Compito di filosofia: Platone vs Socrate
Ciao come va? Sono abbastanza preoccupato perchè domani il professore di filosofia ci fa fare un compito inerente a Platone con accenni e confronti con Socrate oppure potrebbe essere il contrario...adesso io ho perso il filo degli argomenti perciò mi ritrovo a studiare platone e socrate in contemporanea!!! Adesso volevo chiedere se per cortesia qualcuno mi potrebbe aiutare con un confronto o alcuni temi (perchè il compito sarà sottoforma di tema) già pronti affinchè, nel caso non riesca a studiare tutto, posso leggermi queste informazioni e memorizzarle più velocemente. Confido in voi...grazie in aticipo...Ciaooo :hi
Risposte
# giulia148_ :
Ciao, scusa il disturbo. Non riesco a fare un compito di filosofia dove mi viene chiesto di trovare punti in comune tra Socrate e Platone. Potresti spiegarmi le analogie principali tra i due?
Ciao Giulia,
per aprire un topic vai su questa pagina https://www.skuola.net/forums.php?m=newtopic e apri una tua richiesta selezionando l'area di filosofia. Questo topic lo chiudo perché vecchio e ricevette già delle risposte.
Ciao,
Giorgia.
Ciao, scusa il disturbo. Non riesco a fare un compito di filosofia dove mi viene chiesto di trovare punti in comune tra Socrate e Platone. Potresti spiegarmi le analogie principali tra i due?
facci sapere Rapp!
Come ha detto Francy, tutto quello che si sa di Socrate, lo sappiamo da Platone.
Prima di tutto, io punterei sul Platone politico (De Repubblica), poichè come saprai certamente, il punto d'arrivo della filosofia per Platone è l'essere un ottimo politico (si auspica un governo di filosofi, per intenderci), a differenza di Socrate che voleva semplicemente conoscere la verità ed essere dotto e saggio.
Inoltre la differenza tra Platone e Socrate, è che senza alcun dubbio, per Platone il mondo delle idee è perfetto e ideale, mentre quello reale (che conosceva Socrate, e in cui credeva- Nel "fedro" possiamo incontrare un socrate che spiega come i miti siano legati alla spiegazione della natura, quindi un socrate molto concreto così come l'alunno di Platone, Aristotele)non lo è affatto per Platone.
Tieni sempre sott'occhio l'obiettivo politico di Platone :P
Era solo uno spunto e spero ti sia servito a qualcosa XD
Prima di tutto, io punterei sul Platone politico (De Repubblica), poichè come saprai certamente, il punto d'arrivo della filosofia per Platone è l'essere un ottimo politico (si auspica un governo di filosofi, per intenderci), a differenza di Socrate che voleva semplicemente conoscere la verità ed essere dotto e saggio.
Inoltre la differenza tra Platone e Socrate, è che senza alcun dubbio, per Platone il mondo delle idee è perfetto e ideale, mentre quello reale (che conosceva Socrate, e in cui credeva- Nel "fedro" possiamo incontrare un socrate che spiega come i miti siano legati alla spiegazione della natura, quindi un socrate molto concreto così come l'alunno di Platone, Aristotele)non lo è affatto per Platone.
Tieni sempre sott'occhio l'obiettivo politico di Platone :P
Era solo uno spunto e spero ti sia servito a qualcosa XD
Grazie Francy...allora scusa ma mi ero sbagliato dovevo fare solo dei riferimenti a socrate però adesso vorrei fare un tema che parla di platone con i riferimenti al suo maestro. Mi puoi aiutare a fare una scaletta?
c'è poco da confrontare, il Socrate che noi conosciamo è quello che ci ha descritto Platone nei suoi dialoghi se tu noti la dottrina di Platone è esposta sempre dal maestro Socrate nei suoi dialoghi, il pensiero di Socrate non è mai stato messo scritto, perché Socrate riteneva che la scrittura sempre statica non poteva raffigurare la sua dottrina in continua evoluzione, proprio perché Socrate voleva far partorire le menti e portarle al bene...Platone decide di concretizzare il BENE socratico collocandolo in un luogo preciso = il regno delle idee, di cui il mondo empirico, quello in cui noi viviamo è solo una copia imperfetta....
TI inserisco poi i miei riassunti sui due pensatori:
Socrate:
Così come sono stati condannati i sofisti, la tradizione ci narra con molta ironia la figura di Socrate.
