La scuola rovina tutto e tutti
Ho messo questo titolo per attirare più gente, il discorso che faccio è serio, va a toccare la scuola il suo scopo di come essa trasformi la gente.
La scuola nacque per istruire i cittadini, ma subito diventò uno strumento usato dalla chiesa. Sebbene oggi l'influenza della chiesa è in gran parte cessato dietro essa, la scuola ha mantenuto sin dal passato un impostazione autoritaria (vi obbliga a fare anche ciò che non volete), questa impostazione rende ogni bambino e futuro adulto privo di autodeterminazione, in poche parole vi abitua ad aspettare, rispettare gli ordini, a ricevere ordini, vi rende privi di iniziativa personale, le uniche strade che percorrerete saranno quelle prefabbricate dallo stile di vita della società, delle usanze, pensando di esser liberi, ma invece già siamo e sarete solo delle comparse, come ingranaggi incastrati l'uno fra l'altro, dei servi e non liberi. E' chiaro ad ognuno che senza libertà cessiamo di essere umani, ma semplici macchinari, e ce lo dice anche il nostro corpo, vedi ansia depressione e vari altri sintomi che oggi spopolano.
Li conosciamo tutti i sistemi di obbligo della scuola, i voti, le note, le bocciature, sembrano cose da nulla, ma esse funzionano molto bene e sono sostenute dalla famiglia che getta la propria volontà nel vedere i propri figli crescere come loro vogliono, imponendosi, alleandosi con la scuola, che uniforma e porta ai gradini più alti della società, società sostenuta dagli stessi genitori i quali sono inseriti. Dicono che con i titoli scolastici si può arrivare in alto alla piramide, così dicono ma è falso, vedi le amicizie e le raccomandazioni, gli unici posti che prenderete saranno al massimo a metà piramide, vivendo da cani. Per arrivare in quelle posizione dovrete deporre la vostra libertà, più in alto vorrete arrivare e più dovrete scalciare la vostra libertà. Come risultato ci saranno tutti quei problemi che ho citato sopra, ansia, depressione, che verranno assopiti da farmaci, droghe, passatempi che li tolgono dalla mente, ma tutto sarà solo un illusione momentanea, un esistenza subumana e non vita.
Tutti abbiamo sperimentato le lezioni che non ci interessano a scuola, la noia che esse provocano in noi, la rassegnazione che fanno crescere in noi, che non possiamo far nulla, rassegnazione chè significa arrendersi senza più opporsi alla volontà di qualcuno, fino a diventare fede rafforzata.
Conosciamo tutti il percorso obbligatorio, lo studiare ciò che non ci interessa, loro dicono che è per il nostro bene, o che ci piacerà, ma non è così, perchè siamo tutti diversi, e la scuola uniforma tutti nello stesso percorso, o nei percorsi prefabbricati denominati facoltà. E il risultato si vede, semplicemente sentendo le stesse obiezioni degli studenti, le quali dicono che senza scuola non esiste cultura. Questa è pura follia, pura rassegnazione, c'è lo stesso pessimismo di coloro che hanno reso la scuola obbligatoria e soprattutto autoritaria. Infatti essi dicono o scuola o strada oppure o colto o ignorante oppure o studi o zappi la terra, cercando di nascondere una parte equilibrata centrale, come se non esistesse nessuna soluzione.
L'umanità intera deve decidere, la scienza deve decidere: abbiamo il diritto di educare oppure no? Perché non dire la verità? L’università non approva la formazione religiosa e dice che non c’è niente di peggio del seminario; i religiosi non amano la formazione universitaria e dicono che non c’è niente di peggio dell’università e che è solo una scuola di superbia e di ateismo; i genitori criticano le università quando vedono i propri figli trasformati, le università criticano i collegi militari, il governo critica le università e viceversa, il matematico dice che non c'è niente di meglio della matematica per vivere, il contadino dice che non c'è niente di meglio del zappare per vivere, il cinese dice che la sua lingua è assolutamente necessaria per vivere, l'inglese dice che la sua lingua è necessaria, latino, greco antico, fisica, elettronica, robotica... e via all'infinito su ogni punto di vista.
