Lingue e apprendimento
Ciao scrivo per una questione relativa all'apprendimento della lingua in questo caso l'inglese.
Mi stavo confrontando con 2 amici vi dico come siamo messi, io ho dai test trovati su internet fatti un A2 B1, mentre la persona che vi accennerò che guardava netflix un A2, e l'universitario dice di avere un B2.
Premetto che con la persona che vedeva Netflix studiando lei parte dietro ed infatti riconosce che ho un discreto speech sicuramente superiore al suo.
La questione è che arrivo da loro , quello che guarda Netlfix sta vedendo una serie che parla velocissimo in molti punti.Conoscendo il suo livello e il mio livello dico "ma come fai? io non capisco nulla" e lui fa
"io capisco". E intanto io capivo solo il 5 10% delle
frasi notando anche le traduzioni non letterali che omettevano parole dette dagli attori.
Dico "ma tipo cosa ha detto ora? e mi dice "capisco ma non so tradurre".
Mi sono cadute le braccia. Se devo far riferimento alla Tassonomia di Bloom si parla di capire esercitarsi assimilare e saper spiegare.
In questo caso se si ha una lingua equivalente ad un altra quindi capire e tradurre è un attimo se si tratta di vocaboli conosciuti.(e sei anche in grado di tradurre qualche idioma in lingua)non tutti .
Tipo io quando traduco se ho gia trovato quelle parole scritte e le ricordo in un attimo riesco a ricostruire e tradurre.
Insomma la situazione è che ne è nata una discussione a cui si aggiunge l'universitario arrogante che oltre a dire si anche io capisco ma non so spiegare, ho detto ma per me non ha senso
questo dice di avere un B2 inizia a buttarla sulla fluidità ma le parole che diceva erano semplici e infatti ho tradotto al momento; afferma di aver superato l'esame benissimo con 18.
Io traducendo assimilo le parole le contestualizzo e poi riesco nel listening e quindi capendo ti so tradurre.
Discutevo del fatto come è possibile che avviene un input ossia l'informazione entra il cervello elabora ma non mette l'output e nn sa spiegare?Evidentemente non si è capito, altrimenti lo si saprebbe spiegare. Critico il non saper spiegare che ritengo sia fondamentale per dimostrare di aver capito.
Mi fermo qui.In base alla vostra esperienza se avete un grado superiore con particolare fluidità, cosa ne pensate a riguardo? Mi farebbe piacere ascoltare i vostri pareri.
Mi stavo confrontando con 2 amici vi dico come siamo messi, io ho dai test trovati su internet fatti un A2 B1, mentre la persona che vi accennerò che guardava netflix un A2, e l'universitario dice di avere un B2.
Premetto che con la persona che vedeva Netflix studiando lei parte dietro ed infatti riconosce che ho un discreto speech sicuramente superiore al suo.
La questione è che arrivo da loro , quello che guarda Netlfix sta vedendo una serie che parla velocissimo in molti punti.Conoscendo il suo livello e il mio livello dico "ma come fai? io non capisco nulla" e lui fa
"io capisco". E intanto io capivo solo il 5 10% delle
frasi notando anche le traduzioni non letterali che omettevano parole dette dagli attori.
Dico "ma tipo cosa ha detto ora? e mi dice "capisco ma non so tradurre".
Mi sono cadute le braccia. Se devo far riferimento alla Tassonomia di Bloom si parla di capire esercitarsi assimilare e saper spiegare.
In questo caso se si ha una lingua equivalente ad un altra quindi capire e tradurre è un attimo se si tratta di vocaboli conosciuti.(e sei anche in grado di tradurre qualche idioma in lingua)non tutti .
Tipo io quando traduco se ho gia trovato quelle parole scritte e le ricordo in un attimo riesco a ricostruire e tradurre.
Insomma la situazione è che ne è nata una discussione a cui si aggiunge l'universitario arrogante che oltre a dire si anche io capisco ma non so spiegare, ho detto ma per me non ha senso
questo dice di avere un B2 inizia a buttarla sulla fluidità ma le parole che diceva erano semplici e infatti ho tradotto al momento; afferma di aver superato l'esame benissimo con 18.
Io traducendo assimilo le parole le contestualizzo e poi riesco nel listening e quindi capendo ti so tradurre.
