Esercizietto sulle proiezioni

gugo82
Tutti sappiamo risolvere il problema delle proiezioni in spazi normati di dimensione finita, perciò propongo un facile esercizietto sulle proiezioni in spazi normati un po' più generali...

*** Una piccola nota riguardo la notazione: se $T:Xto Y$ è un operatore tra spazi vettoriali normati, i simboli $N(T)$ ed $R(T)$ denotano rispettivamente gli insiemi ${x in X:quad Tx=0_Y}$ ed ${y in Y:quad (exists x in X: quad y=Tx)}$ detti nucleo e rango* (o immagine) di $T$; $N(T),R(T)$ sono sottospazi rispettivamente di $X,Y$.
Un operatore lineare $T:Xto Y$ viene detto limitato se e solo se esiste $Cge0$ tale che $AA x in X, ||Tx||_YleC*||x||_X$; la classe degli operatori lineari limitati viene denotata con $\mathcal{L}(X,Y)$ o, se $Y=X$, semplicemente con $\mathcal{L}(X)$: visto che la limitatezza equivale alla continuità per gli operatori lineari, ogni elemento di $\mathcal{L}(X,Y)$ è un'applicazione continua tra gli spazi topologici $X,Y$ dotati delle topologie indotte dalle rispettive norme.
Se $T in \mathcal{L}(X,Y)$ allora $N(T)$ è un chiuso di $X$.
(La prova di questi fatti è semplice e però non è richiesta per lo svolgimento dell'esercizio). ***

Problema:

Un'applicazione $P$ definita ed a valori in uno spazio di Banach $(X,||\cdot||)$ viene detta proiettore se essa è lineare, limitata e tale che $P^2=P$ (qui $P^2=P\circ P$ è la composizione di due copie di $P$); le applicazioni $I_X$ (identità di $X$) e $O_X$ (operatore nullo) sono evidentemente dei proiettori (detti proiettori banali), per cui l'insieme dei proiettori di $X$ è certamente non vuoto.

a) Fornire un esempio concreto di proiettore non banale in uno spazio di Banach con dimensione infinita;

b) Provare che se $P$ è un proiettore allora:

1) la restrizione di $P$ ad $R(P)$ coincide con l'identità di $R(P)$;

2) anche $I-P$ è un proiettore e si ha $R(P)=N(I-P)$ e $R(I-P)=N(P)$ (onde $P,I-P$ sono a rango chiuso);

3) $X=N(P) \oplus R(P)$ (somma diretta di due sottospazi chiusi), $P$ coincide con la proiezione di $X$ su $R(P)$ ed $I-P$ coincide con la proiezione di $X$ su $N(P)$ (da ciò il nome di proiettori banali affibbiato ad $I_X, O_X$: infatti essi corrispondono alle due decomposizioni in somma diretta banali ${0_X} \oplus X$ ed $X\oplus {0_X}$);

4) ricordato che $AA T in L(X), ||T||_(\mathcal{L}(X))="sup"_(x !=0_X){(||Tx||)/(||x||)}$**$=min{C ge 0: quad AA x in X, ||Tx||le C*||x||}$, se $P$ non è banale si ha $||P||_(\mathcal{L}(X)),||I-P||_(\mathcal{L}(x))ge 1$. Si può dire precisamente quanto vale $||P||_(\mathcal{L}(X))$?

c) Dimostrare che un proiettore non banale $P$ ha come autovalori $0$ ed $1$ (ricordo che $lambda$ è un atuovalore di $T$ se e solo se esiste un vettore $x!=0_X$ tale che $Tx=lambda*x$). Sono $0,1$ gli unici autovalori per un tale proiettore?

Tutti gli spazi vettoriali possono essere considerati reali o complessi.
__________
* Termine un po' infelice, però d'uso corrente: deriva da una (pessima) traduzione dell'inglese range.
** Questa è la definizione della cosiddetta norma operatoriale: si verifica (con poco sforzo) che l'applicazione $||\cdot||_(\mathcal{L}(X)):\mathcal{L}(X) to [0,+oo[$ definita dall'assegnazione precedente gli asterischi è una norma su $\mathcal{L}(X)$. Quando non si creino equivoci, per semplificare la notazione si possono usare i simboli $||\cdot||_(op)$ o $||\cdot||$ per denotare la norma operatoriale.

