Climi e ambienti naturali!

Martina :)
Ei ragazzi :) mi servirebbe aiuto per un ripasso sui climi e gli ambienti! Oggi la prof. era abbastanza incavolata e ha detto che domani ci farà una verifica su questo :S il problema è che io non mi ricordo niente T.T lei è una molto tosta, quindi vorrei una spiegazione un po' elaborata :) per favore, aiutatemi!

Marti :3

Risposte
Martina :)
Grazie mille :) cercavo qualcosa di più sintetico, ma va bene lo stesso!
Grazie

Annie__
Climi e ambienti naturali
Il calore del sole e le fasce climatiche della terra
Il sole trasmette energia e calore alla terra. Ma, dato che la terra ha una forma simile a quella di una sfera, che ruota su se stessa attorno a un asse inclinato rispetto al sole, i raggi solari non arrivano in maniera uniforme e non si distribuiscono con la stessa intensità in tutti i punti del pianeta.
All’equatore i raggi arrivano perpendicolari al terreno; la loro intensità è massima e le temperature sono elevatissime. Ai poli, invece, i raggi solari arrivano alla massima inclinazione, e sono quindi meno concentrati, perché si distribuiscono su una superficie maggiore. Qui si registrano, di conseguenza, i valori di temperatura più bassi.
Tra Equatore e Poli troviamo una vastissima gamma di situazioni climatiche intermedie, in cui la Latitudine di una località, e quindi il grado di inclinazione con cui vi giungono i raggi solari, determina la quantità di calore che arriva dal sole.
In base al più importante elemento climatico, la temperatura, possiamo quindi suddividere la Terra in tre fasce climatiche:
• Le zone calde, fra un tropico e l’altro;
• Le zone temperate, alle latitudini intermedie di ogni emisfero, fra i tropici e i circoli polari;
• Le zone fredde (calotte polari), oltre i circoli polari.
Bisogna comunque tenere presente che questa è una semplificazione. Infatti, molti altri fattori, oltre alla latitudine, influenzano il clima di una regione: l’altitudine, la maggiore o minore vicinanza del mare e degli oceani, i venti ( a loro volta influenzati dalla presenza di correnti marine calde o fredde e di catene montuose). Perciò la distribuzione delle temperature sulla terra non sempre segue la linea dei paralleli. Inoltre non possiamo dimenticare che la temperatura non è il solo elemento che indica il clima di una regione. Sono molto importanti anche l’umidità e le precipitazioni.
Le zone calde
Queste zone si estendono nella fascia compresa tra i tropici, e comprendono anche la linea dell’Equatore. Vi distinguiamo tre regioni climatiche, cui corrispondono altrettanti ambienti naturali tipici:
• La regione equatoriale ( foresta equatoriale o pluviale)
• La regione subtropicale (la savana)
• La regione arida (le steppe tropicali o i deserti caldi)
La regione equatoriale o della fascia pluviale
La regione equatoriale si trova, come dice il nome, attorno all’equatore tra i 10° a nord e i 10° a sud dell’Equatore . comprende l’Amazzonia in America latina, la regione del bacino del fiume Congo e del golfo della Nuova Guinea in Africa, alcune zone dell’Asia meridionale e certe zone del Pacifico occidentale ( la Nuova Guinea, le isole Salomone, la Nuova Caledonia).
Ci sono temperature molto elevate, tra i 25° e i 30° C di media annua, è il clima più umido di tutto il pianeta: le precipitazioni arrivano mediamente ai 2000 mm nel corso dell’anno (in Italia la media è di 970 mm), ma possono raggiungere anche punte di 12000 mm.
Ma la caratteristica più evidente del clima equatoriale è che non ci sono le stagioni: umidità e temperatura sono costanti in tutto il corso dell’anno.
Questo clima, caldo e umido per tutto l’anno, favorisce lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa, la foresta pluviale (dal latino pluvia pioggia). Poiché non esistono stagioni gli alberi sono quasi tutti latifoglie come i Ficus.
Nel linguaggio comune si parla di foresta tropicale, equatoriale, pluviale o vergine. Volendo essere precisi la foresta equatoriale è quella che si trova all’equatore, mentre la tropicale è più vicina ai Tropici e spesso è meno fitta. Nella fascia tropicale, ma anche in regioni meno umide, dove la foresta si raccoglie lungo le rive dei fiumi, si parla di foreste a galleria.
La foresta equatoriale è fitta, con alberi alti anche 60 m.. comprende vari strati, formati da alberi di altezze diverse, che si contendono la luce del sole. Lo strato più rigoglioso è quello che si trova in cima, dove arriva più luce. Sugli alberi si trovano numerose liane e piante rampicanti, alcune piante usano le radici solo per avvinghiarsi agli alberi e ottengono l’acqua dall’aria satura di umdità. Alcuni alberi hanno un legno molto pregiato: mogano, ebano palissandro. Dall’albero della gomma si estrae la gomma naturale.
Lo strato di suolo è sottile e molto povero, perché la sostanza organica viene utilizzata subito dalle piante.
Le foreste pluviali comprendono oltre la metà delle specie delle piante esistenti e la maggior parte delle piante legnose. Questi ambienti sono abitati da numerose specie di insetti, anfibi, serpenti, uccelli (pappagalli, tucani, colibrì) e mammiferi (il giaguaro sudamericano). A causa della vegetazione impenetrabile, sono invece pochi i grandi erbivori che si nutrono a terra. Nella foresta pluviale dell’Amazzonia vivono anche il Formichiere, l’armadillo, il tapiro e nei fiumi il piraÑa e il delfino dell’Orinoco.
