Hegel
domani cmpto d filos su hegel quqli po3bbero exere le domande?e qndi le rsposte aiuto!!!!
Risposte
purtroppo è difficile prevedere le domande, ma l'importante è che sia andato bene!!!
grz a tti trp gentili siete stati mitici anke se le domande non erano qle='( grz ancora!baci!
Aggiunto 1 minuti più tardi:
ps:rspondo ora xk il pc era andato in tlt
Aggiunto 1 minuti più tardi:
ps:rspondo ora xk il pc era andato in tlt
lo hai gia finito tutto???
ti do dei temi che potrebbero chiederti:
diversità con Kant?
la figura del servo Padrone?
La dialettica?
lo spirito assoluto?
cosa si intende per giustificazionismo storico?
lo stato etico?
prova a rispondere e te le correggo!
ti do dei temi che potrebbero chiederti:
diversità con Kant?
la figura del servo Padrone?
La dialettica?
lo spirito assoluto?
cosa si intende per giustificazionismo storico?
lo stato etico?
prova a rispondere e te le correggo!
1.Cosa significa fenomenologia dello spirito?
La fenomenologia dello spirito è la storia romanzata della coscienza che-attraverso confronti e contrasti, che implicano infelicità e dolore-esce dalla propria individualità e si riconosce come ragione universale, reale in quanto secondo Hegel razionalità e realtà coincidono.Hegel dimostra la dissoluzione del finito nell'infinito (sintesi) attraverso i momenti della vita dello spirito, che comincia il proprio percorso dalla certezza sensibile e dalla percezione per giungere infine a riconoscersi come ragione e ad assumere in sé ogni realtà. Questo cammino dello spirito implica inizialmente che l'unità dell'oggetto sia stabilita dalla coscienza; poi che l'intelletto riconosca nell'oggetto un semplice fenomeno, e che quindi la coscienza risolva l'oggetto in se stessa (autocoscienza); di qui, che tale autocoscienza di confronti con altre autocoscienze (fig. servo-padrone) e con la coscienza divina (fig. coscienza infelice), per riconoscersi in conclusione come soggetto assoluto, cioè ragione.
2.Come avviene il passaggio dalla coscienza all'autocoscienza?
Nel passaggio dalla percezione all'intelletto, questo riconosce nell'oggetto una forza che agisce secondo una legge determinata, cioè semplicemente un fenomeno. Se al di là del fenomeno vi sia o meno un'essenza ultrasensibile, questo non conta, perchè l'oggetto-in quanto fenomeno-è soltanto nella coscienza. La coscienza, qui, può così risolvere in se stessa il fenomeno e diviene autocoscienza, cioè coscienza di sè.
Nel ciclo dialettico con cui lo spirito giunge alla piena coscienza di sè, Hegel distingue tre momenti di sviluppo dello spirito (Encliclopedia delle scienze filosiche): logica (scienza dell'idea in sé e per sè), in cui l'idea è implicita e gradualmente si esplicita; filosofia della natura, in cui l'idea si fa esterna ed estranea a se stessa nel mondo naturale; filosofia dello spirito, in cui l'idea non è più alienata e torna a se stessa come autocoscienza.
L'idea si realizza infatti in un processo dialettico di tesi, antitesi e sintesi.
3.Quali sono le differenze tra autocoscienza e ragione?
L'autocoscienza, risultato del percorso della coscienza attraverso la certezza sensibile, la percezione e l'intelletto, si trova in contrasto con se stessa (considerandosi un oggetto) e con le altre autocoscienze. Esito di questo contrasto è dapprima la figura di signoria-servitù, poi quella della coscienza infelice. Unificandosi, in quest'ultima figura, con la coscienza divina, la coscienza si riconosce come assoluta. Come soggetto assoluto l'autocoscienza diviene ragione.
La ragione è, per Hegel, la pretesa della coscienza di essere tutta la realtà; precendentemente la coscienza considerava la realtà come qualcosa di diverso e opposto a sé (negazione), ora invece la riconosce in sè, acquisendo così per sé assolutezza e realtà.
4.Commenta e spiega: "La filosofia, dato che è l'attività di sondare il razionale, è proprio per questo anche l'attività di cogliere la presenza e la realtà."
A fondamento della filosofia hegeliana vi è la convinzione che reale e razionale coincidano, e che perciò l'essere nella realtà coincida col dover essere.
Nell'attività filosofica, così come Hegel la presenta nella filosofia dello spirito assoluto, l'idea si manifesta come idea che pensa se stessa e ha pertanto coscienza di essere tutto.
Dato che lo spirito è nella sua essenza un processo, la filosofia è in realtà storia della filosofia e studia una precisa realtà storica. Così nella filosofia l'istanza reale e concreta coincide, secondo le premesse, con l'istanza razionale.
5.Come si caratterizza la storia in Hegel?
Se la ragione e la realtà coincidono, necessariamente anche la storia è un processo razionale. Il mondo non è cioè, in Hegel, retto dal caso (come vorrà Schopenhauer) ma governato da un principio di razionalità; soltanto la ragione sa cogliere, pertanto, nella storia l'unità dei momenti dialettici della storia, il cui scopo è la realizzazione dello spirito del mondo.
