Geografia: Questione Palestinese
ciao a tutti..!!
ho urgentissimamente bisogno di una ricerca sulla questione palestinese..non troppo lunga ma nemmeno troppo scriminzita.. a partire dal 1700 (i romani, l'impero ottomano ecc..) ad oggi..
se possibili su word perché io non posso usarlo e poi mi viene male a stampare..
grazie..vi prego è urgentissimo!!
BlackS
ho urgentissimamente bisogno di una ricerca sulla questione palestinese..non troppo lunga ma nemmeno troppo scriminzita.. a partire dal 1700 (i romani, l'impero ottomano ecc..) ad oggi..
se possibili su word perché io non posso usarlo e poi mi viene male a stampare..
grazie..vi prego è urgentissimo!!
BlackS
Risposte
I primi ebrei ad entrare nella terra di Canaan adesso attuale territorio di Israele, erano di origini nomade econ a capo Abramo; questi giunsero dalla Mesopotamia meridionale circa nel 2000 a.C.
In seguito essi si insediarono in Egitto dove furono vittime di persecuzioni finché, intorno al 1200 a.C. Mosè li guidò verso la libertà. Dopo il ritorno nella terra di Canaan, gli ebrei vennero uniti dal re Saul. Il suo successore, Davide, portò a compimento la sua opera, fondando un regno ebraico con capitale Gerusalemme.
Sotto Salomone, figlio di Davide, la potenza ebraica raggiunse il massimo splendore. Ma dopo la morte di Salomone, nel 928 a.C., il suo regno si divise in due stati, quello di Israele e quello di Giuda, con capitale Gerusalemme. Israele fu il primo dei due regni a cedere agli Assiri.
In seguito il regno fu conquistato dai Babilonesi e molti ebrei furono deportati a Babilonia.
La "cattività babilonese" durò cinquant'anni, dal 589 al 539. Quando i persiani di Ciro il Grande distrussero Babilonia, nel 539 a.C., gli ebrei poterono tornare in patria e ricostruire il tempio di Salomone a Gerusalemme, ma non fu loro restituita la piena indipendenza.
I Tolomei dominarono su Israele fino al 200 a.C., quando furono scacciati da Antioco III Seleucide. Una rivolta ebraica, scoppiata nel 141 a.C. e guidata da Giuda Maccabeo, scacciò i Greci. La reazione di Roma fu durissima: Gerusalemme venne conquistata e nel 70 d.C. il tempio venne nuovamente distrutto.
Gli ebrei si ribellarono ancora una volta e la reazione romana fu ancora più dura di prima: molti ebrei furono deportati e le loro terre devastate.
Iniziò così la diaspora.
In molte nazioni gli ebrei erano malvisti perché ritenuti responsabili della morte di Gesù. Venivano confinati nei ghetti e potevano vivere solo dedicandosi all'usura o a pochi altri mestieri. I pogrom (attacchi di folle contro le comunità ebraiche) erano frequenti, specie nell'Europa orientale.
Alle fine del 1800 Theodor Herzl fondò il movimento sionista, che si proponeva di ridare la terra di Israele agli ebrei. Questo movimento ebbe molto successo e un numero crescente di ebrei cominciò ad emigrare in Palestina.
Verso la fine della I guerra mondiale, la terra di Israele, che dal 1516 era dominata dai Turchi, fu conquistata dagli Inglesi. Ansioso di ottenere l'appoggio bellico degli Alleati nella Grande Guerra, il segretario agli esteri inglese Arthur Balfour, promise l'aiuto inglese al movimento sionista per fare di Israele la patria degli ebrei dispersi. Ma questo impegno contrastava con le rivendicazioni delle popolazioni di origine araba residenti in Palestina, le quali credevano che dopo la guerra la Palestina sarebbe diventata uno stato arabo indipendente. In realtà, quando la guerra finì, gli inglesi continuarono a governare la terra di Israele con un mandato della Società delle Nazioni.
