Diogene e i paradossi di Zenone.
Raga mi potete aiutare? non so come farlo.....aiutatemi grz mille....
Su Diogene,un filosofo vissuto oltre un secolo dopo Zenone,si racconta questo aneddoto:dopo aver ascoltato le argomentazioni di Zenone contro il movimento non disse una parola,ma confutò la tesi sull'impossibilità del movimento semplicemente mettendosi a camminare.
L'argomentazione senza parole di Diogene, secondo te, è convincente?
Che cosa avrebbe potuto rispondere Zenone? Prova a scrivere un dialogo immaginario-un breve scambio di battute subito dopo l'episodio narrato-tra questi due filosofi.
Per rispondere ricorda la distinzione introdotta da Parmenide tra verità e la mera credenza e prova ad articolare attorno a questi concetti la risposta di Zenone.
Su Diogene,un filosofo vissuto oltre un secolo dopo Zenone,si racconta questo aneddoto:dopo aver ascoltato le argomentazioni di Zenone contro il movimento non disse una parola,ma confutò la tesi sull'impossibilità del movimento semplicemente mettendosi a camminare.
L'argomentazione senza parole di Diogene, secondo te, è convincente?
Che cosa avrebbe potuto rispondere Zenone? Prova a scrivere un dialogo immaginario-un breve scambio di battute subito dopo l'episodio narrato-tra questi due filosofi.
Per rispondere ricorda la distinzione introdotta da Parmenide tra verità e la mera credenza e prova ad articolare attorno a questi concetti la risposta di Zenone.
Risposte
prego alla prossima ciau!
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee......
si, si dice che Per confutare le tesi di Zenone, seocndo cui il movimento non esisteva, Diogene si mise a camminare "solvitur ambulando".
dialogo immaginario
Z: "il movimento non esiste!"
D: ma come puoi dirlo se io in questo momento mi sto muovendo davanti a te e da una posizion A riesco ad arrivare ad una B, non è forse questo movimento?
Z: Tu , diogene ti lasci ingannare dall'apparenza come avrebbe detto il mio maestro Parmenide, la realtà altro non è che un Essere unico e immutabile, che esclude la possibilitè del molteplice e del movimento, nonostante le apparenze della vita quotidiana. Ti spiego meglio attraverso il mio paradosso: in realtà non arriverai mai alla destinazione "B" che ti sei prefissato, perchè prima di giungere a B dovrai arrivare alla metà del segmento A b e poi alla metà della metà e così via all'infinito, quindi in realtà non arriverai mai a B
dialogo immaginario
Z: "il movimento non esiste!"
D: ma come puoi dirlo se io in questo momento mi sto muovendo davanti a te e da una posizion A riesco ad arrivare ad una B, non è forse questo movimento?
Z: Tu , diogene ti lasci ingannare dall'apparenza come avrebbe detto il mio maestro Parmenide, la realtà altro non è che un Essere unico e immutabile, che esclude la possibilitè del molteplice e del movimento, nonostante le apparenze della vita quotidiana. Ti spiego meglio attraverso il mio paradosso: in realtà non arriverai mai alla destinazione "B" che ti sei prefissato, perchè prima di giungere a B dovrai arrivare alla metà del segmento A b e poi alla metà della metà e così via all'infinito, quindi in realtà non arriverai mai a B
io incomincierei con qualche considerazione personale (visto che non hai specificato se è un tema, di che tipo o una composizione ecc...) del tipo: la filosofia è basata sulla teorizzazione dei problemi, non sulla realtà stessa così come la intendiamo noi. Diogene, camminando, ha solo dimostrato che la realtà dei sensi è forte, ma non affidabile come è La Verità, quella vera, che bisogna cercare senza l'ottusità dei sensi come guida.
note: di quelli che hai nominato te per ora ho studiato solo zenone e parmenide, quindi non posso andare avanti. comunque questo può essere uno spunto per iniziare, no? :hi
note: di quelli che hai nominato te per ora ho studiato solo zenone e parmenide, quindi non posso andare avanti. comunque questo può essere uno spunto per iniziare, no? :hi
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