Fate presto........VI PREGO

giòtò
LA TRADUZIONE DI THE BYRONIC HERO.In him inexplicably mix'd appear'd
Much to be loved and hated, sought and fear'd;
Opinion varying o'er his hidden lot,
In praise or railing ne'er his name forgot;
His silence form'd a theme for others' prate —
They guess'd — they gazed — they fain would know his fate.
What had he been? what was he, thus unknown,
Who walk'd their world, his lineage only known?
A hater of his kind? yet some would say,
With them he could seem gay amidst the gay;
But own'd that smile, if oft observed and near,
Waned in its mirth and wither'd to a sneer;
That smile might reach his lip, but pass'd not by,
None e'er could trace its laughter to his eye:
Yet there was softness too in his regard,
At times, a heart as not by nature hard,
But once perceived, his spirit seem'd to chide
Such weakness, as unworthy of its pride,
And steel'd itself, as scorning to redeem
One doubt from others' half withheld esteem;
In self-inflicted penance of a breast
Which tenderness might once have wrung from rest;
In vigilance of grief that would compel
The soul to hate for having loved too well.

XVIII.

There was in him a vital scorn of all:
As if the worst had fall'n which could befall,
He stood a stranger in this breathing world,
An erring spirit from another hurled;
A thing of dark imaginings, that shaped
By choice the perils he by chance escaped;
But 'scaped in vain, for in their memory yet
His mind would half exult and half regret:
With more capacity for love than earth
Bestows on most of mortal mould and birth,
His early dreams of good outstripp'd the truth,
And troubled manhood follow'd baffled youth;
With thought of years in phantom chase misspent,
And wasted powers for better purpose lent;
And fiery passions that had pour'd their wrath
In hurried desolation o'er his path,
And left the better feelings all at strife
In wild reflection o'er his stormy life;
But haughty still, and loth himself to blame,
He call'd on Nature's self to share the shame,
And charged all faults upon the fleshly form
She gave to clog the soul, and feast the worm;
'Till he at last confounded good and ill,
And half mistook for fate the acts of will:
Too high for common selfishness, he could
At times resign his own for others' good,
But not in pity, not because he ought,
But in some strange perversity of thought,
That sway'd him onward with a secret pride
To do what few or none would do beside;
And this same impulse would, in tempting time,
Mislead his spirit equally to crime;
So much he soar'd beyond, or sunk beneath
The men with whom he felt condemn'd to breathe,
And long'd by good or ill to separate
Himself from all who shared his mortal state;
His mind abhorring this had fix'd her throne
Far from the world, in regions of her own;
Thus coldly passing all that pass'd below,
His blood in temperate seeming now would flow:
Ah! happier if it ne'er with guilt had glow'd,
But ever in that icy smoothness flow'd:
'Tis true, with other men their path he walk'd,
And like the rest in seeming did and talk'd,
Nor outraged Reason's rules by flaw nor start,
His madness was not of the head, but heart;
And rarely wander'd in his speech, or drew
His thoughts so forth as to offend the view.

..

Risposte
diggio96
LA Traduzione DI LA byroniano lui HERO.In inspiegabilmente mischiato apparve
Molto di essere amato e odiato, cercato e si temeva;
Parere o'er variando il suo destino nascosto,
In lode o di ringhiera mai dimenticato il suo nome;
Il suo silenzio form'd un tema per gli altri 'cianciano -
Essi guess'd - si guardarono - che volentieri vorrei conoscere il suo destino.
Che se fosse stato? quello che era, così sconosciuto,
Chi walk'd loro mondo, conosciuto solo il suo lignaggio?
Un nemico della sua specie? eppure qualcuno potrebbe dire,
Con loro poteva sembrare gay tra i gay;
Ma own'd quel sorriso, se spesso osservati e vicino,
Scemato nella sua allegria e wither'd a un ghigno;
Quel sorriso che può raggiungere il suo labbro, ma non da pass'd,
e'er Nessuno poteva risalire le sue risate ai suoi occhi:
Eppure non vi era la morbidezza anche nei suoi confronti,
A volte, un cuore duro non per natura,
Ma una volta percepito, il suo spirito seem'd a rimproverare
Tale debolezza, come indegno del suo orgoglio,
E si steel'd, come disdegnando di riscattare
Un dubbio da metà altri 'trattenuto stima;
In penitenza autoinflitto di un seno
Tenerezza che potrebbe avere una volta strappata dal resto;
In vigilanza di dolore che obbligare
L'anima di odio per aver amato troppo bene.