Risposte
alberto861
a) è facile basta prendere un'operatore di rango uno per esempio scelgo $x \in X$ definisco $\varphi : C x--->C$ come $\varphi (x)=1$ in modo che sia lineare lo estendo con Hahn-Banach su X e considero $P(y) := \varphi (y) x$..
b2) ovviamente $I-P$ è lineare e limitata(segue dalla disuguaglianza triangolare) che è un proiettore è una verifica banale $(I-P)^2=(I-P)(I-P)=I-2P+P^2=I-P$ poi dire che $x \in N(I-P)$ vuol dire che $x-P(x)=0$ e quindi x è in $R(P)$, si ha poi che se $ x \in N(P)$ allora $x-P(x)=x$ e quindi x è in $R(I-P)$ viceversa dato un elemento del tipo $x-P(x)$ gli applico $P$ e ottengo $0$ per cui $R(I-P)=N(P)$
3) da $x= x-p(x)+p(x)$ quindi abbiamo la decomposizione e per il punto precedente e se c'è un vettore nell'intersezione dovrebbe appartenere sia a $N(I-P)$ che a $N(P)$ e quindi l'unica possibilità è il vettore nullo..
4) mi sembra che sia $||x||$ se $R(P)$ chiuso, lo si vede considerando lo spazio di Banach quoziente $\frac{X}{R(P)}$ con la norma
$||[x]||= inf{ ||x-m|| m \in R(P) \}$ la proiezione al quoziente è isometrica e coincide con $P$ per costruzione
c) dunque dalle proprietà viste sopra $P$ ha autovalore $0$ in $N(P)$ e $1$ in $R(P)$ perchè coincide con l'identità e poi per la decomposizione del punto precedente dovrebbero essere gli unici possibili

ps il punto b1 non sono riuscito a farlo

Gabriel6
a) I cannoni lasciamoli agli americani e consideriamo, molto più semplicemente, l'identità $I: X \to X: x \to x$. Si mormora in giro che $I$ sia un operatore lineare, limitato (sembrerebbe $||I||_{op} = 1$) e tale, addirittura, che $I^2 = I$. Sbaglio o tanto basta perché $I$ si possa dire un proiettore $X\to X$?

b1) Se $y \in R(P)$, esiste $x \in X$ tale che $Px = y$. Pertanto $Py = P(Px) = P^2x = Px = y$, poiché $P$ è un proiettore in $X$. Dunque $P_{|R(P)} = \mbox{id}_{R(P)}$. []

Gabriel6
4) è falsa. La mappa $P_0: X \to X: x \to 0$, infatti, è un proiettore. Sennonché $||P_0||_{op} = 0 < 1$. D'altronde, $P_0 = I - I$, dove $I: X \to X$ è l'identità - di fatto, come già osservato, un proiettore $X \to X$. Dunque anche $||I-P|| = 0 < 1$, se pure $P = I$.

Ciò nonostante, se $P: X \to X$ è un proiettore $\ne P_0$ e $\ne I$, allora la conclusione è salva. Infatti, risulta dalle ipotesi che esiste $x \in X$ tale che $Px \ne 0$. Dunque $||Px|| = ||P^2x|| \le ||P||_{op} \cdot ||Px||$, e quindi $||P||_{op} \ge 1$. Nondimeno, esiste $y \in X$ tale che $Py \ne y$, per cui $(I-P)y \ne 0$. Pertanto, come in precedenza per $P$: $||(I-P)y|| = ||(I-P)^2y|| \le ||I-P||_{op}\cdot ||(I-P)y||$, i.e. $||I-P||_{op} \ge 1$. []

gugo82
"Gabriel":
4) è falsa. La mappa $P_0: X \to X: x \to 0$, infatti, è un proiettore. Sennonché $||P_0||_{op} = 0 < 1$. D'altronde, $P_0 = I - I$, dove $I: X \to X$ è l'identità - di fatto, come già osservato, un proiettore $X \to X$. Dunque anche $||I-P|| = 0 < 1$, se pure $P = I$.

In effetti avrei dovuto specificare che intendevo proiettori non banali... Grazie per avermelo fatto notare. :-D

Comunque, per a) è giusta la strada intrapresa da Alberto86 (mica richiede tanti cannoni... col teorema di H-B si costruisce praticamente quasi tutta la teoria degli spazi di Banach, dai risultati ovvi a quelli più difficili).

@Alberto86: Per quanto riguarda gli autovalori, prova a ragionare così: prendi $lambda!=0$ e fai vedere che l'equazione $(1-lambda)y=0_X$ ha almeno una soluzione $y!=0_X$ (in particolare $y=Px$, con $x$ autovettore non nullo associato a $lambda$); ciò detto, puoi subito dire quanto vale lo scalare $1-lambda$... 8-)

Gabriel6
"Gugo82":
Comunque, per a) è giusta la strada intrapresa da Alberto86 (mica richiede tanti cannoni... col teorema di H-B si costruisce praticamente quasi tutta la teoria degli spazi di Banach, dai risultati ovvi a quelli più difficili). [...]

Che il teorema di Hahn-Banach sia un risultato centrale (e profondo) dell'analisi lineare, nessuno lo discute. Soltanto che, nel caso particolare, i fatti dimostrano come non fosse del tutto indispensabile invocarlo. A meno di non voler giustificare il ricorso al teorema di Chebotarëv per risolvere certi problemi delle IMO (International Mathematical Olympiads): la qualità di due soluzioni egualmente possibili ad uno stesso problema si misura, in parte consistente, sulla sua semplicità - o almeno così credo. Detto questo ...

"Gugo82":
c) Dimostrare che un proiettore $P$ ha come autovalori $0$ ed $1$ (ricordo che $lambda$ è un atuovalore di $T$ se e solo se esiste un vettore $x!=0_X$ tale che $Tx=lambda*x$). Sono $0,1$ gli unici autovalori per un proiettore? [...]