Gli scienziati stimano che in queste foreste ci sia un enorme numero di specie di animali e piante non ancora classificate.
Allontanandosi dall’Equatore, la foresta diventa più bassa e meno densa. Compaiono alberi capaci di resistere anche a una stagione secca, grazie alle foglie più piccole o caduche. Spesso sono gli stessi alberi che si trovano nella vicina savana: i baobab, l’acacia in Africa, l’eucalipto in Australia.
La vegetazione che si trova nella regione monsonica dell’Asia è detta foresta monsonica o giungla.
La regione subequatoriale o della savana
Questa regione comprende le zone della terra che si trovano vicino ai tropici, allontanandosi in direzione nord e sud dall’equatore: l’africa centrale, parte del Brasile e del Venezuela (a nord e a sud dell’amazzonia) dell’India centro meridionale, dell’Indocina e dell’Australia.
Spostandosi dalla regione equatoriale, quella condizione climatica di grande caldo e umido va attenuandosi. Il clima sub tropicale è caratterizzato, infatti, dalla presenza di due stagioni distinte: una secca e una umida. Le temperature sono sempre elevate con una media di 20° C.
In queste zone, situate tra la foresta equatoriale e il deserto, l’aridità estiva non consente lo sviluppo di una foresta. Si trova una vegetazione a prateria con radi alberi e arbusti chiamati savana. Le ebre della savana sono in genere perenni e crescono rigogliose, fino a tre metri di altezze, nella stagione delle piogge, per poi seccarsi nella stagione secca. Gli alberi sono baobab e Acacie, gli arbusti sono spesso spinosi.
La savana è molto ricca di animali che vivono in branchi e migrano secondo le stagioni. Sono diffusi gli animali di grandi taglia in grado di correre velocemente: tra gli uccelli, lo struzzo in africa, il Nandù in Sudamerica,l’Emù in Australia. Tra i mammiferi: in Africa vivono carnivori come il leone, i ghepardi e le iene ed erbivori come elefanti, rinoceronti, giraffe, zebre e antilopi. Sono numerosi gli insetti tra cui cavallette e termiti.
La regione arida (steppe tropicali e deserti caldi)
Allontanandoci ancora dall’equatore, superata la fascia delle foreste tropicali e quella della savana, troviamo le steppe tropicali, un tipo particolarmente secco di praterie, cioè di vegetazione costituita solo da erbe, senza piante legnose. Le steppe si trovano attorno ai deserti in Africa, Australia, America latina.
Proseguendo verso i Tropici, dove l’aridità si fa ancora più severa, troviamo i deserti. Molte regioni aride si concentrano in due fasce del globo terrestre: una nell’emisfero meridionale attorno al tropico del Capricorno e una nell’emisfero settentrionale attorno al tropico del Cancro. Queste due fasce occupano uno spazio notevole: circa 1/7 della superficie delle terre emerse. Esse comprendono i maggiori deserti del mondo: nell’Africa del nord il Sahara, il più vasto della terra, grande quasi come tutto il continente europeo; nell’Africa del sud il Kalahari. Ci sono deserti nel Medio Oriente, in Arabia, Siria, Iran; in america Settentrionale in california e Arizona; in America Centrale nel Messico e in America Meridionale in Cile. Provate a localizzare queste regioni desertiche sul planisfero e le troverete tutte attorno ai Tropici.
La parola deserto deriva dal latino desérere, che significa “abbandonare”. Deserto significa quindi luogo abbandonato. In queste regioni il cielo è quasi sempre sereno e l’aria priva di umidità. Possono passare degli anni senza che piova: la media di precipitazioni in questa regione è inferiore a 250 mm l’anno.
Il sole tropicale riscalda l’aria del deserto senza il filtro delle nubi o dell’umidità e arriva sul terreno non protetto dalla vegetazione. Per questo il calore del sole di giorno è particolarmente intenso; la temperatura arriva fino a 70° C. per gli stessi motivi, di notte questo calore si disperde rapidissimamente e la temperatura scende fino ad arrivare sottozero. Nei deserti si ha la più alta escursione termica giornaliera dell’intero pianeta.
A causa del fatto che non piove mai e dell’azione erosiva del vento, i paesaggi desertici sono caratterizzati da estrema scarsità di vegetazione, suolo sabbioso o sassoso, colline di sabbia o dune. La vegetazione può essere completamente assente o costituita da piante adattate alla siccità. Sono presenti, a seconda dei continenti, piante grasse come i cactus, le euforbie e il saguaro, capaci di trattenere l’acqua nei fusti e nelle foglie. In alcune zone ci sono bassi cespugli con radici molto lunghe capaci di trovare l’acqua presente nel terreno.
Anche gli animali del deserto, come le piante, devono resistere all’aridità e alla grande escursione termica. I mammiferi (volpi, piccoli roditori9 sono spesso notturni; do giorno si nascondono sotto terra. Il topo canguro non ha neppure bisogno di bere infatti ricava l’acqua da reazioni chimiche che avvengono dentro le sue cellule. Numerosi sono gli scorpioni, gli insetti e i rettili.
Nel deserto vi sono le oasi. Anche nei deserti il sottosuolo è ricco di falde acquifere che emergono in superficie creando le oasi. Qui grazie all’acqua è possibile coltivare le palme da datteri e gli uomini possono costruire i loro insediamenti. Le oasi sono inoltre preziose per fare tappa e rifornirsi di acqua per le popolazioni nomadi del deserto.

fonte www.liceicarbonia.it/public/.../Climi%20e%20ambienti%20naturali.d.
ciao :hi

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