Quella di Socrate è un immagine immortale in quanto egli stesso scelse di morire piuttosto che essere calunniato: dopo essere stato accusato di corrompere la gioventù (diceva ai giovani di fare ciò che è bene e non ciò che gli veniva imposto), non accettò la difesa di un avvocato, poiché, ritenendosi buono, sperava non gli accadesse niente di male. Socrate non ha lasciato di proposito nulla di scritto sulla sua dottrina quello che sappiamo di lui ce lo tramandano i suoi discepoli e soprattutto Platone.
Prima di morire, Socrate, affida i suoi figli a quelli che lo condannano certo che anche i suoi accusatori agivano in buona fede, la sua condanna fu quella di morire avvelenato dalla cicuta. Essenzialmente Socrate accetta la sua condanna per coerenza con la sua dottrina, egli infatti riteneva che una legge si può cambiare, ma non si può contraddire e scappando dalla pena, come avrebbe potuto fare, si sarebbe contraddetto.
Socrate vive l’Età Periclea e ha in comune con i sofisti due aspetti:
1- Interesse per l’uomo
2- Il concetto secondo cui non si deve credere a realtà prefissate, ma ognuno deve partorire la sua verità e a questo punto, Socrate, aggiunge che la verità è quella che si identifica col bene e che va al di là dell’egoismo personale, ovvero è il bene per tutti e non per il singolo.
Socrate nasce da una famiglia di origini medio borghesi: il padre faceva lo scalpellino e la madre l’ostetrica, Socrate prese spunto dal lavoro della madre: come lei faceva partorire i corpi, egli decise di far partorire le menti (Maieutica), ciò significa che lui voleva che ognuno potesse pensare il bene autonomamente, non devono essere gli altri a dire al soggetto come è giusto comportarsi, ma è il bene che deve essere pensato dal soggetto stesso.
In Socrate abbiamo:
- Bene: che corrisponde alla conoscenza del Bene.
- Male: che è ignoranze del Bene, chi fa il male è perché ignora il Bene.
Socrate ad Atene veniva offeso come fosse un Sofista, la tradizione lo riporta molto male, Platone lo ha rivalutato, Aristotele, invece, lo osserva solo da un’angolazione.
Socrate era contro la tradizione non voleva obbedire a delle regole solo perché c’erano delle leggi, infatti, la società non avrebbe voluto ucciderlo, ma mandarlo in esilio, ma andando in esilio, Socrate, avrebbe ammesso una colpevolezza inesistente, così come sentendosi innocente non accetta di essere difeso, tanto che Socrate stesso in tribunale affermerà di volere un premio anziché una punizione e per questo fu accusato anche di arroganza.
Il Saggio: Per Socrate il Saggio è colui che sa di non sapere. Egli sviluppa questa teoria dopo aver fatto visita all’oracolo di Delfi, che gli aveva riconosciuto il merito di essere il più saggio, il più intelligente, non sentendosi tale, però Socrate decide di interrogare i suoi concittadini e capire perché proprio a lui sarebbe andato il merito di essere il più saggio:
- Socrate si reca dai politici: essi rispondevano solo parzialmente alle sue domande
- Socrate si reca dagli artisti: le loro risposte non accontentano Socrate
- Socrate si reca dagli artigiani: sono preparati nelle cose che riguardano direttamente il loro lavoro, ma non sanno nulla del resto.
Tutte le persone da lui interrogate pur non sapendo pretendevano di sapere e da qui Socrate deduce che l’oracolo gli aveva riconosciuto il merito della saggezza proprio perché lui era l’unico che sapeva di non sapere.
Bene è Sapere: Il bene l’uomo lo trova dentro se stesso. Quando uno fa il bene è una persona virtuosa. Per fare il bene bisogna conoscerlo quindi la virtù corrisponde al sapere, ma se il bene corrisponde al sapere, allora la virtù corrisponderà anche al bene.
Per conoscere il bene dentro di noi, bisogna prima conoscere noi stessi, conoscersi è una ricerca continua delle proprie capacità e dei propri limiti. Quindi per avere una conoscenza deve esserci una ricerca. Il bene spostandosi sempre, diventando sempre diverso, non potrà mai essere rappresentato in terra nella sua totalità, per questo Socrate decise di non mettere per iscritto la sua dottrina, poiché la sua dottrina era sempre in continuo cambiamento, in continua evoluzione. Il bene socratico quindi si identifica con la ricerca continua del Bene per questo coloro che erano contro Socrate lo definiscono come un inconcludente.
Platone:
discepolo di Socrate è molto attaccato l suo maestro la sua filosofia è sintomo di due momenti storici molto importanti:
1) La morte di Socrate: Platone prova disgusto per questo evento, ovvero per la condanna di un uomo giusto.
