CRISI DEL 1929

MIRIAM.30121
CHE SIGNIFICATO HA LA CRISI DEL 1929 IN CUI EBBE ORIGINE NEGLI USA??

Risposte
mitraglietta
che è un preludio alla seconda guerra mondiale, per via di varie tensione tra le nazioni? Cmq ecco un mio appunto

IL 1° DOPOGUERRA NEGLI USA
Dal punto di vista economico le conseguenze della guerra confermarono l’egemonia statunitense in quanto durante il conflitto gli americani finanziarono la guerra con mezzi corazzati, e con pochi uomini e il ritardo dell’entrata in guerra avvenuta nel 1917. I paesi europei dovettero affrontare due ordini di problemi: la riconversione della vita civile e la ricostruzione economica degli spazi commerciali. L’industria ebbe un periodo di grande sviluppo. Il 40% delle famiglie americane potevano accedere ai beni messi in commercio dall’industria. Diminuiva la manodopera nel settore agricolo, mentre aumentava l’occupazione nelle industrie e nel settore terziario. Si sviluppano le grandi città, sorgono i primi grattacieli dove trovavano sede gli uffici delle corporations. Vi fu anche una crescita del sistema dei trasporti. La crescita del settore edilizio fu una componente per lo sviluppo statunitense. Per la difesa dei valori nazionali si mobilitarono alcuni gruppi religiosi che si richiamavano alla mentalità puritana e protestante (Ku Klux Klan). Ad alimentare la politica di chiusura contribuirono le agitazioni operaie, che fecero sorgere la paura di disordini sociali o prospettive rivoluzionarie come in Russia. La ripresa economica, la conseguente perdita di slancio dei sindacati non diminuirono questi timori verso una politica di apertura internazionale che potesse mettere a repentaglio le risorse statunitensi. A questa linea di isolamento in politica estera e alla difesa degli interessi americani si affiancò all’interno una politica di appoggio ai gruppi economici. L’azione mirava a ridurre le imposte, per incentivare gli investimenti, adottare barriere doganali che chiusero il mercato statunitense alle merci estere, ed agevolare i crediti alle imprese. Le disponibilità finanziarie determinate dall’aumento dei redditi, e dalla facile concessione dei crediti, indirizzarono cospicui capitali verso la speculazione edilizia e verso la compravendita dei titoli in borsa. Alla fine di ottobre 1929, il sistema cresciuto su deboli basi entrò in crisi. Il valore delle azioni diminuì in rapporto alla diminuita domanda. Si cominciò così a vendere precipitosamente e venne la crisi che la sua manifestazione nel crollo di Wall Street, la borsa di New York, il 24 ottobre 1929, che viene ricordato come il giovedì nero. Il credito diminuì, le banche erano in difficoltà, diminuirono gli investimenti e aumento la disoccupazione. L’aumento dei disoccupati tagliò i consumi, grandi quantità di merci rimasero invendute. L’economia dei ruggenti anni Venti statunitensi era ormai in piena crisi. In questo clima di incertezza e smarrimento per la depressione economica che si riversò anche nei paesi europei, si svolsero le elezioni presidenziali che portarono alla guida dello stato il democratico Franklin Delano Roosevelt. Il New Deal si proponeva la lotta alla disoccupazione, la regolamentazione del settore industriale, il riordino del sistema bancario e della borsa, il sostegno di attività agricole. Nel settore agricolo si cercò di ridurre la produzione per riequilibrare domanda e offerta. Ciò avvenne con la concessione di sussidi agli agricoltori che riducevano alcune produzioni (cotone e grano) oppure sfruttavano limitatamente i terreni. Nell’industria per aumentare l’occupazione furono emanati alcuni provvedimenti per ridurre gli orari di lavoro e limitare gli straordinari. Vennero fissati i minimi salariali e garantiti i diritti sindacali. Si cercò di pianificare la produzione, distribuendo quote di mercato e stabilendo prezzi minimi. Nel settore della finanza il dollaro venne svalutato del 40% per favorire le esportazioni e venne riformato il sistema bancario con controlli sulle banche, e separando banche di deposito e d’affari. Anche borse e mercato azionario furono sottoposte a controlli. Ma il clima di fiducia che si era venuto a instaurare con l’attivismo di Roosevelt e dei suoi consiglieri procurò al governo ampi consensi presso l’opinione pubblica. Nel 1935 venne approvata la prima legge che assicurava ai lavoratori la previdenza sociale, introducendo così la pensione di vecchiaia e l’assicurazione contro la disoccupazione, finanziata con modesti prelievi salariali. Nel corso degli anni Trenta si verificò una ripresa dell’iniziativa sindacale, favorita dalla legge sulle relazioni industriali, varata nel 1935, che impediva la formazione dei sindacati “gialli” ovvero i sindacati che operavano sotto il controllo dei datori di lavoro che venivano usate contro le organizzazioni sindacali dei lavoratori.

BIT5
Sposto in STORIA. Questa e' la sezione di matematica!

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