Chi ha ragione e chi ha torto? Un popolo, ideologicamente sano e vivo, di fronte a simili problemi non può mettersi senz’altro a stendere il programma di un insegnamento oggettivo, ma cerca prima una risposta a questi interrogativi. E se poi la si vorrà chiamare pedagogia oppure in altro modo, non ha importanza. Ci sono due risposte possibili:
1)Riconoscere il diritto a chi è più simile a noi o a chi più amiamo o temiamo, come fa la maggior parte delle persone (se io fossi prete, penserei che il seminario è la miglior cosa; se fossi un ufficiale, preferirei la scuola militare; se fossi studente , terrei in considerazione solo le università. Noi tutti ci comportiamo in tal modo, sosteniamo le nostre preferenze con argomenti più o meno acuti, senza accorgerci che anche i nostri oppositori fanno la stessa identica cosa);
2)Non riconoscere a nessuno il diritto di impartire la educazione.
La seconda risposta è quella più vicino alla libertà individuale, non c'è alcun dubbio. Nessuno può usare le persone, è logico, si è applicato con la tratta dei negri, oggi la schiavitù non è fisica ma psicologica e fare una legge che rende possibile ciò è antidemocratico e a favore della schiavitù.
Tra i vari risultati già esistenti allo stile di vita odierno, contrario alla libertà, abbiamo alcuni esempi:
" L'uomo ideale avrà una moglie ideale, ansiosa d'entrare nel gruppo,
adattabile all'infinito, e non soltanto rassegnata al fatto che il
marito è, prima d'ogni altra cosa, devoto alla Ditta, ma devota essa
stessa, e in senso attivo. "
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"gli dissi anche che non usavo tè, caffè, burro, latte o carne fresca, e che così non dovevo lavorare per procurarmeli; ancora, che , non lavorando molto, non dovevo mangiare molto, e che a me il cibo costava assai poco; ma poichè egli cominciava con il dover comperare il tè, caffè, burro, latte e carne, doveva lavorare assai, per poterli poi pagare, e inoltre, avendo lavorato molto, doveva ancora mangiare molto per recuperare le energie perdute - e così s'era da capo, sì, da capo, perchè lui era scontento e consumava la sua vita, nell'affare; e tuttavia, venendo in America, aveva pensato fosse un affare il solo fatto che qui si potesse avere tè, caffè e carne ogni giorno. Ma la sola vera America è quel paese dove si è liberi di condurre una vita che può renderci capaci di fare senza tutto questo, e dove lo stato non tenta di obbligarci a finanziare la schiavitù, la guerra e altre spese superflue che, direttamente o meno, risultano dall'uso di queste cose. "
-------------
agknjnti
uoajsfih
lafo
ijuhedymo
iyhgfrtA.
jdfrD
ojrajofj
eaisfiah
(n)jasofj
ijaosfj
jghdkajqwr
Aggiunto 6 giorni più tardi:
Che cosa c'è alla base di tutto questo, se non delle elementari verità. Che l'istruzione in gran parte non è conoscenza ma superstizione, attaccamento a nozioni false o obsolete. Che l'educazione, nella stessa misura, non è formazione ma condizionamento, sottomissione coatta a regole che saranno seguite per paura o per omaggio cieco. Che la cultura, altrettanto, non è traduzione dell'esperienza in qualità personali (idee, sentimenti e direttive coscienti di comportamento), ma estraniazione dal proprio mondo e dalla prorpia biografia, cattura col miraggio di un mondo preteso superiore al nostro e in realtà semplicemente imposto.
La scuola nacque per istruire i cittadini, ma subito diventò uno strumento usato dalla chiesa. Sebbene oggi l'influenza della chiesa è in gran parte cessato dietro essa, la scuola ha mantenuto sin dal passato un impostazione autoritaria (vi obbliga a fare anche ciò che non volete), questa impostazione rende ogni bambino e futuro adulto privo di autodeterminazione, in poche parole vi abitua ad aspettare, rispettare gli ordini, a ricevere ordini, vi rende privi di iniziativa personale, le uniche strade che percorrerete saranno quelle prefabbricate dallo stile di vita della società, delle usanze, pensando di esser liberi, ma invece già siamo e sarete solo delle comparse, come ingranaggi incastrati l'uno fra l'altro, dei servi e non liberi. E' chiaro ad ognuno che senza libertà cessiamo di essere umani, ma semplici macchinari, e ce lo dice anche il nostro corpo, vedi ansia depressione e vari altri sintomi che oggi spopolano.
