Domande sui post-kantiani, Fichte, Schelling e romanticismo! (please, urgente!)
Avrei bisogno delle risposte a queste domande:
-IN CHE COSA CONSISTE LA RIFORMA DEL KANTISMO PROPOSTA DA RAIHNOLD
-FILOSOFIA PER FICHTE è REALISTA O IDEALISTA?E DA CHE COSA DIPENDE ALLA FINE LA SCELTA PER UNA DELLE DUE ALTERNATIVE?
-CHIARISCI IN CHE MODO DALLA SEMPLICE POSIZIONE DI UN "IO" ASSOLUTO POSSA POI PRESENTARSI DAVANTI A NOI UN UNIVERSO DI "OGGETTI"?
-COME RISPONDE FICHTE ALLE CRITICHE RICEVUTE A PROPOSITO DEI FONDAMENTI DELLA DOTTRINA DELLA SCIENZA?
-CHE COSA SPINGE IL GIOVANE SCHELLING PRIMA AD ABBRACCIARE IL PENSIERO FICHTIANO E POI A SUPERARLO?
-COME SI SPIEGA L'ENTUSIASMO DEI ROMANTICI NEI CONFRONTI DEL SISTEMA DELL'IDEALISMO TRASCENDENTALE?
-COSA SPINGE SCHELLING A RIFARSI A BRUNO E A PROPORRE UNA FILOSOFIA "DELL'IDENTITA"?
-IN CHE COSA CONSISTE LA RIFORMA DEL KANTISMO PROPOSTA DA RAIHNOLD
-FILOSOFIA PER FICHTE è REALISTA O IDEALISTA?E DA CHE COSA DIPENDE ALLA FINE LA SCELTA PER UNA DELLE DUE ALTERNATIVE?
-CHIARISCI IN CHE MODO DALLA SEMPLICE POSIZIONE DI UN "IO" ASSOLUTO POSSA POI PRESENTARSI DAVANTI A NOI UN UNIVERSO DI "OGGETTI"?
-COME RISPONDE FICHTE ALLE CRITICHE RICEVUTE A PROPOSITO DEI FONDAMENTI DELLA DOTTRINA DELLA SCIENZA?
-CHE COSA SPINGE IL GIOVANE SCHELLING PRIMA AD ABBRACCIARE IL PENSIERO FICHTIANO E POI A SUPERARLO?
-COME SI SPIEGA L'ENTUSIASMO DEI ROMANTICI NEI CONFRONTI DEL SISTEMA DELL'IDEALISMO TRASCENDENTALE?
-COSA SPINGE SCHELLING A RIFARSI A BRUNO E A PROPORRE UNA FILOSOFIA "DELL'IDENTITA"?
Miglior risposta
1.Reinhold collaborò in un primo momento alla rivista Deutscher Merkur, in cui difese le idee di Herder contro Kant, poi tra il 1786 e il 1787 scrisse "le Lettere sulla filosofia kantiana" che gli permisero di diventare docente all'Uni. L'incontro con la filosofia di Kant aiutà R ha realizzare le sue più profonde esigenze morali e religiose. R vuole dare rigore e coerenza al criticismo Kantiano e decide di rigenerare la fondazione teoretica delle aspirazioni morali dell'uomo. Per R la filosofia è LA RIFLESSIONE sulle forme a priori (per kant questa era una filosofia e non la filosofia), Per R la filosofia è il pensiero che si fonda su se stesso.
2. Fichte è un'idealista, ma si definisce anche realista è realista perché per lui esiste un'influenza del non-io sull’io e idealista percHé per lui il non-io nasce dall'io. ti cito quello che dice lui stesso: «La dottrina della scienza è dunque realistica. Essa mostra che è assolutamente impossibile spiegare la coscienza delle nature finite se non si ammette l’esistenza di una forza indipendente da esse, affatto opposta a loro, e dalla quale quelle nature dipendono per ciò che riguarda la loro esistenza empirica [...]. Tuttavia, malgrado il suo realismo, questa scienza non è trascendente, ma resta trascendentale nelle sue più intime profondità. Essa spiega certo ogni coscienza con qualcosa, presente indipendentemente da ogni coscienza; ma anche in questa spiegazione non dimentica di conformarsi alle sue proprie leggi; ed appena essa vi riflette su, quel termine indipendente diventa di nuovo un prodotto della sua propria facoltà di pensare, quindi qualcosa di dipendente dall’Io, in quanto deve esistere per l’Io (nel concetto dell’Io)».