2) La situazione politica della polis: Platone matura l’idea che il Re = filosofo da cui nasce l’esigenza di fondare l’Accademia per formare i futuri governatori.
Dopo l’accusa di inconcludenza rivolta a Socrate, Platone decide di collocare il bene Socratico, in un posto metafisico (poiché nel mondo empirico il Bene non si realizza mai totalmente), l’Iperuranio o Mondo delle Idee. Al Mondo delle Idee partecipano tutti gli uomini prima di nascere.
Come fa Platone a postulare l’esistenza di un altro mondo? Parte dall’idea che la scienza ha come oggetto elementi universali, tuttavia sulla terra non possiamo trovare elementi universali, ma solo cose imperfette, poiché la scienza non può studiare cose imperfette, dovrà studiare la cose nella loro perfezione: l’idea delle cose. Tali idee non possono stare in un mondo mutabile ed imperfetto, bensì in uno immutabile e perfetto.
Parricidio: Platone si ri fa a Parmenide, ma ne supera la dottrina. Platone non parla di mondo dell’Unità, ma di mondo delle idee al quale il mondo Empirico che ne è copia imperfetta può partecipare.
Il Mondo delle Idee: nel Mondo delle Idee, le Idee, sono poste in maniera piramidale dalla più elementare alla più sublime:
1) alla base ci sono le idee elementari
2) poi le idee matematiche
3) poi le idee valori
4) infine vi è l’idea di Bene che riordina gerarchicamente tutte le altre: se il Bene sovrasta tutto vuol dire che è bene che tutto sia così
Il Mondo Empirico: è una copia imperfetta e mutevole del Mondo delle Idee, e il bene qui si identifica nella ricerca del bene, ogni cosa qui è una copia imperfetta del mondo ideale. L’uomo è partecipe del mondo ideale perché prima di nascere la sua anima conosce le idee nell’Iperuranio, solo chi è riuscito a vedere fino all’idea di bene potrà diventare Re, e colui che conosce l’idea di bene è il filosofo da qui nasce la dottrina platonica del re = filosofo o del filosofo = re.
TI inserisco poi i miei riassunti sui due pensatori:
Socrate:
Così come sono stati condannati i sofisti, la tradizione ci narra con molta ironia la figura di Socrate.
Quella di Socrate è un immagine immortale in quanto egli stesso scelse di morire piuttosto che essere calunniato: dopo essere stato accusato di corrompere la gioventù (diceva ai giovani di fare ciò che è bene e non ciò che gli veniva imposto), non accettò la difesa di un avvocato, poiché, ritenendosi buono, sperava non gli accadesse niente di male. Socrate non ha lasciato di proposito nulla di scritto sulla sua dottrina quello che sappiamo di lui ce lo tramandano i suoi discepoli e soprattutto Platone.
Prima di morire, Socrate, affida i suoi figli a quelli che lo condannano certo che anche i suoi accusatori agivano in buona fede, la sua condanna fu quella di morire avvelenato dalla cicuta. Essenzialmente Socrate accetta la sua condanna per coerenza con la sua dottrina, egli infatti riteneva che una legge si può cambiare, ma non si può contraddire e scappando dalla pena, come avrebbe potuto fare, si sarebbe contraddetto.
Socrate vive l’Età Periclea e ha in comune con i sofisti due aspetti:
1- Interesse per l’uomo
2- Il concetto secondo cui non si deve credere a realtà prefissate, ma ognuno deve partorire la sua verità e a questo punto, Socrate, aggiunge che la verità è quella che si identifica col bene e che va al di là dell’egoismo personale, ovvero è il bene per tutti e non per il singolo.
Socrate nasce da una famiglia di origini medio borghesi: il padre faceva lo scalpellino e la madre l’ostetrica, Socrate prese spunto dal lavoro della madre: come lei faceva partorire i corpi, egli decise di far partorire le menti (Maieutica), ciò significa che lui voleva che ognuno potesse pensare il bene autonomamente, non devono essere gli altri a dire al soggetto come è giusto comportarsi, ma è il bene che deve essere pensato dal soggetto stesso.
In Socrate abbiamo:
- Bene: che corrisponde alla conoscenza del Bene.
- Male: che è ignoranze del Bene, chi fa il male è perché ignora il Bene.
Socrate ad Atene veniva offeso come fosse un Sofista, la tradizione lo riporta molto male, Platone lo ha rivalutato, Aristotele, invece, lo osserva solo da un’angolazione.