Li conosciamo tutti i sistemi di obbligo della scuola, i voti, le note, le bocciature, sembrano cose da nulla, ma esse funzionano molto bene e sono sostenute dalla famiglia che getta la propria volontà nel vedere i propri figli crescere come loro vogliono, imponendosi, alleandosi con la scuola, che uniforma e porta ai gradini più alti della società, società sostenuta dagli stessi genitori i quali sono inseriti. Dicono che con i titoli scolastici si può arrivare in alto alla piramide, così dicono ma è falso, vedi le amicizie e le raccomandazioni, gli unici posti che prenderete saranno al massimo a metà piramide, vivendo da cani. Per arrivare in quelle posizione dovrete deporre la vostra libertà, più in alto vorrete arrivare e più dovrete scalciare la vostra libertà. Come risultato ci saranno tutti quei problemi che ho citato sopra, ansia, depressione, che verranno assopiti da farmaci, droghe, passatempi che li tolgono dalla mente, ma tutto sarà solo un illusione momentanea, un esistenza subumana e non vita.
Tutti abbiamo sperimentato le lezioni che non ci interessano a scuola, la noia che esse provocano in noi, la rassegnazione che fanno crescere in noi, che non possiamo far nulla, rassegnazione chè significa arrendersi senza più opporsi alla volontà di qualcuno, fino a diventare fede rafforzata.
Conosciamo tutti il percorso obbligatorio, lo studiare ciò che non ci interessa, loro dicono che è per il nostro bene, o che ci piacerà, ma non è così, perchè siamo tutti diversi, e la scuola uniforma tutti nello stesso percorso, o nei percorsi prefabbricati denominati facoltà. E il risultato si vede, semplicemente sentendo le stesse obiezioni degli studenti, le quali dicono che senza scuola non esiste cultura. Questa è pura follia, pura rassegnazione, c'è lo stesso pessimismo di coloro che hanno reso la scuola obbligatoria e soprattutto autoritaria. Infatti essi dicono o scuola o strada oppure o colto o ignorante oppure o studi o zappi la terra, cercando di nascondere una parte equilibrata centrale, come se non esistesse nessuna soluzione.
L'umanità intera deve decidere, la scienza deve decidere: abbiamo il diritto di educare oppure no? Perché non dire la verità? L’università non approva la formazione religiosa e dice che non c’è niente di peggio del seminario; i religiosi non amano la formazione universitaria e dicono che non c’è niente di peggio dell’università e che è solo una scuola di superbia e di ateismo; i genitori criticano le università quando vedono i propri figli trasformati, le università criticano i collegi militari, il governo critica le università e viceversa, il matematico dice che non c'è niente di meglio della matematica per vivere, il contadino dice che non c'è niente di meglio del zappare per vivere, il cinese dice che la sua lingua è assolutamente necessaria per vivere, l'inglese dice che la sua lingua è necessaria, latino, greco antico, fisica, elettronica, robotica... e via all'infinito su ogni punto di vista.
Chi ha ragione e chi ha torto? Un popolo, ideologicamente sano e vivo, di fronte a simili problemi non può mettersi senz’altro a stendere il programma di un insegnamento oggettivo, ma cerca prima una risposta a questi interrogativi. E se poi la si vorrà chiamare pedagogia oppure in altro modo, non ha importanza. Ci sono due risposte possibili:
1)Riconoscere il diritto a chi è più simile a noi o a chi più amiamo o temiamo, come fa la maggior parte delle persone (se io fossi prete, penserei che il seminario è la miglior cosa; se fossi un ufficiale, preferirei la scuola militare; se fossi studente , terrei in considerazione solo le università. Noi tutti ci comportiamo in tal modo, sosteniamo le nostre preferenze con argomenti più o meno acuti, senza accorgerci che anche i nostri oppositori fanno la stessa identica cosa);
2)Non riconoscere a nessuno il diritto di impartire la educazione.
La seconda risposta è quella più vicino alla libertà individuale, non c'è alcun dubbio. Nessuno può usare le persone, è logico, si è applicato con la tratta dei negri, oggi la schiavitù non è fisica ma psicologica e fare una legge che rende possibile ciò è antidemocratico e a favore della schiavitù.
