Il 28 ottobre Kruscev aderì alla richiesta: il presidente degli Stati Uniti revocò l’embargo assicurando che l’isola non sarebbe stata invasa. La ritirata sovietica fu per Kennedy un trionfo politico e personale.
Il clima internazionale visse un momento di distensione nel 1963, quando Stati Uniti, Gran Bretagna e URSS riuscirono a raggiungere un accordo per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Kennedy lanciò inoltre l’Alleanza per il progresso, un piano di aiuti per lo sviluppo economico dell’America latina. I successi sul piano internazionale furono tuttavia oscurati dall’aggravarsi della situazione nel conflitto del Vietnam: la decisione di Kennedy di inviare un contingente di 17.000 uomini a sostegno di un regime instabile minacciato dalla corruzione e da una crescente rivolta comunista costituì il primo passo del coinvolgimento americano in una guerra che si sarebbe rivelata catastrofica per gli Stati Uniti.
Nell’autunno del 1963 il presidente cominciò a organizzare la campagna per la propria rielezione; l’impegno per favorire l’integrazione razziale e garantire il diritto di voto ai neri aveva suscitato un crescente malcontento e gruppi di ispirazione razzista avevano provocato gravi episodi di violenza. Il 22 novembre, mentre attraversava la città di Dallas a bordo di una limousine scoperta, Kennedy venne colpito e ucciso da un colpo di arma da fuoco sparato da lunga distanza.
La notizia del suo assassinio suscitò un’immensa emozione sia nel paese sia nel mondo intero. Poco più di un’ora dopo la sua morte venne arrestato un ex marine, Lee Harvey Oswald, che due giorni più tardi fu a sua volta assassinato mentre veniva trasferito da un carcere a un altro. Nel settembre del 1964 il presidente della Corte Suprema Earl Warren pose fine alle indagini stabilendo che il presidente era stato ucciso da Oswald, che aveva agito da solo (vedi Rapporto Warren), ma la sentenza non mancò di sollevare molti dubbi, tuttora insoluti. Fra le varie ipotesi, confermate anche dalle dichiarazioni di numerosi testimoni, si fece strada quella di un complotto a fini politici, ordito forse dalla mafia o da esuli cubani.
Nel 1952 ottenne un seggio al Senato e nel 1960, quando ormai aveva assunto la leadership del partito, si candidò alla presidenza del paese in coppia con il vice Lyndon B. Johnson. Alle elezioni sconfisse il candidato repubblicano Richard Nixon e si insediò alla Casa Bianca.
Sul piano della politica interna il neoeletto presidente si impegnò nella lotta alla disoccupazione con un imponente programma sociale di sussidi e aumenti salariali; vennero incrementati anche gli investimenti nella ricerca scientifica e nei programmi spaziali e le spese per la difesa militare, con la conseguente crescita delle commesse per le industrie belliche.
Sul piano della politica estera, invece, i primi mesi del 1961 furono contrassegnati da una serie di crisi internazionali: Kennedy era deciso a proseguire la politica di contenimento del comunismo, e con questo spirito approvò un piano strategico preparato dall’amministrazione precedente che si proponeva di rovesciare il regime comunista cubano di Fidel Castro. L’operazione di sbarco alla Baia dei Porci, però, fallì clamorosamente e il presidente se ne assunse la piena responsabilità.
Nel tentativo di avviare un dialogo con l’Unione Sovietica, nella primavera del 1961 si incontrò con il premier sovietico Nikita Kruscev con il quale concordò la neutralizzazione del Laos, allora minacciato dai rivoluzionari comunisti, ma non riuscì a raggiungere un’intesa che appianasse le tensioni in corso a Berlino: quando, nell’agosto dello stesso anno, venne eretto il Muro Kennedy rispose con l’invio di 1500 uomini nella città tedesca.