Secondo la concezione hegeliana, fondata sull'identità tra essere e dover essere, le vicende storiche avvengono secondo una ineluttabile necessità, perchè sono dominate dalla presenza dell'idea e perciò perfettamente razionali.
6. https://forum.skuola.net/storia-filosofia/aiuto-domande-hegel-26459.html
se ti serve qualche altra cosa siamo qui...
La fenomenologia dello spirito è la storia romanzata della coscienza che-attraverso confronti e contrasti, che implicano infelicità e dolore-esce dalla propria individualità e si riconosce come ragione universale, reale in quanto secondo Hegel razionalità e realtà coincidono.Hegel dimostra la dissoluzione del finito nell'infinito (sintesi) attraverso i momenti della vita dello spirito, che comincia il proprio percorso dalla certezza sensibile e dalla percezione per giungere infine a riconoscersi come ragione e ad assumere in sé ogni realtà. Questo cammino dello spirito implica inizialmente che l'unità dell'oggetto sia stabilita dalla coscienza; poi che l'intelletto riconosca nell'oggetto un semplice fenomeno, e che quindi la coscienza risolva l'oggetto in se stessa (autocoscienza); di qui, che tale autocoscienza di confronti con altre autocoscienze (fig. servo-padrone) e con la coscienza divina (fig. coscienza infelice), per riconoscersi in conclusione come soggetto assoluto, cioè ragione.
2.Come avviene il passaggio dalla coscienza all'autocoscienza?
Nel passaggio dalla percezione all'intelletto, questo riconosce nell'oggetto una forza che agisce secondo una legge determinata, cioè semplicemente un fenomeno. Se al di là del fenomeno vi sia o meno un'essenza ultrasensibile, questo non conta, perchè l'oggetto-in quanto fenomeno-è soltanto nella coscienza. La coscienza, qui, può così risolvere in se stessa il fenomeno e diviene autocoscienza, cioè coscienza di sè.
Nel ciclo dialettico con cui lo spirito giunge alla piena coscienza di sè, Hegel distingue tre momenti di sviluppo dello spirito (Encliclopedia delle scienze filosiche): logica (scienza dell'idea in sé e per sè), in cui l'idea è implicita e gradualmente si esplicita; filosofia della natura, in cui l'idea si fa esterna ed estranea a se stessa nel mondo naturale; filosofia dello spirito, in cui l'idea non è più alienata e torna a se stessa come autocoscienza.
L'idea si realizza infatti in un processo dialettico di tesi, antitesi e sintesi.
3.Quali sono le differenze tra autocoscienza e ragione?
L'autocoscienza, risultato del percorso della coscienza attraverso la certezza sensibile, la percezione e l'intelletto, si trova in contrasto con se stessa (considerandosi un oggetto) e con le altre autocoscienze. Esito di questo contrasto è dapprima la figura di signoria-servitù, poi quella della coscienza infelice. Unificandosi, in quest'ultima figura, con la coscienza divina, la coscienza si riconosce come assoluta. Come soggetto assoluto l'autocoscienza diviene ragione.
La ragione è, per Hegel, la pretesa della coscienza di essere tutta la realtà; precendentemente la coscienza considerava la realtà come qualcosa di diverso e opposto a sé (negazione), ora invece la riconosce in sè, acquisendo così per sé assolutezza e realtà.
4.Commenta e spiega: "La filosofia, dato che è l'attività di sondare il razionale, è proprio per questo anche l'attività di cogliere la presenza e la realtà."
A fondamento della filosofia hegeliana vi è la convinzione che reale e razionale coincidano, e che perciò l'essere nella realtà coincida col dover essere.
Nell'attività filosofica, così come Hegel la presenta nella filosofia dello spirito assoluto, l'idea si manifesta come idea che pensa se stessa e ha pertanto coscienza di essere tutto.
Dato che lo spirito è nella sua essenza un processo, la filosofia è in realtà storia della filosofia e studia una precisa realtà storica. Così nella filosofia l'istanza reale e concreta coincide, secondo le premesse, con l'istanza razionale.
5.Come si caratterizza la storia in Hegel?
Se la ragione e la realtà coincidono, necessariamente anche la storia è un processo razionale. Il mondo non è cioè, in Hegel, retto dal caso (come vorrà Schopenhauer) ma governato da un principio di razionalità; soltanto la ragione sa cogliere, pertanto, nella storia l'unità dei momenti dialettici della storia, il cui scopo è la realizzazione dello spirito del mondo.
Secondo la concezione hegeliana, fondata sull'identità tra essere e dover essere, le vicende storiche avvengono secondo una ineluttabile necessità, perchè sono dominate dalla presenza dell'idea e perciò perfettamente razionali.
6. https://forum.skuola.net/storia-filosofia/aiuto-domande-hegel-26459.html
se ti serve qualche altra cosa siamo qui...
ehhh.. nostradamus?
Io voto per la dialettica (cosa è, come si articola ecc), e poi varie domandine, che non saprei proprio :P
Io voto per la dialettica (cosa è, come si articola ecc), e poi varie domandine, che non saprei proprio :P