Tra i vari risultati già esistenti allo stile di vita odierno, contrario alla libertà, abbiamo alcuni esempi:
" L'uomo ideale avrà una moglie ideale, ansiosa d'entrare nel gruppo,
adattabile all'infinito, e non soltanto rassegnata al fatto che il
marito è, prima d'ogni altra cosa, devoto alla Ditta, ma devota essa
stessa, e in senso attivo. "
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"gli dissi anche che non usavo tè, caffè, burro, latte o carne fresca, e che così non dovevo lavorare per procurarmeli; ancora, che , non lavorando molto, non dovevo mangiare molto, e che a me il cibo costava assai poco; ma poichè egli cominciava con il dover comperare il tè, caffè, burro, latte e carne, doveva lavorare assai, per poterli poi pagare, e inoltre, avendo lavorato molto, doveva ancora mangiare molto per recuperare le energie perdute - e così s'era da capo, sì, da capo, perchè lui era scontento e consumava la sua vita, nell'affare; e tuttavia, venendo in America, aveva pensato fosse un affare il solo fatto che qui si potesse avere tè, caffè e carne ogni giorno. Ma la sola vera America è quel paese dove si è liberi di condurre una vita che può renderci capaci di fare senza tutto questo, e dove lo stato non tenta di obbligarci a finanziare la schiavitù, la guerra e altre spese superflue che, direttamente o meno, risultano dall'uso di queste cose. "
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agknjnti
uoajsfih
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iyhgfrtA.
jdfrD
ojrajofj
eaisfiah
(n)jasofj
ijaosfj
jghdkajqwr
Aggiunto 6 giorni più tardi:
Che cosa c'è alla base di tutto questo, se non delle elementari verità. Che l'istruzione in gran parte non è conoscenza ma superstizione, attaccamento a nozioni false o obsolete. Che l'educazione, nella stessa misura, non è formazione ma condizionamento, sottomissione coatta a regole che saranno seguite per paura o per omaggio cieco. Che la cultura, altrettanto, non è traduzione dell'esperienza in qualità personali (idee, sentimenti e direttive coscienti di comportamento), ma estraniazione dal proprio mondo e dalla prorpia biografia, cattura col miraggio di un mondo preteso superiore al nostro e in realtà semplicemente imposto.
Risposte
Scuolabus sono perfettamente d'accordo con quanto sostieni. Potrei aggiungere che le prove concrete del fallimento del sistema scolastico sono evidenti: ragazzi emarginati dalla società per colpa di bocciature e rinunce, depressione e ansia diffuse per colpa della matrice autoritaria di cui parli, studenti che addirittura si SUICIDANO per colpa della scuola!
L'"educazione" (in senso etimologico) non esiste, perché come dici viene insegnato (in modo esplicito o implicito) a rispettare l'autorità e a reprimere i propri impulsi.
L'unica funzione che la scuola svolge (con scarso successo) è quella di ficcare nella testa degli studenti conoscenze precostituite e presentate spesso come dogmi. Invece di far capire ai ragazzi l'utilità e la necessità di tali conoscenze, oltre che la bellezza del ragionamento, l'espediente che viene usato per costringerli a studiare è la minaccia di bocciatura. È significativo che la matematica, una materia fondamentale e sempre più utile in tantissimi campi, sia considerata dagli studenti "quasi inutile" o comunque sia disprezzata.
È vero che, come dici, gli uomini cercano spontaneamente la libertà, ma è anche vero che tendono ad adattarsi e a conformarsi all'opinione comune e al sistema vigente, per paura di essere puniti o espulsi dal sistema.Per questo una buona parte degli studenti ritiene l'attuale sistema scolastico necessario e ragionevole.
Aggiunto 1 mese 23 giorni più tardi:
Lenlauret: adattarsi ad un sistema ingiusto ed accettarne le regole, alimentandolo, equivale di per se a farsi schiacciare dal sistema.
L'"educazione" (in senso etimologico) non esiste, perché come dici viene insegnato (in modo esplicito o implicito) a rispettare l'autorità e a reprimere i propri impulsi.