Socrate era contro la tradizione non voleva obbedire a delle regole solo perché c’erano delle leggi, infatti, la società non avrebbe voluto ucciderlo, ma mandarlo in esilio, ma andando in esilio, Socrate, avrebbe ammesso una colpevolezza inesistente, così come sentendosi innocente non accetta di essere difeso, tanto che Socrate stesso in tribunale affermerà di volere un premio anziché una punizione e per questo fu accusato anche di arroganza.
Il Saggio: Per Socrate il Saggio è colui che sa di non sapere. Egli sviluppa questa teoria dopo aver fatto visita all’oracolo di Delfi, che gli aveva riconosciuto il merito di essere il più saggio, il più intelligente, non sentendosi tale, però Socrate decide di interrogare i suoi concittadini e capire perché proprio a lui sarebbe andato il merito di essere il più saggio:
- Socrate si reca dai politici: essi rispondevano solo parzialmente alle sue domande
- Socrate si reca dagli artisti: le loro risposte non accontentano Socrate
- Socrate si reca dagli artigiani: sono preparati nelle cose che riguardano direttamente il loro lavoro, ma non sanno nulla del resto.
Tutte le persone da lui interrogate pur non sapendo pretendevano di sapere e da qui Socrate deduce che l’oracolo gli aveva riconosciuto il merito della saggezza proprio perché lui era l’unico che sapeva di non sapere.
Bene è Sapere: Il bene l’uomo lo trova dentro se stesso. Quando uno fa il bene è una persona virtuosa. Per fare il bene bisogna conoscerlo quindi la virtù corrisponde al sapere, ma se il bene corrisponde al sapere, allora la virtù corrisponderà anche al bene.
Per conoscere il bene dentro di noi, bisogna prima conoscere noi stessi, conoscersi è una ricerca continua delle proprie capacità e dei propri limiti. Quindi per avere una conoscenza deve esserci una ricerca. Il bene spostandosi sempre, diventando sempre diverso, non potrà mai essere rappresentato in terra nella sua totalità, per questo Socrate decise di non mettere per iscritto la sua dottrina, poiché la sua dottrina era sempre in continuo cambiamento, in continua evoluzione. Il bene socratico quindi si identifica con la ricerca continua del Bene per questo coloro che erano contro Socrate lo definiscono come un inconcludente.
Platone:
discepolo di Socrate è molto attaccato l suo maestro la sua filosofia è sintomo di due momenti storici molto importanti:
1) La morte di Socrate: Platone prova disgusto per questo evento, ovvero per la condanna di un uomo giusto.
2) La situazione politica della polis: Platone matura l’idea che il Re = filosofo da cui nasce l’esigenza di fondare l’Accademia per formare i futuri governatori.
Dopo l’accusa di inconcludenza rivolta a Socrate, Platone decide di collocare il bene Socratico, in un posto metafisico (poiché nel mondo empirico il Bene non si realizza mai totalmente), l’Iperuranio o Mondo delle Idee. Al Mondo delle Idee partecipano tutti gli uomini prima di nascere.
Come fa Platone a postulare l’esistenza di un altro mondo? Parte dall’idea che la scienza ha come oggetto elementi universali, tuttavia sulla terra non possiamo trovare elementi universali, ma solo cose imperfette, poiché la scienza non può studiare cose imperfette, dovrà studiare la cose nella loro perfezione: l’idea delle cose. Tali idee non possono stare in un mondo mutabile ed imperfetto, bensì in uno immutabile e perfetto.
Parricidio: Platone si ri fa a Parmenide, ma ne supera la dottrina. Platone non parla di mondo dell’Unità, ma di mondo delle idee al quale il mondo Empirico che ne è copia imperfetta può partecipare.
Il Mondo delle Idee: nel Mondo delle Idee, le Idee, sono poste in maniera piramidale dalla più elementare alla più sublime:
1) alla base ci sono le idee elementari
2) poi le idee matematiche
3) poi le idee valori
4) infine vi è l’idea di Bene che riordina gerarchicamente tutte le altre: se il Bene sovrasta tutto vuol dire che è bene che tutto sia così
Il Mondo Empirico: è una copia imperfetta e mutevole del Mondo delle Idee, e il bene qui si identifica nella ricerca del bene, ogni cosa qui è una copia imperfetta del mondo ideale. L’uomo è partecipe del mondo ideale perché prima di nascere la sua anima conosce le idee nell’Iperuranio, solo chi è riuscito a vedere fino all’idea di bene potrà diventare Re, e colui che conosce l’idea di bene è il filosofo da qui nasce la dottrina platonica del re = filosofo o del filosofo = re.
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