Variazione di pressione negli equilibri chimici.

turtle87crociato
Mi trovo a che fare con equilibri chimici. Ora, qui praticamente le pressioni vengono considerate additive, ossia le si legano solo alle quantità di particelle che vengono a comporre nuovi elementi dopo le reazioni, e non anche alla loro energia cinetica. So però, e questo è ovvio, che la temperatura sia costante. Però se avviene la reazione, automaticamente c'è una perdita o un acquisto di energia da parte delle particelle. Quindi automaticamente non so quanto c'entri la temperatura, una volta che la reazione avvenga spontaneamente, al massimo posso immaginare che la temperatura del sistema tenda ad aumentare e diminuire dopo la reazione, ma che se per ipotesi essa è costante significa che è come se noi la mantenessimo tale in condizioni simili, aggiungendo o sottraendo calore al sistema a seconda del fatto che la reazione sia endotermica o esotermica.

E' quindi solo una convenzione, peraltro non specificata dal testo (ma per come è svolto l'esercizio mi pare di capire così), oppure cosa?

Risposte
mirko9991
ciao!!
Forse dico delle cavolate, se è così ti chiedo scusa... :)

Quando una reazione avviene, come dici tu, si sviluppa o viene assorbito calore ( movimento casuale delle molecole) dal sistema che si tramuta in aumento o diminuzione della temperatura del sistema stesso.
Il fatto che a temperatura rimane costante, secondo me, non è affatto una convenzione.
Mi spiego.
La condizione di T = cost si riferisce alla nuova condizione di equilibrio a cui il sistema evolve dopo la reazione; tra il primo equilibrio e il secondo (dopo la reazione) abbiamo sviluppo di calore e variazione conseguente di temperatura, ma il tutto evolve in maniera tale ( grazie alle condizioni in cui il sistema "dialoga" con l'intorno) che al nuovo equilibrio la T sia uguale a quella che c'era prima della reazione.

Ripeto, secondo me è così, salvo aver scritto cavolate!!
ciao

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