Ingegneria chimica
Ciao a tutti...
per favore qualcuno può illustrarmi i più comuni sbocchi occupazionali per un ingegnere chimico in Italia? Forse chiedo troppo... la remunerazione in rapporto a quella media degli ingegneri è = < o >?
GRAZIe
per favore qualcuno può illustrarmi i più comuni sbocchi occupazionali per un ingegnere chimico in Italia? Forse chiedo troppo... la remunerazione in rapporto a quella media degli ingegneri è = < o >?
GRAZIe
Risposte
Come sbocchi occupazionali l'ingegnere chimico può inserirsi nell'industria di processo ( chimica, petrolchimica, farmaceutica, dei polimeri...), nel settore ambientale in particolare negli enti per il monitoraggio ambientale,delle bonifiche e dei processi innovativi per la salvaguardia ambientale.
Da non scartare anche il settore alimentare, biotecnologico, della sicurezza industriale e dei materiali.
Inoltre c'è la strada della ricerca e della libera professione.
Per le statistiche dettagliate guarda a pagina 19 :
http://www.istat.it/dati/catalogo/20060 ... 202004.pdf
Da non scartare anche il settore alimentare, biotecnologico, della sicurezza industriale e dei materiali.
Inoltre c'è la strada della ricerca e della libera professione.
Per le statistiche dettagliate guarda a pagina 19 :
http://www.istat.it/dati/catalogo/20060 ... 202004.pdf
Grazie..
Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che gli ingegneri edili/civili hanno la più alta probabilità di occupazione considerando anche che sono in numero nettamente maggiore rispetto agli altri...... E un po' deluso per quell' 11% di ingegnari chimici che cercano lavorodopo la laurea.... dato che la media è di appena 4,5 %.
Pensavo che gli ingegnari chimici fossero i favoriti sul mercato....
Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che gli ingegneri edili/civili hanno la più alta probabilità di occupazione considerando anche che sono in numero nettamente maggiore rispetto agli altri...... E un po' deluso per quell' 11% di ingegnari chimici che cercano lavorodopo la laurea.... dato che la media è di appena 4,5 %.
Pensavo che gli ingegnari chimici fossero i favoriti sul mercato....
Bisogna considerare che il dato è del 2004 e nel giro di pochi anni le statistiche potrebbero cambiare.
Sinceramente ha sorpreso anche me l'ultima statistica.
I civili sono in numero rilevante ma il vero incremento di iscritti è dato da ingegneria gestionale che offre ottime possibilità occupazionali.
Sinceramente ha sorpreso anche me l'ultima statistica.
I civili sono in numero rilevante ma il vero incremento di iscritti è dato da ingegneria gestionale che offre ottime possibilità occupazionali.
Comunque non ti sarai già pentito di non aver scelto ingegneria civile spero...
No... no...
Non mi vedrei proprio a progettare case, strade o a mettere su cantieri... Al liceo ero bravo a fare disegno tecnico... ma odiavo farlo....
Non mi vedrei proprio a progettare case, strade o a mettere su cantieri... Al liceo ero bravo a fare disegno tecnico... ma odiavo farlo....
Vi consiglio questo link tratto dal sito della rivista del Polimi che potrebbe offrire degli spunti interessanti anche in termini di orientamento universitario, visto che parla della ricerca svolta da un ingegnere chimico, Giulio Natta, unico premio Nobel per la chimica in Italia.
http://www.rivistapolitecnico.polimi.it ... ista_7.pdf
Particolarmente interessante, a mio parere,è l'argomento sui rapporti che un tempo legavano l'industria alla ricerca universitaria. Sullo stesso piano di interesse includerei la descrizione della ricerca, interdisciplinare e di alto livello, che ha ispirato ( anche ) gli attuali corsi di scienza e ingegneria dei materiali, congiuntamente a quelli in ingegneria fisica ed ingegneria matematica ( a prescindere dalla % di scienza pura ed ingegneria incluse in esse ).
Peccato, che alcune osservazioni di questo grande scienziato/ingegnere siano state sfruttate in gran parte all'estero.
http://www.rivistapolitecnico.polimi.it ... ista_7.pdf
Particolarmente interessante, a mio parere,è l'argomento sui rapporti che un tempo legavano l'industria alla ricerca universitaria. Sullo stesso piano di interesse includerei la descrizione della ricerca, interdisciplinare e di alto livello, che ha ispirato ( anche ) gli attuali corsi di scienza e ingegneria dei materiali, congiuntamente a quelli in ingegneria fisica ed ingegneria matematica ( a prescindere dalla % di scienza pura ed ingegneria incluse in esse ).