Il clima di conflittualità della Guerra Fredda si accentuò ulteriormente quando l’Unione Sovietica riprese gli esperimenti nucleari; la minaccia di una nuova guerra mondiale divenne pressante nell’autunno del 1962, quando scoppiò la crisi cubana dei missili. Alcuni aerei da ricognizione americani, sorvolando l’isola di Cuba, scoprirono l’esistenza di basi missilistiche sovietiche: Kennedy pose l’embargo all’isola, ordinando all’Unione Sovietica di smantellare le basi. Il 28 ottobre Kruscev aderì alla richiesta: il presidente degli Stati Uniti revocò l’embargo assicurando che l’isola non sarebbe stata invasa. La ritirata sovietica fu per Kennedy un trionfo politico e personale.
Il clima internazionale visse un momento di distensione nel 1963, quando Stati Uniti, Gran Bretagna e URSS riuscirono a raggiungere un accordo per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Kennedy lanciò inoltre l’Alleanza per il progresso, un piano di aiuti per lo sviluppo economico dell’America latina. I successi sul piano internazionale furono tuttavia oscurati dall’aggravarsi della situazione nel conflitto del Vietnam: la decisione di Kennedy di inviare un contingente di 17.000 uomini a sostegno di un regime instabile minacciato dalla corruzione e da una crescente rivolta comunista costituì il primo passo del coinvolgimento americano in una guerra che si sarebbe rivelata catastrofica per gli Stati Uniti.
Nell’autunno del 1963 il presidente cominciò a organizzare la campagna per la propria rielezione; l’impegno per favorire l’integrazione razziale e garantire il diritto di voto ai neri aveva suscitato un crescente malcontento e gruppi di ispirazione razzista avevano provocato gravi episodi di violenza. Il 22 novembre, mentre attraversava la città di Dallas a bordo di una limousine scoperta, Kennedy venne colpito e ucciso da un colpo di arma da fuoco sparato da lunga distanza.
La notizia del suo assassinio suscitò un’immensa emozione sia nel paese sia nel mondo intero. Poco più di un’ora dopo la sua morte venne arrestato un ex marine, Lee Harvey Oswald, che due giorni più tardi fu a sua volta assassinato mentre veniva trasferito da un carcere a un altro. Nel settembre del 1964 il presidente della Corte Suprema Earl Warren pose fine alle indagini stabilendo che il presidente era stato ucciso da Oswald, che aveva agito da solo (vedi Rapporto Warren), ma la sentenza non mancò di sollevare molti dubbi, tuttora insoluti. Fra le varie ipotesi, confermate anche dalle dichiarazioni di numerosi testimoni, si fece strada quella di un complotto a fini politici, ordito forse dalla mafia o da esuli cubani.
Liceale93 citiamo le fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/John_Fitzgerald_Kennedy
John Kennedy è stato un politico statunitense, 35º Presidente degli Stati Uniti.
Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio. Gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson.
Kennedy, di origine irlandese, è stato il primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica. Fu anche il primo presidente statunitense ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica.
La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: lo sbarco nella Baia dei Porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell'omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo; tuttavia, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l'atto di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione. La questione se Oswald avesse o meno agito da solo rimane dibattuta, con l'esistenza di numerose teorie cospirazioniste. L'assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti per l'impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del paese. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a ricevere stima e apprezzamento.
Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio. Gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson.
Kennedy, di origine irlandese, è stato il primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica. Fu anche il primo presidente statunitense ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica.
La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: lo sbarco nella Baia dei Porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell'omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo; tuttavia, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l'atto di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione. La questione se Oswald avesse o meno agito da solo rimane dibattuta, con l'esistenza di numerose teorie cospirazioniste. L'assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti per l'impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del paese. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a ricevere stima e apprezzamento.
Guarda questi link:
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/kennedy.htm
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=166&biografia=John+Fitzgerald+Kennedy
http://guide.supereva.it/cronaca_nera/interventi/2006/05/255650.shtml
Spero di esserti stato d'aiuto.
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/kennedy.htm
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=166&biografia=John+Fitzgerald+Kennedy
http://guide.supereva.it/cronaca_nera/interventi/2006/05/255650.shtml
Spero di esserti stato d'aiuto.