3. In quale filosofo???
4. Lo critica Schelling e dopo le critiche decide per un'orientamento più ontologico e religioso,ti incollo altre critiche:
"Si è detto che la filosofia di Fichte è paragonabile a una semiretta, di cui si conosce il punto di inizio, ma di cui non è possibile intravedere la fine.[5][6] Hegel accusa Fichte in due punti: Fichte, pur tentando, non risolve affatto il dualismo, poiché assume l'oggetto come semplice ostacolo, comunque separato, come finzione voluta dall'Io, per esercitare la sua assoluta libertà. L'assoluto è visto semplicemente come un ideale da raggiungere, una meta che però non si realizza mai. In Fichte dunque c'è la concezione dell'Assoluto come opposizione di finito ed infinito ma manca l'unione perché questo corre lungo la retta non raggiungendo mai il non Io che sempre gli si ripropone davanti. L'assoluto di Fichte è un "cattivo infinito". (wikipedia)
5. controlla questa mia risposta: https://forum.skuola.net/filosofia/domande-sui-post-kantiani-fichte-schelling-e-romanticismo-please-urgente-89846.html
6. PercHé l'idealismo attinge dall'infinito e il pensiero giunge a staccarsi dalle facoltà razionali.
7. S vuole staccarsi dalla filosofia dell'Identità se tutto è uno, come si spiega il molteplice? Schelling risponde a questa domanda riprende Giordano Bruno e sulle sue teorie in cui l'uno si può articolare nel molteplice: e S dirà che il passaggio dall'uno al molteplice avviene attraverso una sorta di caduta dall'uno ai piani più bassi, come se l'uno si frantumasse cadendo...
2. Fichte è un'idealista, ma si definisce anche realista è realista perché per lui esiste un'influenza del non-io sull’io e idealista percHé per lui il non-io nasce dall'io. ti cito quello che dice lui stesso: «La dottrina della scienza è dunque realistica. Essa mostra che è assolutamente impossibile spiegare la coscienza delle nature finite se non si ammette l’esistenza di una forza indipendente da esse, affatto opposta a loro, e dalla quale quelle nature dipendono per ciò che riguarda la loro esistenza empirica [...]. Tuttavia, malgrado il suo realismo, questa scienza non è trascendente, ma resta trascendentale nelle sue più intime profondità. Essa spiega certo ogni coscienza con qualcosa, presente indipendentemente da ogni coscienza; ma anche in questa spiegazione non dimentica di conformarsi alle sue proprie leggi; ed appena essa vi riflette su, quel termine indipendente diventa di nuovo un prodotto della sua propria facoltà di pensare, quindi qualcosa di dipendente dall’Io, in quanto deve esistere per l’Io (nel concetto dell’Io)».
3. In quale filosofo???
4. Lo critica Schelling e dopo le critiche decide per un'orientamento più ontologico e religioso,ti incollo altre critiche:
"Si è detto che la filosofia di Fichte è paragonabile a una semiretta, di cui si conosce il punto di inizio, ma di cui non è possibile intravedere la fine.[5][6] Hegel accusa Fichte in due punti: Fichte, pur tentando, non risolve affatto il dualismo, poiché assume l'oggetto come semplice ostacolo, comunque separato, come finzione voluta dall'Io, per esercitare la sua assoluta libertà. L'assoluto è visto semplicemente come un ideale da raggiungere, una meta che però non si realizza mai. In Fichte dunque c'è la concezione dell'Assoluto come opposizione di finito ed infinito ma manca l'unione perché questo corre lungo la retta non raggiungendo mai il non Io che sempre gli si ripropone davanti. L'assoluto di Fichte è un "cattivo infinito". (wikipedia)
5. controlla questa mia risposta: https://forum.skuola.net/filosofia/domande-sui-post-kantiani-fichte-schelling-e-romanticismo-please-urgente-89846.html
6. PercHé l'idealismo attinge dall'infinito e il pensiero giunge a staccarsi dalle facoltà razionali.
7. S vuole staccarsi dalla filosofia dell'Identità se tutto è uno, come si spiega il molteplice? Schelling risponde a questa domanda riprende Giordano Bruno e sulle sue teorie in cui l'uno si può articolare nel molteplice: e S dirà che il passaggio dall'uno al molteplice avviene attraverso una sorta di caduta dall'uno ai piani più bassi, come se l'uno si frantumasse cadendo...
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