Peccato, che alcune osservazioni di questo grande scienziato/ingegnere siano state sfruttate in gran parte all'estero.
In italia c'è il piccolissimo problemuccio che l'industria chimica è in fase di regresso spaventoso.
Comunque sono fiducioso....
Comunque sono fiducioso....
"GIOVANNI IL CHIMICO":
In italia c'è il piccolissimo problemuccio che l'industria chimica è in fase di regresso spaventoso.
Comunque sono fiducioso....
Purtroppo è vero...comunque la mia ultima frase era riferita anche sotto il punto di vista della formazione, ma è inesorabilmente legata allo sviluppo industriale.
Quando hai tempo leggilo, ti piacerà

Grazie! Ora non ho molto tempo per leggerlo perchè sto facendo la tesi, ma appena posso lo legerò.
Tra l'altro per la tesi sto usando un libro di Natta....
Tra l'altro per la tesi sto usando un libro di Natta....
"GIOVANNI IL CHIMICO":
Grazie! Ora non ho molto tempo per leggerlo perchè sto facendo la tesi, ma appena posso lo legerò.
Tra l'altro per la tesi sto usando un libro di Natta....
Ok Giovanni

@ matematicoestinto
posso sapere il xkè di tale scelta? se ti interessa molto la chimica va a fare chimica pura (o chimica industriale) dove potrai tuffarti i pieno nel mare della chimica. se invece desideri approfondire l'approcio ingegneristico e l'uso della matematica e te ne frega relativamente della chimica allora va pure con ing.chimica.
riporto la frase di un mio conoscente, aspirante ing. chimico:
"un ing.chimico è un chimico che sa poca chimica e un ingegnere che sa poca matematica"
della prima parte non c'è dubbio, della seconda non saprei... effettivamente ci sono al polimi diversi corsi di ing. ben più nutriti in ambito matematico (osservando i percorsi di studio sul sito di orientamento del polimi) poi non so... verifica la faccenda! dovremmo chiedere a giovanni se è daccordo o meno.
posso sapere il xkè di tale scelta? se ti interessa molto la chimica va a fare chimica pura (o chimica industriale) dove potrai tuffarti i pieno nel mare della chimica. se invece desideri approfondire l'approcio ingegneristico e l'uso della matematica e te ne frega relativamente della chimica allora va pure con ing.chimica.
riporto la frase di un mio conoscente, aspirante ing. chimico:
"un ing.chimico è un chimico che sa poca chimica e un ingegnere che sa poca matematica"
della prima parte non c'è dubbio, della seconda non saprei... effettivamente ci sono al polimi diversi corsi di ing. ben più nutriti in ambito matematico (osservando i percorsi di studio sul sito di orientamento del polimi) poi non so... verifica la faccenda! dovremmo chiedere a giovanni se è daccordo o meno.
"jpe535887":
@ matematicoestinto
posso sapere il xkè di tale scelta? se ti interessa molto la chimica va a fare chimica pura (o chimica industriale) dove potrai tuffarti i pieno nel mare della chimica. se invece desideri approfondire l'approcio ingegneristico e l'uso della matematica e te ne frega relativamente della chimica allora va pure con ing.chimica.
riporto la frase di un mio conoscente, aspirante ing. chimico:
"un ing.chimico è un chimico che sa poca chimica e un ingegnere che sa poca matematica"
della prima parte non c'è dubbio, della seconda non saprei... effettivamente ci sono al polimi diversi corsi di ing. ben più nutriti in ambito matematico (osservando i percorsi di studio sul sito di orientamento del polimi) poi non so... verifica la faccenda! dovremmo chiedere a giovanni se è daccordo o meno.
La tua risposta può essere valida ( e qui ritorniamo al discorso già fatto su ingegneria fisica ed in parte su ing matematica..)
in Italia, con delle "vie di mezzo" come il CDL del politecnico di Milano, vista la differenza formativa fra il nostro paese e gli altri. Inoltre si potrebbe dire : "un ing.chimico è un ""chimico"" che sa tanta matematica e un ingegnere che sa tanta chimica"
Dire che natta sapeva poco in chimica ( in quanto ingegnere chimico!) è un'autentica falsità ; quindi i colleghi italiani, chimici puri, ne sapevano meno di lui visti i risultati...?
