Vince l'Inter o il Bayern? Scommessa = assicurazione

Fioravante Patrone1
A me piace fare sempre l'esempio di una scommessa su una partita di calcio come "segno" di divergenza nelle valutazioni soggettive sulle chance di vittoria di una o dell'altra squadra. Il mio esempio preferito è il derby Genoa - Sampdoria. E di solito ci infilo dentro un pistolotto sulla speculazione e magari condisco anche con un po' di common knowledge.

Tendo a trascurare un altro aspetto, che invece è presente. E che mi è stato richiamato alla mente guardando sul sito del "Corriere" il "sondaggio" su come finirà Inter - Bayern. Notavo una netta prevalenza a favore dell'Inter, ma mi domandavo come fosse l'andamento di analoghi sondaggi in Germania, e pensavo appunto alle solite divergenze di vlutazione soggettiva. Esiste tuttavia un altro elemento interessante, che di fatto avvicina una scommessa ad un contratto assicurativo. E, dato che sono buono, sminuzzo qualche briciola di scienza per gli avidi utenti di questo forum. :P

Allora, io tifoso (mettiamo) della Sampdoria, potrei scommettere sulla vittoria del Genoa nel derby.
Abbiamo infatti due eventi che la scommessa lega: il derby e appunto la scommessa sul derby. Si ha un output "congiunto" di questi eventi.
E, se scommetto contro la squadra di cui sono tifoso, rendo gli esiti congiunti meno "variabili". Essi diventano infatti:
- la mia squadra perde ma guadagno tot
- la mia squadra vince ma perdo tot
Insomma, esattamente quello che si fa quando ci si assicura.
Se riuscissi a trovare l'equivalente in soldi tra vittoria/sconfitta della mia squadra, potrei realizzare una copertura assicurativa perfetta, scegliendo opportunamente tot.
Lascio i dettagli al lettore. :-D

L'idea non è certo nuova. Mi ricordo di aver sentito gente dire: nella schedina metto "2" perché se la mia squadra perde in casa, almeno ho qualche possibilità in più di "consolarmi" vincendo al totocalcio (o alla sisal, o altro analogo, a seconda del momento).


PS: un mio collega, interista, cui avevo linkato questo post poco prima della partita, mi ha detto che non avevo tenuto conto di un ulteriore fattore: quello scaramantico :wink:
Beh, lo farò a tempo debito! Mi piacerebbe integrare il pensiero magico nella teoria del decisori razionali ed intelligenti.

PPS: ovviamente c'è chi questa integrazione già l'ha fatta (bene o male è un altro discorso)

Risposte
Benny24
"Fioravante Patrone":
L'idea non è certo nuova.

Infatti è presente pure in un film con Massimo Boldi, alle prese con Milan-Roma in schedina (con tanto di gigantografia del presidente ad espressione variabile sulla base del risultato pronosticato dal protagonista).

Il vero problema è effettivamente dare un valore monetario alla vittoria della propria squadra. Potrebbe effettivamente farlo chi gestisce un'attività commerciale legata alla squadra, come un venditore di gadgets, un edicolante o il barista preferito dai tifosi.
Per chi invece, ahimé, è un semplice tifoso, la vittoria coincide con una sicura perdita pecuniaria :-D :partyman:

Ma è possibile introdurre la scaramanzia in un discorso di "decisioni razionali"?

Fioravante Patrone1
"Benny":
[quote="Fioravante Patrone"]L'idea non è certo nuova.
Il vero problema è effettivamente dare un valore monetario alla vittoria della propria squadra. Potrebbe effettivamente farlo chi gestisce un'attività commerciale legata alla squadra, come un venditore di gadgets, un edicolante o il barista preferito dai tifosi.[/quote]Beh, ma questo è un "hedge fund"!


"Benny":
Per chi invece, ahimé, è un semplice tifoso, la vittoria coincide con una sicura perdita pecuniaria :-D :partyman:
Ma la contentezza dove la metti? Mica si vive per i soldi! E poi, proprio la presenza di esiti non monetari stava alla base del mio discorso.


"Benny":
Ma è possibile introdurre la scaramanzia in un discorso di "decisioni razionali"?
Come dicevo nel mio PPS, da un piccolo giro in rete ho visto (e non poteva essere altrimenti :D ) che la tematica è già stata affrontata. Ecco link ai siti che avevo trovato (e che mi riprometto di analizzare, ma non certo oggi :( ):

http://www.jstor.org/pss/588381

http://blogs.ft.com/economistsforum/200 ... -thinking/

http://www.philosophersnet.com/cafe/arc ... editations

http://www.sciencedirect.com/science?_o ... gin=google
&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=ec58f09b6b282639485c333a693fe710

(ho spezzato questo ultimo URL assurdo, per evitare problemi di impaginazione)

Benny24
Quanta roba. Puoi fare pure con calma, così intanto possiamo rifletterci su anche noi learning members.

"Fioravante Patrone":
Ma la contentezza dove la metti? Mica si vive per i soldi!

Al primo posto, ci mancherebbe. Infatti...

"Fioravante Patrone":
E poi, proprio la presenza di esiti non monetari stava alla base del mio discorso.

Lo avevo colto ma fino ad un certo punto. In un'analisi decisionale dovremmo quindi considerare la "ricerca della felicità"? Come se ben intendo si dice qui:

"link n°3":
Magic, just like its kindred manifestation, religion, will retain its power as long as people want reassurances that there is something more to life than an animal existence, a meaning and purpose that transcends our individual finite lives...


Interessante anche quanto detto in seguito:
"link n°3":
The problem with magical thinking is that it asks us to believe something we can never know.

Una sorta di scommessa? Dovremmo quindi pure determinare quanto un individuo è disposto a rischiare o rinunciare, in $€$, pur di realizzare un obbiettivo?
Immagino anche qui ci sia molta letteratura in merito.

"link n°3":
Instead, we act as though belief alone, if only strong enough, can make our thoughts come true. In sum, magical thinking is a species of purely imaginative speculation that refuses to admit that its only basis is the imagination itself. The magical tract, however, presents itself as a handbook for influencing unseen powers.

Qui invece si fa una considerazione molto più razionale. Se ho ben capito, si assume che la logica del decisore si basi anche su regole scaramantiche, da considerarsi non solo al pari, ma forse più di quel che potrebbe essere un calcolo quantitativo. Difatti, col suo comportamento (nel testo, il pensiero) il decisore può intervenire più o meno fortemente sul gioco, mentre prima poteva solo ragionarci sopra. E' un po' come e un giocatore di carte diventasse anche mazziere: sarà padrone del suo destino ma non è detto se saprà controllarlo bene.

Mathcrazy

Benny24
A supporto di quanto detto finora circa il valore economico, ho letto proprio stamattina un interessante articolo sull'inserto di Repubblica "Il Venerdì", in cui si sosteneva la tesi secondo cui l'organizzazione di grandi eventi sportivi aumenta la felicità della popolazione al punto da ridurre drasticamente il numero di suicidi durante il periodo in cui si svolgono le gare. Cito: "gli economisti della felicità hanno quantificato il buon umore pro capite che guadagneranno gli Inglesi durante Londra 2012 intorno a £500".

P.S. L'articolo conteneva anche la conclusione di un pornostico matematico sulla finale dei mondiali di un docente presso la Cass Business School della City University of London: Spagna-Serbia, ovvero la squadra più vincente degli ultimi 2-3 anni contro la squadra con il miglior rapporto rendimento/risorse (PIL nazionale, risorse economiche della federazione calcistica, ecc.). Convinto lui..

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