L'unica funzione che la scuola svolge (con scarso successo) è quella di ficcare nella testa degli studenti conoscenze precostituite e presentate spesso come dogmi. Invece di far capire ai ragazzi l'utilità e la necessità di tali conoscenze, oltre che la bellezza del ragionamento, l'espediente che viene usato per costringerli a studiare è la minaccia di bocciatura. È significativo che la matematica, una materia fondamentale e sempre più utile in tantissimi campi, sia considerata dagli studenti "quasi inutile" o comunque sia disprezzata.
È vero che, come dici, gli uomini cercano spontaneamente la libertà, ma è anche vero che tendono ad adattarsi e a conformarsi all'opinione comune e al sistema vigente, per paura di essere puniti o espulsi dal sistema.Per questo una buona parte degli studenti ritiene l'attuale sistema scolastico necessario e ragionevole.
Aggiunto 1 mese 23 giorni più tardi:
Lenlauret: adattarsi ad un sistema ingiusto ed accettarne le regole, alimentandolo, equivale di per se a farsi schiacciare dal sistema.
Non pensi che ognuno di noi, oltre alla scuola ha anche una famiglia o comunque dei tutori che gli dovrebbero trasmettere dei valori? Oltre a una personalità e degli ideali propri da coltivare senza necessariamente farsi "alienare" da chi, in qualsiasi contesto, cerca di omologarci?Non riesci a vedere le informazioni che ci passano la società, la scuola, i libri, i giornali, la TV, Internet come degli STRUMENTI di crescita da usare come meglio credi per diventare chi vuoi tu? Non necessariamente il sistema ci schiaccia se noi non lo vogliamo. Spesso bisogna scendere a dei compromessi, ma questo non è debolezza, ma spesso sintomo di umana maturità.
Prova a rileggere, parti dal titolo e leggi fino alla fine. La tua risposta si rifà completamente al sistema scolastico, non esce da quello, dal suo funzionamento, dai suoi risultati, guarda oltre.
Si comprende che la scuola (odierna quindi quella autoritaria) non ha ragione di esistere. A meno che tutti noi amiamo servire, ma come sappiamo, servire è contrario alla nostra natura, tutti noi vogliamo decidere della nostra vita. Fra i peggiori risultati, la scuola snatura, modifica la naturale inclinazione dell'essere umano, una volta modificato e non percependo più la sua vera natura egli potrà continuare a servire senza barriere psicologiche, ciò che rimarrà saranno solo barriere emotive, vedi ansia, depressione, attacchi di panico, e molti altri sintomi, che come sappiamo oggi spopolano.
Si comprende che la scuola (odierna quindi quella autoritaria) non ha ragione di esistere. A meno che tutti noi amiamo servire, ma come sappiamo, servire è contrario alla nostra natura, tutti noi vogliamo decidere della nostra vita. Fra i peggiori risultati, la scuola snatura, modifica la naturale inclinazione dell'essere umano, una volta modificato e non percependo più la sua vera natura egli potrà continuare a servire senza barriere psicologiche, ciò che rimarrà saranno solo barriere emotive, vedi ansia, depressione, attacchi di panico, e molti altri sintomi, che come sappiamo oggi spopolano.
IO sinceramente non ho molto capito il senso.. Però credo .. che le persone non sono tutte uguali c'è chi ha voglia di studiare e chi no.. ma ciò non vuold dire che chi non ha voglia di studiare sia un cretino o un ignorante ( come deduce molta gente).. secondo me è un'ideologia del tutto priva di senso.. perchè queste persone saranno più adatte al lavoro manuale che allo studio.. ma non si può far niente è cosi e basta.. basta pensa senza contadini chi si occuperebbe dell'agricoltura o via dicendo?..
Un minimo di cultura si deve avere ma non si può neanche obbligare una persona a diventare il primo della classe se non vuole.. ognuno ha la propria intelligenza ovvure ognuno è bravo nel fare qualcosa.. Io credo fermamente in questo poi non so se centra o no.. :)
Un minimo di cultura si deve avere ma non si può neanche obbligare una persona a diventare il primo della classe se non vuole.. ognuno ha la propria intelligenza ovvure ognuno è bravo nel fare qualcosa.. Io credo fermamente in questo poi non so se centra o no.. :)
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