L'aumento dell'immigrazione ebraica in seguito alle persecuzioni naziste, allarmò gli arabi che cominciarono ad attaccare le comunità ebraiche. Allora gli Inglesi proposero di dividere il paese in due grandi gruppi etnici. Gli ebrei erano disposti a discutere tale progetto ma gli arabi lo respinsero, esigendo la piena indipendenza.
Dopo la II guerra mondiale, gli Inglesi disposero di accettare solo 2000 immigrati ebrei al mese. Questa decisione alienò all'Inghilterra molte simpatie e in Israele gruppi ebrei diedero inizio ad una campagna di rappresaglia contro gli Inglesi.
Nel 1947 le Nazioni Unite proposero la divisione del territorio in due stati, uno ebraico e l'altro arabo, con Gerusalemme come zona neutrale. Questa proposta non fu di nuovo accettata dagli arabi ma lo fu dagli ebrei che il 14 maggio 1948, proclamarono la nascita dello stato indipendente di Israele.
Chaim Weizmann fu nominato presidente e David Ben Gurion primo ministro del nuovo stato.
In quello stesso giorno, Israele fu attaccato da Egitto, Giordania, Siria, Iraq e Libano. Gli ebrei vinsero la guerra ed ingrandirono il loro territorio.
Nonostante la sconfitta del 1948 gli arabi giurarono che non avrebbero mai riconosciuto Israele.
Circa 700.000 arabi fuggirono dalle zone cadute in mano agli israeliani. Nacquero così i campi-profughi palestinesi, allestiti dai governi arabi in prossimità dei confini di Israele: essi avevano lo scopo di incoraggiare le popolazioni arabe di Palestina ad abbandonare le loro case temporaneamente per non ostacolare gli eserciti arabi invasori, con la promessa di poterci ritornare dopo l'invasione vittoriosa delle forze arabe.
Vi furono altre guerre nel 1956 (guerra del Sinai), nel 1967 (guerra dei 6 giorni)e nel 1973 (guerra del Kippur), sempre vinte dagli israeliani.
Le tappe per il processo di pace sono tuttora in corso. Possiamo ricordare come avvenimento di estrema importanza la visita del presidente egiziano Sadat nel 1977, che aprì la strada per una pace stabile tra Israele ed Egitto e la firma tra Israele e Arafat nel 1993.
Spero che qst elaborato sia stato di grande aiuto. Bacini
In seguito essi si insediarono in Egitto dove furono vittime di persecuzioni finché, intorno al 1200 a.C. Mosè li guidò verso la libertà. Dopo il ritorno nella terra di Canaan, gli ebrei vennero uniti dal re Saul. Il suo successore, Davide, portò a compimento la sua opera, fondando un regno ebraico con capitale Gerusalemme.
Sotto Salomone, figlio di Davide, la potenza ebraica raggiunse il massimo splendore. Ma dopo la morte di Salomone, nel 928 a.C., il suo regno si divise in due stati, quello di Israele e quello di Giuda, con capitale Gerusalemme. Israele fu il primo dei due regni a cedere agli Assiri.
In seguito il regno fu conquistato dai Babilonesi e molti ebrei furono deportati a Babilonia.
La "cattività babilonese" durò cinquant'anni, dal 589 al 539. Quando i persiani di Ciro il Grande distrussero Babilonia, nel 539 a.C., gli ebrei poterono tornare in patria e ricostruire il tempio di Salomone a Gerusalemme, ma non fu loro restituita la piena indipendenza.
I Tolomei dominarono su Israele fino al 200 a.C., quando furono scacciati da Antioco III Seleucide. Una rivolta ebraica, scoppiata nel 141 a.C. e guidata da Giuda Maccabeo, scacciò i Greci. La reazione di Roma fu durissima: Gerusalemme venne conquistata e nel 70 d.C. il tempio venne nuovamente distrutto.
