Ciao..chiarimenti Parmenide

-selena-
ciao a tutti..non ho molto capito la concezione di Parmenide e quindi dell'ontologia...non riesco a dare un senso logico a ciò che egli afferma,non riesco quindi ad entrare nella sua mentalità e di consuguenza non memorizzo il concetto..quindi chi può propormi una semplice e chiara spiegazione?? grazie in anticipo

Risposte
-selena-
grazie 1000..ciaooo:hi:hi

Francy1982
si bravissima,
per Parmenide l'essere non diviene, ma sempre è, mentre per Eraclito tutto scorre non a caso per lui origine di tutto è il fuoco inteso in senso criptico oracolare: come qualcosa che cambia sempre e non è mai uguale a se stesso!!!

-selena-
grazie ho capito..quindi ricapitolando Parmenide è il filosofo dell'essere che è e non può non essere e quindi tutto è statico a differenza di Eraclito che afferma che panta rei, ovvero tutto scorre e quindi è il filosofo del divenire.
giusto??

comunque grazie 1000:hi:hi

Francy1982
Spero sia chiaro, se hai dubbi ne parliamo insieme:
Parmenide: Colloca la verità e l'opinione in due mondi differenti e senza possibilità di mediazione. Nel suo libro Intorno alla Natura egli descrive il suo viaggio nei due mondi, in quello della verità descrive un palazzo bellissimo davanti al quale lo attendeva la dea della Giustizia, che fa entrare solo chi ritiene giusto che possa entrare; all'interno della città c'era la dea Necessità, poichè tutto ciò che accade è necessario che accada. Dalle parola della dea, Parmenide, apprende l'insegnamento secondo cui: "Solo l'essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere". Il mondo della della verità è il mondo dell'Unità, dell'Uno Parmenideo, che è statico eterno e senza tempo. Solo l'essere può essere pensato ed espresso.

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