Discutevo del fatto come è possibile che avviene un input ossia l'informazione entra il cervello elabora ma non mette l'output e nn sa spiegare?Evidentemente non si è capito, altrimenti lo si saprebbe spiegare. Critico il non saper spiegare che ritengo sia fondamentale per dimostrare di aver capito.
Mi fermo qui.In base alla vostra esperienza se avete un grado superiore con particolare fluidità, cosa ne pensate a riguardo? Mi farebbe piacere ascoltare i vostri pareri.
Risposte
confermo che la traduzione non è una skill richiesta all'esame B2, in quanto non è una certificazione da traduttore, ma attesta che tu sai capire, parlare e scrivere in un certo modo in lingua. Gli esercizi vertono su:
comprensione del testo: risposte multiple e rispondere alle domande parafrasando il testo,
comprensione di una traccia audio: risposte multiple e trascrizione testuale di ciò che si è sentito,
produzione scritta: saper scrivere due testi con una certa fluidità grammaticale e strutturale e anche una certa formalità,
produzione orale: saper intraprendere un discorso, prima esponendo da soli un argomento dato sul momento (si ha qualche minuto per elaborare il proprio pensiero) e in seguito confrontarsi con l'insegnante presente sul dato argomento.
Per questo non sono per nulla d'accordo con _i.d.f.c._ in quanto nessun esercizio richiede l'utilizzo dell'italiano, non bisogna spiegare le cose che si sono capite in italiano.
Inoltre volevo mettere l'accento sul fatto che per ogni persona può essere difficile, mentre per altri no, in base alla propria indole e attitudine verso certi argomenti e materie, quindi non trovo un consiglio utile dire "ci sono termini difficili" in quanto per ogni persona può essere differente
Aggiunto 2 minuti più tardi:
in più volevo stigmatizzare che un esame B2 universitario non è come effettuare una certificazione B2, come può essere il Cambridge First Certification, IELTS, Ket, etc, in quanto gli esercizi e in punteggi sono molto diversi, infatti se a un Cambridge prendessi 18, avresti passato solamente la parte di ascolto per esempio, che ha come punteggio massimo 30
comprensione del testo: risposte multiple e rispondere alle domande parafrasando il testo,
comprensione di una traccia audio: risposte multiple e trascrizione testuale di ciò che si è sentito,
produzione scritta: saper scrivere due testi con una certa fluidità grammaticale e strutturale e anche una certa formalità,
produzione orale: saper intraprendere un discorso, prima esponendo da soli un argomento dato sul momento (si ha qualche minuto per elaborare il proprio pensiero) e in seguito confrontarsi con l'insegnante presente sul dato argomento.
Per questo non sono per nulla d'accordo con _i.d.f.c._ in quanto nessun esercizio richiede l'utilizzo dell'italiano, non bisogna spiegare le cose che si sono capite in italiano.
Inoltre volevo mettere l'accento sul fatto che per ogni persona può essere difficile, mentre per altri no, in base alla propria indole e attitudine verso certi argomenti e materie, quindi non trovo un consiglio utile dire "ci sono termini difficili" in quanto per ogni persona può essere differente
Aggiunto 2 minuti più tardi:
in più volevo stigmatizzare che un esame B2 universitario non è come effettuare una certificazione B2, come può essere il Cambridge First Certification, IELTS, Ket, etc, in quanto gli esercizi e in punteggi sono molto diversi, infatti se a un Cambridge prendessi 18, avresti passato solamente la parte di ascolto per esempio, che ha come punteggio massimo 30
Ciao, io ho recentemente fatto l'esame per il B2 (non quello su internet, ma in una scuola che poi mi ha rilasciato un certificato). In base alla mia esperienza con l'inglese ci sono verbi o termini difficili da tradurre in italiano così su due piedi e senza un vocabolario, ma in generale se si ha effettivamente un certo livello e si comprende è naturale che si sappia anche spiegare in un italiano minimamente comprensibile. Detto questo voglio darti un consiglio: i test su internet sono una gran cagata, non ti ci devi affidare, anche poiché i veri test sono strutturati in modo molto particolare, con esercizi completamente diversi da quelli che si possono trovare su un libro di scuola.