Gli ebrei si ribellarono ancora una volta e la reazione romana fu ancora più dura di prima: molti ebrei furono deportati e le loro terre devastate.
Iniziò così la diaspora.
In molte nazioni gli ebrei erano malvisti perché ritenuti responsabili della morte di Gesù. Venivano confinati nei ghetti e potevano vivere solo dedicandosi all'usura o a pochi altri mestieri. I pogrom (attacchi di folle contro le comunità ebraiche) erano frequenti, specie nell'Europa orientale.
Alle fine del 1800 Theodor Herzl fondò il movimento sionista, che si proponeva di ridare la terra di Israele agli ebrei. Questo movimento ebbe molto successo e un numero crescente di ebrei cominciò ad emigrare in Palestina.
Verso la fine della I guerra mondiale, la terra di Israele, che dal 1516 era dominata dai Turchi, fu conquistata dagli Inglesi. Ansioso di ottenere l'appoggio bellico degli Alleati nella Grande Guerra, il segretario agli esteri inglese Arthur Balfour, promise l'aiuto inglese al movimento sionista per fare di Israele la patria degli ebrei dispersi. Ma questo impegno contrastava con le rivendicazioni delle popolazioni di origine araba residenti in Palestina, le quali credevano che dopo la guerra la Palestina sarebbe diventata uno stato arabo indipendente. In realtà, quando la guerra finì, gli inglesi continuarono a governare la terra di Israele con un mandato della Società delle Nazioni.
L'aumento dell'immigrazione ebraica in seguito alle persecuzioni naziste, allarmò gli arabi che cominciarono ad attaccare le comunità ebraiche. Allora gli Inglesi proposero di dividere il paese in due grandi gruppi etnici. Gli ebrei erano disposti a discutere tale progetto ma gli arabi lo respinsero, esigendo la piena indipendenza.
Dopo la II guerra mondiale, gli Inglesi disposero di accettare solo 2000 immigrati ebrei al mese. Questa decisione alienò all'Inghilterra molte simpatie e in Israele gruppi ebrei diedero inizio ad una campagna di rappresaglia contro gli Inglesi.
Nel 1947 le Nazioni Unite proposero la divisione del territorio in due stati, uno ebraico e l'altro arabo, con Gerusalemme come zona neutrale. Questa proposta non fu di nuovo accettata dagli arabi ma lo fu dagli ebrei che il 14 maggio 1948, proclamarono la nascita dello stato indipendente di Israele.
Chaim Weizmann fu nominato presidente e David Ben Gurion primo ministro del nuovo stato.
In quello stesso giorno, Israele fu attaccato da Egitto, Giordania, Siria, Iraq e Libano. Gli ebrei vinsero la guerra ed ingrandirono il loro territorio.
Nonostante la sconfitta del 1948 gli arabi giurarono che non avrebbero mai riconosciuto Israele.
Circa 700.000 arabi fuggirono dalle zone cadute in mano agli israeliani. Nacquero così i campi-profughi palestinesi, allestiti dai governi arabi in prossimità dei confini di Israele: essi avevano lo scopo di incoraggiare le popolazioni arabe di Palestina ad abbandonare le loro case temporaneamente per non ostacolare gli eserciti arabi invasori, con la promessa di poterci ritornare dopo l'invasione vittoriosa delle forze arabe.
Vi furono altre guerre nel 1956 (guerra del Sinai), nel 1967 (guerra dei 6 giorni)e nel 1973 (guerra del Kippur), sempre vinte dagli israeliani.
Le tappe per il processo di pace sono tuttora in corso. Possiamo ricordare come avvenimento di estrema importanza la visita del presidente egiziano Sadat nel 1977, che aprì la strada per una pace stabile tra Israele ed Egitto e la firma tra Israele e Arafat nel 1993.
Spero che qst elaborato sia stato di grande aiuto. Bacini