Filosofia help (197135)
testo rispondendo a questa domanda
l'intellettuale deve trasformare il mondo o solo comprenderlo ?????
l'intellettuale deve trasformare il mondo o solo comprenderlo ?????
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Ciao!
E' una domanda molto complessa, penso che la risposta dipenda anche dal periodo storico a cui è riferita ;) Considera che ci sono scuole di pensiero che sostengono sia la prima che la seconda possibilità; secondo certi movimenti l'intellettuale deve essere considerato come una guida, come un geniose vogliamo usare la terminologia romantica, che tramite le sue opere (letterarie, filosofiche, artistiche...) meglio riesce a comprendere il mondo e soprattutto a renderlo comprensibile ad altri. Non è un caso che nell'antica Grecia la maggior parte delle scuole sia stata fondata e anche poi diretta da filosofi, e che i filosofi fossero appunto tenuti in grande considerazione quali maestri di vita. E' anche vero che secondo altre correnti di pensiero, molto più pessimiste, o il mondo è incomprensibile, oppure la sua comprensione porta alla disperazione (per esempio perché ci si rende conto che il mondo è solo dolore da cui non si può fuggire, cfr. Schopenhauer), per cui l'intellettuale è un essere cinico, stanco della sua stessa conoscenza, isolato dalla società, e quindi non si pone più come guida delle masse, ma come voce contraria al pensare comune.
Per cui la risposta alla tua domanda dipende molto dal contesto in cui è stata posta; se sei all'inizio di un programma di filosofia e stai studiando i filosofi greci, personalmente penso che la risposta giusta sia che l'intellettuale deve trasformare il mondo... ponendosi appunto come guida e faro di saggezza e conoscenza. ;)
E' una domanda molto complessa, penso che la risposta dipenda anche dal periodo storico a cui è riferita ;) Considera che ci sono scuole di pensiero che sostengono sia la prima che la seconda possibilità; secondo certi movimenti l'intellettuale deve essere considerato come una guida, come un geniose vogliamo usare la terminologia romantica, che tramite le sue opere (letterarie, filosofiche, artistiche...) meglio riesce a comprendere il mondo e soprattutto a renderlo comprensibile ad altri. Non è un caso che nell'antica Grecia la maggior parte delle scuole sia stata fondata e anche poi diretta da filosofi, e che i filosofi fossero appunto tenuti in grande considerazione quali maestri di vita. E' anche vero che secondo altre correnti di pensiero, molto più pessimiste, o il mondo è incomprensibile, oppure la sua comprensione porta alla disperazione (per esempio perché ci si rende conto che il mondo è solo dolore da cui non si può fuggire, cfr. Schopenhauer), per cui l'intellettuale è un essere cinico, stanco della sua stessa conoscenza, isolato dalla società, e quindi non si pone più come guida delle masse, ma come voce contraria al pensare comune.
Per cui la risposta alla tua domanda dipende molto dal contesto in cui è stata posta; se sei all'inizio di un programma di filosofia e stai studiando i filosofi greci, personalmente penso che la risposta giusta sia che l'intellettuale deve trasformare il mondo... ponendosi appunto come guida e faro di saggezza e conoscenza. ;)
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