XVIII.

C'era in lui un fondamentale disprezzo di tutti:
Come se il peggio fosse fall'n che potrebbe accadere,
Si fermò un forestiero in questo mondo che respira,
Uno spirito errante scagliato da un altro;
Una cosa di fantasie, che hanno modellato
Con lui la scelta pericoli per caso sfuggito;
Ma 'scampava, garantito invano, nella loro memoria ancora
La sua mente esulta altra metà e mezzo rimpianto:
Con più capacità di amare di terra
Conferisce maggior parte di stampo mortale e la nascita,
I suoi sogni precoce del bene outstripp'd la verità,
Virilità e travagliata follow'd sconcertato giovani;
Con il pensiero di anni spesi a caccia fantasma,
E poteri sprecati per uno scopo migliore Quaresima;
E le passioni di fuoco che aveva pour'd loro ira
Nella desolazione fretta sovra il suo cammino,
E ha lasciato il meglio tutti i sentimenti in lotta
Nella riflessione selvaggio sovra sua vita tempestosa;
Ma ancora altezzoso, e restio a se stesso la colpa,
Egli chiamò sulla natura di sé per condividere la vergogna,
E pagano tutti i guasti sulla forma carnale
Ha dato a intasare l'anima, e la festa senza fine;
'Till ha finalmente confuso il bene e il male,
E scambiò metà per il destino degli atti di volontà:
Troppo alto per egoismo comune, poteva
A volte le dimissioni proprio per gli altri 'buono,
Ma non nel peccato, non perché egli deve,
Ma in qualche strana perversione del pensiero,
Questo lo sway'd avanti con un orgoglio segreto
Per fare ciò che pochi o nessuno farebbe a fianco;
E questo stesso impulso che, nel tempo allettante,
Indurre in errore il suo spirito anche per la criminalità;
Tanto lui soar'd oltre, o sprofondata sotto
Gli uomini con i quali si sentiva condemn'd a respirare,
E long'd da bene o male per separare
Stesso da tutti coloro che condividevano la sua condizione mortale;
La sua mente aborrendo questo aveva fix'd suo trono
Lontano dal mondo, nelle regioni di suo;
Così freddamente passaggio tutto ciò che pass'd sotto,
Il suo sangue in apparente temperate ora sarebbe di portata:
Ah! più felice, se mai con la colpa era scintillò,
Ma sempre in quel gelido scorrevolezza fluirono:
E 'vero, con altri uomini il loro percorso si walk'd,
E come il resto in apparente fatto e talk'd,
Né indignato Ragione regole da difetto né di inizio,
La sua follia non era di testa, ma il cuore;
E raramente wander'd nel suo discorso, o ha
I suoi pensieri così via, come ad offendere la vista

elenoire
In lui apparivano, inesplicabilmente commisti , molto di amabile e molto di odioso, molto di attraente e molto di terribile. L'opinione, pur variando sulla sua sorte arcana, lo lodasse o l'insultasse non obliava mai il suo nome. Il suo silenzio forniva argomento alle chiacchiere altrui: si congetturava, si spiava, si ardeva di conoscere il suo destino. Che cosa era stato? Che cos'era costui, così sconosciuto, che si moveva nel loro mondo, e di cui non si conosceva che il lignaggio ? Un odiatore della sua razza? Eppure alcuni dicevano che egli poteva sembrare gaio tra gente gaia; ma confessavano che il suo sorriso, se lo si osservava sovente e dappresso, perdeva ogni apparenza d'allegria e appassiva in un ghigno, che il suo sorriso poteva giungere sì alle sue labbra, ma non le oltrepassava; nessuno aveva visto ridere i suoi occhi. Nondimeno v'era pure una qualche dolcezza nel suo sguardo, talvolta, come di un cuore non duro di natura, ma appena che tal dolcezza trasparisse, il suo spirito pareva redarguirla come una debolezza indegna del suo orgoglio, e si corazzava, quasi che sdegnasse di riscattare un sol dubbio dall'esitante stima degli altri; come per la volontaria penitenza d'un' anima che la tenerezza avesse una volta strappata al riposo; come per vigilanza d'un dolore che volesse costringere quest'anima a odiare per aver troppo amato.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.