[EX] Disuguaglianza integrale

Rigel1
Visto il successo dell'ultimo esercizio proposto, ci provo con quest'altro.


Sia $f: (0,+\infty) \to [0,+\infty)$ una funzione monotona decrescente.
Dimostrare che per ogni $p\in [1,+\infty)$ e ogni $T>0$ si ha che
$p\int_0^T f(s) s^{p-1} ds \le (\int_0^T f(s)^{1/p} ds)^p$.


In questa generalità è pensato come esercizio di analisi reale; con l'ulteriore ipotesi $f\in C([0,+\infty))$ può essere risolto con conoscenze di analisi 1.

Risposte
gugo82
@Rigel: Correggimi se sbaglio, ma alla fin dei conti la dimostrazione nel caso generale è del tutto uguale a quella del caso "Analisi I"... Serve solo un po' di attenzione in più, o no?

In tal caso, permettimi di aggiungere un paio di punti al tuo già interessante esercizio:

2. Dimostrare che [tex]$C=p$[/tex] è la migliore costante nella disuguaglianza:

(*) [tex]$C\ \int_0^T f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s\leq \left( \int_0^T f^\frac{1}{p} (s)\ \text{d} s\right)^p$[/tex].

3. Cosa si può dire circa le funzioni che soddisfano la disuguaglianza di Rigel col segno di uguale?
In altri termini, supposto che [tex]$f$[/tex] sia scelta in modo che per un certo [tex]$\overline{T}>0$[/tex] sussista l'uguaglianza

(**) [tex]$p\ \int_0^{\overline{T}} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s= \left( \int_0^{\overline{T}} f^\frac{1}{p} (s)\ \text{d} s\right)^p$[/tex],

com'è la restrizione di [tex]$f$[/tex] a [tex]$]0,\overline{T}]$[/tex]?
E cosa succede se la (**) vale per tutti i valori di [tex]$\overline{T}>0$[/tex]?


Rigel1
@gugo: grazie per gli ulteriori spunti; vedo che la tua passione per i casi di uguaglianza non ti abbandona mai :D
Riguardo alla tua domanda, la dimostrazione "Analisi I" è sostanzialmente identica; l'unico punto a cui occorre prestare attenzione è che, nel caso generale, $f$ potrebbe non essere limitata superiormente.

Paolo902
Uffi, non ce la fo.

Il problema mi interessa assai; ci ho pensato un po' tra ieri sera e oggi (mentre studiavo analisi II :-D ) ma non ho concluso molto.
Volevo usare la disuguaglianza di Holder, ma mi sono incasinato e non ho cavato nulla (forse perchè la uso male...).

Posso chiederti/vi un hint per il primo punto, per piacere?
Vi ringrazio per il problema proposto e per l'aiuto.

P.S. Una curiosità: Rigel, che cosa intendi con Analisi Reale? (forse analisi n, con $n>1$?)

Rigel1
Hint:


Paolo902
Grazie per l'hint. Ci provo, ma sono molto dubbioso.



Rigel, mi sa che mi sono perso un po' di cose e mi devi dare una mano, per piacere: che significa assolutamente continua?
Comincio a credere che l'esercizio non sia alla mia portata...

Grazie mille :wink:

gugo82
@Paolo90: Ma più semplicemente:

Paolo902
@gugo82: ma è vero!!



Anyway, ti ringrazio per la tua soluzione efficace. Prima di dedicarmi ai tuoi quesiti, vorrei però capire che cosa bisogna aggiustare nel caso in cui non chiediamo $f$ di classe $C^1$. E prima ancora devo andarmi a vedere un po' di cose su questa assoluta continuità etc... che mi incuriosiscono parecchio.

Grazie di tutto.
:wink:

Rigel1
Se non richiediamo la continuità di $f$, conviene comunque considerare prima il caso in cui $f$ è limitata.
Puoi quindi definire le funzioni integrali $h$ e $g$ del post precedente, ma esse non saranno necessariamente di classe $C^1$.
In ogni caso saranno Lipschitziane; puoi dire di più, senza scomodare integrali di Lebesgue e via dicendo, in quanto sai già che l'insieme di punti di non derivabilità di $f$ è al più numerabile (essendo $f$ monotona).
In generale, se tu parti da una funzione integrabile secondo Lebesgue, la sua funzione integrale è una funzione assolutamente continua e la sua derivata coincide quasi ovunque con la funzione integranda; questa è la generalizzazione del classico teorema di Torricelli. Le funzioni assolutamente continue possono essere caratterizzate in diversi modi, uno dei quali è proprio quello di essere funzioni integrali di funzioni integrabili secondo Lebesgue (ma queste cose le vedrai più avanti nel corso degli studi).
Comunque, arrivando al dunque, poi procedere anche in questo caso esattamente come nel caso regolare, senza nessuna variazione.