Falso ancora, a meno di escludere la possibilità che $T$ sia l'uno o l'altro fra il proiettore sullo zero $P_0: X \to X: x \to 0$ e l'identità $I: X \to X: x \to x$.

Sul fatto che un proiettore non possa avere altri autovalori che 0 e 1, basta ragionare come segue: siano $x \in X$ \ $\{0\}$ e $\lambda \in \mbox{F}$ (qui, F = $RR$ oppure F = $CC$) tali che $Tx = \lambda x$. Allora $\lambda x = Tx = T^2 x = T(Tx) = \lambda Tx = \lambda^2 x$, i.e. $(\lambda^2 - \lambda) x = 0$. Poiché $x \ne 0$, allora necessariamente $\lambda^2 - \lambda = 0$, e quindi $\lambda = 0$ oppure $\lambda = 1$.

D'altronde, supposto $T \ne P_0$ e $T \ne I$, mostriamo che $\{0, 1\} = \sigma(T)$ (lo spettro discreto di $T$). Naturalmente, dato il precedente, è sufficiente provare che $\{0, 1\} \subseteq \sigma(T)$. Dalle ipotesi, infatti, esiste $x \in X$ per cui $Tx \ne 0$, ed evidentemente $x \ne 0$, dato che $T$ è lineare. Perciò, $T(Tx) = T^2x = Tx$, i.e. $Tx$ è un autovettore di $T$ relativo all'autovalore $\lambda = 1$. Dunque $1 \in \sigma(T)$. Analogamente, poiché $T \ne I$, esiste $x\in X$ tale che $Tx \ne x$. Perciò, posto $y = Tx - x$, vale che $y \in X$ \ $\{0\}$ e $Ty = T(Tx - x) = T^2 x - Tx = 0$. Ossia $y$ è un autovettore di $T$ relativo all'autovalore $0$. Dunque $0 \in \sigma(T)$. []

Eredir
"Gabriel":
Allora $\lambda x = Tx = T^2 x = T(Tx) = \lambda Tx = \lambda^2 x$, i.e. $(\lambda^2 + \lambda) x = 0$. Poiché $x \ne 0$, allora necessariamente $\lambda^2 + \lambda = 0$, e quindi $\lambda = 0$ oppure $\lambda = 1$. []


Qui direi che ti è sfuggito un segno. :wink:

Gabriel6
Sì, un segno - edito.

Gabriel6
"Gugo82":
4) [...] Si può dire precisamente quanto vale $||P||_(\mathcal{L}(X))$? [...]

No. Nel senso che, per ogni $k \ge 1$, è possibile definire una proiezione $P: X \to X$, per un'opportuna scelta dello spazio normato $(X,||\cdot||)$, tale che $||P||_{op} \ge k$. Se $\alpha > 0$, consideriamo, infatti, la norma $||\cdot||: RR^2 \to RR: (x,y) \to |x-y| + \alpha \cdot |x|$ e la proiezione $P: RR^2 \to RR^2: (x,y) \to (0,y)$. Naturalmente, ammettiamo $RR^2$ dotato dell'usuale struttura di spazio vettoriale su $RR$. Allora $||\mbox{(}x,x\mbox{)}|| = \alpha \cdot |x|$ e $||P(x,x)|| = |x|$, per ogni $x \in RR$. Pertanto, se $x \ne 0$: $\frac{||P(x,x)||}{||\mbox{(}x,x\mbox{)}||} = \frac{1}{\alpha}$. Sicché $||P||_{op} \ge 1/\alpha$. []

gugo82
"Gabriel":
[quote="Gugo82"]c) Dimostrare che un proiettore $P$ ha come autovalori $0$ ed $1$ (ricordo che $lambda$ è un atuovalore di $T$ se e solo se esiste un vettore $x!=0_X$ tale che $Tx=lambda*x$). Sono $0,1$ gli unici autovalori per un proiettore? [...]

Falso ancora, a meno di escludere la possibilità che $T$ sia l'uno o l'altro fra il proiettore sullo zero $P_0: X \to X: x \to 0$ e l'identità $I: X \to X: x \to x$.[/quote]
Te l'avevo appena detto che non avevo in mente i proiettori banali:
"Gugo82":
In effetti avrei dovuto specificare che intendevo proiettori non banali... Grazie per avermelo fatto notare. :-D

Vabbè, vado a modificare il testo visto che ci tieni così tanto! :wink:

Gabriel6
Sono pidocchioso, cosa ci vuoi fare ...?

gugo82
"Gabriel":
Sono pidocchioso, cosa ci vuoi fare ...?

Lo sono anch'io, ti capisco. :-D

Gabriel6
"Gugo82":
Lo sono anch'io, ti capisco.

Oh, che belle notizie! Sì, che adesso mi sento rincuorato: un po' mi stavo rassegnando, te l'ammetto, all'idea di vivere solo e morire incompreso.

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