Ripartizione di quote
Supponiamo che due amici fondano una società, uno partecipa al 30% e l'altro al 70%, il guadagno complessivo va suddiviso al 30 e 70 % oppure in parti uguali ?
La stessa cosa accade se i due partecipano in pari misura alla società, ma uno rende il 30% del lavoro e l'altro il 70% ?
La stessa cosa accade se i due partecipano in pari misura alla società, ma uno rende il 30% del lavoro e l'altro il 70% ?
Risposte
Essendo la TdG diversa dalla magia, e in particolare non essendo io il mago Otelma, non posso rispondere a questa domanda.
La risposta dipende da molti fattori che nella tua descrizione sono ignoti. Codice civile, contratto specifico fra le parti, consuetudini, facilità di accertare quanto detto, abilità dialettica delle parti, numero di lupare possedute da ciascuno...
La risposta dipende da molti fattori che nella tua descrizione sono ignoti. Codice civile, contratto specifico fra le parti, consuetudini, facilità di accertare quanto detto, abilità dialettica delle parti, numero di lupare possedute da ciascuno...
Capisco che sono stato "sintetico", ma battute ironiche a parte, in un approccio semplice e di "slancio", la domanda era se è giusto dividere in parti uguali il guadagno o proporzionarlo alla quota di impegno o partecipazione. Senza entrare in merito ad altre questioni. E' ovvio che il tutto è regolato dal contratto di lavoro, ci mancherebbe. Ma per puro "gioco" chiedo se è equa la ripartizione uguale o proporzionale. Tutto qua, a prescindere da tutti i vincoli del caso concreto. Grazie.
"gennaro":
Capisco che sono stato "sintetico", ma battute ironiche a parte, in un approccio semplice e di "slancio", la domanda era se è giusto dividere in parti uguali il guadagno o proporzionarlo alla quota di impegno o partecipazione. Senza entrare in merito ad altre questioni. E' ovvio che il tutto è regolato dal contratto di lavoro, ci mancherebbe. Ma per puro "gioco" chiedo se è equa la ripartizione uguale o proporzionale. Tutto qua, a prescindere da tutti i vincoli del caso concreto. Grazie.
Ma è appunto questo il problema. Come faccio ad usare una parola così impegnativa, "giusto", se non ho elementi?
E la mia risposta voleva proprio sottolineare questo aspetto: la teoria dei giochi seria è diversa da un gioco.
Alla domanda:
chiedo se è equa la ripartizione uguale o proporzionale
non mi sento di rispondere e diffido anche di chi a questa domanda rispondesse.
"gennaro":
Supponiamo che due amici fondano una società, uno partecipa al 30% e l'altro al 70%, il guadagno complessivo va suddiviso al 30 e 70 % oppure in parti uguali ?
Caso 1.
Immagina che i due soci, non lavorano presso la società, ma che siano dei soci esterni.
Gli utili andranno ripartiti in base alle quote in loro possesso.
Caso 2.
Immagina che il socio A che ha il 70% lavora part-time (50%) in quanto di mattina insegna. Mentre l'altro socio B lavora a tempo pieno. Entrambi soci ricoprono lo stesso ruolo nella società (esempio: Dirigente).
Lo stipendio che percepiscono sarà quindi intero per il socio B, dimezzato per il socio A. In ogni caso, se ci saranno degli utili a fine anno, questi andranno suddivisi come il caso 1.
In estrema sintesi:
Lo stipendio mensile dipende dal ruolo che ogni socio ricopre nella società, e dal tempo che dedica alla stessa. Gli utili invece andranno ripartiti in base alle quote in loro possesso.
Ringrazio Umby, propendo per la sua risoluzione.
In effetti il quesito nasce da un esempio che ho trovato su internet sulla TdG, più o meno il problema posto era :
Una persona da sola guadagna 100 euro a serata, un'altra da sola guadagna 300 euro a serata. Decidono di lavorare assieme. In questa società assieme guadagnano 700 euro.
La ripartizione "ritenuta giusta" è stata indicata dal risolutore così: il guadagno complessivo quando lavorano da soli è 400 euro. Assieme il guadagno complessivo è 700 euro. La differenza è di 300 euro che dividono a metà ed aggiungono alla quota parte che da soli avrebbero guadagnato, vale a dire :
100 + 150 = 250
300 + 150 = 450
Da qui la mia curiosità per un caso */- simile.
Grazie
In effetti il quesito nasce da un esempio che ho trovato su internet sulla TdG, più o meno il problema posto era :
Una persona da sola guadagna 100 euro a serata, un'altra da sola guadagna 300 euro a serata. Decidono di lavorare assieme. In questa società assieme guadagnano 700 euro.
La ripartizione "ritenuta giusta" è stata indicata dal risolutore così: il guadagno complessivo quando lavorano da soli è 400 euro. Assieme il guadagno complessivo è 700 euro. La differenza è di 300 euro che dividono a metà ed aggiungono alla quota parte che da soli avrebbero guadagnato, vale a dire :
100 + 150 = 250
300 + 150 = 450
Da qui la mia curiosità per un caso */- simile.
Grazie