Si tratta infine di dimostrare la disuguaglianza anche quando $f$ è illimitata superiormente, cioè quando $\lim_{x\to 0^+} f(x) = +\infty$.
Una possibilità è considerare le troncate a quota $n$, $f_n(x) = \max\{n, f(x)\}$.
Per il passo precedente, la disuguaglianza è soddisfatta con ciascuna delle $f_n$.
A questo punto basta osservare che $f_n(s) s^{p-1}$ e $f_n(s)^{1/p}$ convergono monotonamente a $f(s) s^{p-1}$ e $f(s)^{1/p}$ rispettivamente, per cui si può passare al limite in entrambi i membri utilizzando il teorema di convergenza monotona (o teorema di Beppo Levi), che si dimostra anch'esso nell'ambito della teoria dell'integrazione secondo Lebesgue.

Adesso ti rimangono solo gli esercizi supplementari proposti da gugo :-D

P.S.: come accennavo all'inizio, dal momento che $f$ è monotona si potrebbe evitare l'uso dell'integrale di Lebesgue usando, ad esempio, l'integrale di Riemann-Stieltjes (almeno nel caso di $f$ limitata).

Paolo902
Rigel, ti ringrazio molto per le spiegazioni, che ho letto con interesse.

Lo studio per l'ultimo esame di questa sessione invernale (Analisi II, appunto :-D), mi impedisce di dedicarmi al problema.
Appena ho un po' di tempo torno a pensarci su, spero questo non sia un problema per Gugo, visto che restano in sospeso i suoi quesiti.

Grazie :wink:

Paolo902
Dunque, ho pensato di nuovo un po' al problema, cercando di risolvere gli esercizi lasciati da Gugo, che ringrazio per averli proposti.

Cominciamo dal punto 3.



Anche per quanto riguarda il punto 2, non sono ancora arrivato a conclusioni intelligenti. Non riesco a trovare una [tex]$u$[/tex] che vada bene, ci devo ancora pensare.

Grazie anticipatamente.
:wink:

gugo82


Inoltre vorrei far notare una cosa.
Mettiamoci sempre nell'ipotesi semplificativa [tex]$f(s)\in C(]0,+\infty[)$[/tex] (così è più facile capire di che parlo) e nell'ipotesi ulteriore [tex]\int_0^{+\infty} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s<+\infty[/tex].

Visto che [tex]$f(s)$[/tex] decresce ed è continua, essa sarà dotata di una inversa, chiamiamola [tex]$\phi (t)$[/tex]; oviamente [tex]$\phi(t)$[/tex] sarà definita in un intervallo del tipo [tex]$]0,\tau[$[/tex] (può benissimo essere [tex]$\tau =+\infty$[/tex]) e si avrà pure:

[tex]$f(s)=\Big|\{t \in ]0,\tau[: \phi (t)>s \}\Big|=\int_0^{\tau} \chi_{\{ \phi >s\}}(t)\ \text{d} t$[/tex]

ove [tex]$|\cdot|$[/tex] denota la misura unidimensionale di Lebesgue e [tex]$\chi_{\{\phi >s\}}(t)$[/tex] è la funzione caratteristica dell'insieme [tex]$\{ t\in ]0,+\infty[:\phi(t) >s\}$[/tex], denotato sinteticamente con [tex]$\{ \phi >s\}$[/tex], che è un intervallo d'estremo inferiore [tex]$0$[/tex] (per capire questa relazione può essere utile farsi un disegnino); ma allora nell'integrale [tex]p\int_0^{+\infty} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s[/tex] possiamo sostituire l'espressione appena trovata per [tex]$f(s)$[/tex]: abbiamo:

