Filosofiaa!
Ciao a tutti! Sono alle prese con alcuni quesiti di filosofia, riuscireste ad aiutarmi? Grazie in anticipo
1) Qual'è la differenza tra Cartesio, Lock, Kant nel sviluppare il tema della conoscenza. (circa 50 righe)
2) Sviluppare una definizione del concetto di libertà, a partire dalla critica alla ragion pratica. (circa 25 righe)
3) Differenza tra empirismo e razionalismo
1) Qual'è la differenza tra Cartesio, Lock, Kant nel sviluppare il tema della conoscenza. (circa 50 righe)
2) Sviluppare una definizione del concetto di libertà, a partire dalla critica alla ragion pratica. (circa 25 righe)
3) Differenza tra empirismo e razionalismo
Risposte
1) qui trovi tutto sulla prima
http://209.85.129.132/search?q=cache:3QxoWgxLL5sJ:www.skuola.net/filosofia-moderna/cartesio-renato-appunto.html+differenza+cartesio+locke+kant+skuola&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
2) la scelta è libera in Kant:
La scelta, quindi, è assolutamente libera ed è espressione, come dice Kant, di una volontà pura nel senso che non vi rientra in nessun modo la materialità (che svolgerà il suo ruolo necessitante quando la morale è già apparsa, quando metterò in azione la mia volontà). Ma se la morale è dovere, quindi obbligatorietà come potrà questa conciliarsi con l'assolutà libertà formale della scelta? La risposta è nel concetto di autonomia. La morale dell'essere razionale è cioè tale che egli deve obbedire ad un comando (obbligatorietà) che egli stesso si è liberamente dato (libertà), conformemente alla sua stessa natura razionale. L'uomo che decide in obbedienza al dovere morale di compiere una determinata azione sa che per quanto la sua decisione possa essere spiegata naturalisticamente, magari con motivazioni psicologiche, la vera sostanza della sua morale non risiede in questa concatenazione causale ma in una libertà che coincide con l'essenza razionale del suo essere. L'uomo quindi è un essere che appartiene a due mondi: in quanto dotato di sensi appartiene a quello naturale, e per questo è sottoposto alle leggi causali; in quanto creatura razionale, però, l'uomo appartiene anche a quello che Kant chiama il mondo "intellegibile" o noumeno, cioé il mondo com'è in sé indipendentemente dalle nostre sensazioni o dai nostri legami conoscitivi, e perciò in esso egli è assolutamente libero (autonomo), di una libertà che manifesta nell'obbedienza alla legge morale, all' "imperativo categorico". (tratto da Wikipedia)
3) https://www.skuola.net/filosofia-moderna/empirismo-e-razionalismo3466x.html
http://209.85.129.132/search?q=cache:3QxoWgxLL5sJ:www.skuola.net/filosofia-moderna/cartesio-renato-appunto.html+differenza+cartesio+locke+kant+skuola&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
2) la scelta è libera in Kant:
La scelta, quindi, è assolutamente libera ed è espressione, come dice Kant, di una volontà pura nel senso che non vi rientra in nessun modo la materialità (che svolgerà il suo ruolo necessitante quando la morale è già apparsa, quando metterò in azione la mia volontà). Ma se la morale è dovere, quindi obbligatorietà come potrà questa conciliarsi con l'assolutà libertà formale della scelta? La risposta è nel concetto di autonomia. La morale dell'essere razionale è cioè tale che egli deve obbedire ad un comando (obbligatorietà) che egli stesso si è liberamente dato (libertà), conformemente alla sua stessa natura razionale. L'uomo che decide in obbedienza al dovere morale di compiere una determinata azione sa che per quanto la sua decisione possa essere spiegata naturalisticamente, magari con motivazioni psicologiche, la vera sostanza della sua morale non risiede in questa concatenazione causale ma in una libertà che coincide con l'essenza razionale del suo essere. L'uomo quindi è un essere che appartiene a due mondi: in quanto dotato di sensi appartiene a quello naturale, e per questo è sottoposto alle leggi causali; in quanto creatura razionale, però, l'uomo appartiene anche a quello che Kant chiama il mondo "intellegibile" o noumeno, cioé il mondo com'è in sé indipendentemente dalle nostre sensazioni o dai nostri legami conoscitivi, e perciò in esso egli è assolutamente libero (autonomo), di una libertà che manifesta nell'obbedienza alla legge morale, all' "imperativo categorico". (tratto da Wikipedia)
3) https://www.skuola.net/filosofia-moderna/empirismo-e-razionalismo3466x.html