Insiemi compatti

fu^2
Un esercizio carino, in cui per risolverlo serve un'idea carina.
Indirizzato a chi sta facendo analisi I o corsi di topologia (per uno del primo anno questo esercizio lo reputo difficile, per uno del quarto tutto sommato tranquillo :D ), questo esercizio fornisce qualche esempio di inisiemi compatti in spazi di Banach a dimensione infinita, che "come sappiamo" non sono così facili da trovare ;)

(possiedo la soluzione fatta da me)

"Consideriamo lo spazio [tex]l^2(N)=\left\{x=(x_1,x_2,x_3,...) \mid \displaystyle\sum_{i=1}^{+\infty} |x_i|^2<+\infty\right\}[/tex] con la norma [tex]\mid\mid x\mid\mid=\left(\displaystyle\sum_{i=1}^{+\infty} |x_i|^2<+\infty\right)^{\frac{1}{2}}[/tex]

(Si può dimostrare che questo spazio - lo spazio di tutte le successioni a valori reali per cui la serie dei quadrati converge - è uno spazio di Hilbert)

e una successione a termini positivi [tex]\alpha_n[/tex] tale che [tex]\alpha_n\to 0[/tex].

Posto [tex]D_{\alpha}=\left\{x\in l^2(N) \mid |x_i|\leq\alpha_i\right\}[/tex] vi chiedo di trovare le condizioni necessarie e sufficienti affinchè [tex]D_{\alpha}[/tex] sia compatto."

hint:



Domanda Bonus (questa è di un livello più alto rispetto al quesito precedente):
se invece ora consideriamo lo spazio [tex]l^p(N)=\left\{x=(x_1,x_2,x_3,...) \mid \displaystyle\sum_{i=1}^{+\infty} |x_i|^p<+\infty\right\}[/tex] con la norma [tex]\mid\mid x\mid\mid=\left(\displaystyle\sum_{i=1}^{+\infty} |x_i|^p<+\infty\right)^{\frac{1}{p}}[/tex] dove $p>=1$.

(Si può dimostrare che questo spazioè uno spazio di Banach).

e una successione a termini positivi [tex]\alpha_n[/tex] tale che [tex]\alpha_n\to 0[/tex].

Posto [tex]D_{\alpha}=\left\{x\in l^p(N) \mid |x_i|\leq\alpha_i\right\}[/tex] , sotto quali condizioni [tex]D_{\alpha}[/tex] è compatto (ammesso, ma non concesso, che ne esistano)?"

Risposte
dissonance


P.P.S.: Resta escluso il caso [tex]p=1[/tex]. Credo che il risultato sia ugualmente valido, ma ci devo riflettere. La tecnica precedente non si può applicare più...

fu^2
a colpo d'occhio sembrerebbe andare bene :D
domani (causa parenti a cena imminenti) la leggo con calma e ti "commento" ehehe

Ps per il caso $p=2$ quantomeno si può buttare via tutto e non usare questi cannoni ;) ...
Nel caso generale devo capire dei dettagli, io ho usato un'altra strada... ;)

gugo82
Mmmm...

La condizione trovata da dissonace garantisce, praticamente, che il prodotto topologico [tex]$X:=\prod_{k=1}^{+\infty} [-\alpha_k ,\alpha_k]$[/tex] (ogni intervallo dotato della topologia indotta da [tex]$\mathbb{R}$[/tex]) sia riguardabile come sottoinsieme (e sottospazio topologico) di [tex]$\ell^p$[/tex]: infatti se [tex]$\lVert \alpha \rVert_p =+\infty$[/tex], allora è è possibile trovare un elemento in [tex]$X$[/tex] che non sta in [tex]$\ell^p$[/tex].