[tex]$p\int_0^{+\infty} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s =p\int_0^{+\infty} s^{p-1} \int_0^{\tau} \chi_{\{\phi >s\}}(t)\ \text{d} t\ \text{d} s$[/tex]

e, scambiando l'ordine d'integrazione (cosa che si può sempre fare per il teorema di Fubini) troviamo:

[tex]$p\int_0^{+\infty} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s =\int_0^{\tau} \int_0^{+\infty} ps^{p-1}\chi_{\{\phi >s\}}(t)\ \text{d} s\ \text{d} t$[/tex];

fissato [tex]$t$[/tex], l'integrale più interno è:

[tex]$\int_0^{+\infty} ps^{p-1} \chi_{\{\phi >s\}} (t)\ \text{d} s =\int_0^{\phi(t)} ps^{p-1}\ \text{d} s =\Big[ s^p\Big]_0^{\phi (t)}=\phi^p (t)$[/tex],

quindi abbiamo trovato la sorprendente uguaglianza:

[tex]$p\int_0^{+\infty} f(s)\ s^{p-1}\ \text{d} s =\int_0^{\tau} \phi^p (t)\ \text{d} t=\lVert \phi \rVert_p^p$[/tex].

Conseguentemente possiamo leggere la disuguaglianza di Rigel come una condizione sufficiente affinché luna funzione continua e decrescente [tex]$\phi (t)$[/tex] appartenga a [tex]$L^p(]0,\tau[)$[/tex]: infatti tale disuguaglianza assicura che non appena [tex]\int_0^{+\infty} [\phi^{-1}(s)]^{\frac{1}{p}}\ \text{d} s<+\infty[/tex], cioè non appena [tex]$\phi^{-1} (s)\in L^{\frac{1}{p}} (]0,+\infty[)$[/tex], allora [tex]$\lVert \phi \rVert_p^p<+\infty$[/tex].
A proposito è interessante notare una cosa, cioè che una sommabilità bassa sulla funzione inversa [tex]$\phi^{-1}(s)$[/tex] ([tex]\frac{1}{p}[/tex] è piccolo quando [tex]$p$[/tex] è grande!) implica una sommabilità alta sulla funzione [tex]$\phi (t)$[/tex].
D'altra parte questo ce lo aspettavamo: infatti, ad esempio la funzione:

[tex]$\phi (t)=\frac{1}{\sqrt[5]{t}}$[/tex] in [tex]$]0,1[$[/tex]

ha:

[tex]$\phi^{-1}(s) =\begin{cases} 1 &\text{, se $0\leq s\leq 1$} \\ \frac{1}{s^5} &\text{, se $1\leq s$}\end{cases}$[/tex]

sicché è [tex]$\phi^{-1} \in L^{\frac{1}{p}}$[/tex] solo se [tex]\frac{5}{p}>1[/tex], ossia se [tex]$p<5$[/tex].

Queste considerazioni possono essere ulteriormente generalizzate: infatti se assegnamo una funzione misurabile [tex]$u:\mathbb{R}^N \supseteq \Omega \to \mathbb{R}$[/tex] continua, si può sempre costruire una funzione unidimensionale [tex]$\phi (t)$[/tex], definita in [tex]$]0,|\Omega|_N[$[/tex], continua, decrescente e positiva tale che:

[tex]$\lVert u\rVert_{p,\Omega} =\lVert \phi\rVert_p$[/tex];

tale funzione [tex]$\phi$[/tex] si chiama riordinamento decrescente di [tex]$u$[/tex] e si denota con [tex]$u^*$[/tex] (o [tex]$u^\sharp$[/tex]) di solito; d'altro canto, la funzione [tex]$\phi^{-1}$[/tex] è di solito chiamata fuzione di distribuzione di [tex]$u$[/tex] ed è denotata con [tex]$\mu_u(s)$[/tex].
Ma allora la disuguaglianza di Rigel importa che una condizione sufficiente affinché [tex]$u\in L^p(\Omega)$[/tex] è che [tex]$\mu_u \in L^{\frac{1}{p}}(]0,|\Omega|_N[)$[/tex].


P.S.: Chi volesse approfondire il tema dei riordinamenti, può consultare ad esempio il Lieb-Loss (primi tre capitoli, se non erro) oppure il libro di Leoni sugli spazi di Sobolev.

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