Ma allora, una volta stabilito che [tex]$X\subseteq \ell^p$[/tex], la compattezza di [tex]$X$[/tex] è conseguenza immediata del teorema di Tychonoff (i.e.: "Il prodotto di una qualsiasi famiglia di spazi topologici compatti è uno spazio topologico compatto"), o sbaglio?

dissonance
Ecco il caso [tex]p=1[/tex].

dissonance
@Gugo: E' molto interessante quanto dici, ma purtroppo non capisco bene. Fissiamo un po' il linguaggio. Il teorema di Tychonoff ci dà un risultato di compattezza nello spazio topologico prodotto [tex]\mathbb{R} \times \mathbb{R} \times \mathbb{R} \ldots = \mathbb{R}^\omega[/tex], che intendo come lo spazio delle successioni di numeri reali dotato della topologia generata da

[tex]$ \left\{ \prod_{i=1}^\infty U_i \mid U_i\subset \mathbb{R}\ \text{aperto},\ U_i=\mathbb{R}\ \text{per quasi ogni indice}\ i\right\}.[/tex]

Questa topologia e le topologie [tex]\ell^p[/tex] sono diverse, questa è essenzialmente la topologia della convergenza puntuale, come puoi riguardare [tex]X \subset \mathbb{R}^\omega[/tex] come sottoinsieme di [tex]\ell^p[/tex]?

dissonance
Stasera - mentre ero ad un concerto - mi è improvvisamente venuta una idea riguardo questo punto:
"dissonance":
Il prossimo problema di cui vorrei occuparmi adesso è la generalizzazione di questo risultato a spazi [tex]L^p(M, \mu)[/tex].

Una generalizzazione sic et simpliciter non si può fare.

[EDIT] In effetti questo esempio è un po' fuorviante perché [tex]1 \notin L^2(\mathbb{R})[/tex]. Il "vero" controesempio è il successivo.
    Per esempio, il sottoinsieme di [tex]L^2(\mathbb{R})[/tex]

    [tex]$D_1=\{f\colon \mathbb{R}\to \mathbb{R}\ \text{misurabile} \mid \lvert f(x) \rvert \le 1 \}[/tex];

    non è compatto. E questo si vede subito considerando la successione [tex]\chi_n[/tex] delle funzioni caratteristiche degli intervalli [tex][n, n+1][/tex]: la [tex]\chi_n[/tex] è ortonormale, quindi [tex]\chi_n \rightharpoonup 0[/tex] e [tex]\lVert \chi_n \rVert_2=1[/tex] per ogni [tex]n[/tex], il che esclude possa esistere una estratta convergente.[/list:u:q8bg1whl]
    [/edit]

    Esempi simili si possono costruire anche in spazi di misura finita: ad esempio,

    [tex]$D_1'=\{f \colon [-\pi, \pi] \to \mathbb{R}\ \text{misurabile} \mid \lvert f(x) \rvert \le 1\}\subset L^2\big( [-\pi, \pi] \big)[/tex],

    non è compatto perché contiene la successione ortonormale [tex](\sin(nx))_{n \ge 1}[/tex].

    Io credo, quindi, che la proposizione oggetto di questo thread sia caratteristica degli spazi di successioni e che dipenda fortemente dalla struttura intrinseca di questi ultimi. Forse una spiegazione topologica di questo fenomeno potrà arrivare dall'osservazione di Gugo.

fu^2
beh negli spazi $L^p$ per la compattezza forte, come viene fuori dal teorema di (Riesz?) - Frèchet - Kolmogorov (http://fr.wikipedia.org/wiki/Th%C3%A9or ... Kolmogorov ), hai bisogno oltre che della limitatezza del tuo insime, anche dell'equintegrabilità cosa non assicurata se metti semplicemente una limitazione con una funzione integrabile come hai fatto te (nel secondo caso).

Questa cosa negli spazi di successioni non avviene... (a meno di saper definire un analogo dell'equi continuità - integrabilità)


fu^2
e comunque mi sono dimentyicato... ottima soluzione dissonance!! ;)

dissonance
Certo, Riesz-Fréchet-Kolmogorov! Hai ragione fu, se si vuole generalizzare a [tex]\mathbb{R}^n[/tex] si deve passare di là.

Comunque, bella dimostrazione la tua. Ottima idea passare dalla teoria degli operatori compatti: in questo modo, fai essenzialmente questo lavoro ma "in automatico", senza sporcarti troppo le mani con l'estrarre successioni.

Grazie per avere proposto questo problema, ieri pomeriggio mi ci sono molto appassionato.

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