Secondo me il tutto dovrebbe essere valutato con maggiore elasticità senza limitarsi alla sola situazione italiana.
Matematico ha già scelto da tempo

ma visto che le persone che parlano in questo topic studiano in Italia...
come se parlando di precedenze stradali uno dicesse: eh, non limitiamoci alla situazione italiana dove ha la precedenza chi viene da destra, in India e nel Sudest asiatico ce l'ha il veicolo più grosso!
come se parlando di precedenze stradali uno dicesse: eh, non limitiamoci alla situazione italiana dove ha la precedenza chi viene da destra, in India e nel Sudest asiatico ce l'ha il veicolo più grosso!
"jpe535887":
@ matematicoestinto
posso sapere il xkè di tale scelta? se ti interessa molto la chimica va a fare chimica pura (o chimica industriale) dove potrai tuffarti i pieno nel mare della chimica. se invece desideri approfondire l'approcio ingegneristico e l'uso della matematica e te ne frega relativamente della chimica allora va pure con ing.chimica.
riporto la frase di un mio conoscente, aspirante ing. chimico:
"un ing.chimico è un chimico che sa poca chimica e un ingegnere che sa poca matematica"
Però conosce meglio di chiunque altro gli impianti chimici ed è questo che fa la differenza ( nel campo dell'industria ovviamente ) !
"wedge":
ma visto che le persone che parlano in questo topic studiano in Italia...
come se parlando di precedenze stradali uno dicesse: eh, non limitiamoci alla situazione italiana dove ha la precedenza chi viene da destra, in India e nel Sudest asiatico ce l'ha il veicolo più grosso!
Ma cosa centra? Qui si sta parlando dell'intera ingegneria chimica e della relativa preparazione, non dell'ingegnere chimico italiano! Oltretutto un ingegnere italiano che sceglie di frequentare un periodo di studi all'estero potrebbe apprezzare le differenze, per nulla sottili. Il tutto in relazione ai migliori corsi a livello internazionale.
Come ho ripetuto più volte il modello italiano è più unico che raro ed è una dato di fatto. Allargare leggermente le vedute può fare solo che bene!
Inoltre, ritieni impossibile confrontare due codici della strada differenti? Se uno è più efficace non lo prenderesti in considerazione...? No, eh...
quando parlo di ingegneria, fisica, chimica e quantaltro intendo implicitamente la situazione italiana. le casistiche estere vengono esplicitate (penso che + o - il 98% degli utenti adotti questo "metodo"). inoltre la citazione proviene dal polimi e di conseguenza tale condizione potrebbe riguardare esclusivamente il polimi.
per quanto riguarda natta: si parla di 40 anni fa. il passare degli anni e la riforma del **** hanno cambiato notevolmente la situazione in tutti i cdl di tutte le facoltà!
per quanto riguarda gli impianti chimici: i chimici industriali conoscono benissimo gli impianti. a ing.chimica semplicemente ci sono meno corsi tipicamente chimici (in senso scientifico/teorico) e più corsi prettamente ingegneristici.
per quanto riguarda natta: si parla di 40 anni fa. il passare degli anni e la riforma del **** hanno cambiato notevolmente la situazione in tutti i cdl di tutte le facoltà!
per quanto riguarda gli impianti chimici: i chimici industriali conoscono benissimo gli impianti. a ing.chimica semplicemente ci sono meno corsi tipicamente chimici (in senso scientifico/teorico) e più corsi prettamente ingegneristici.
Questi riferimenti a premi Nobel per qualificare gli studi universitari sono ridicoli! Non penserete forse che uno si laurea e, solo per questo, l'anno dopo prende il Nobel!?
Se per assurdo dovesse verificarsi questa coincidenza, è evidente che la cosa sarebbe successa allo stesso individuo in un'altra università (se tutto dipende da lui solo), oppure, più probabilmente, a un altro soggetto della stessa università (se il tutto è frutto del lavoro di gruppo)!
Qualcuno per caso si interessa di sapere quale fosse la preparazione a Educazione Fisica di Mennea o della Simeoni (ho cercato due primatisti mondiali riconosciuti).
Lasciate stare i casi singoli che non fanno testo! Se uno studente dovesse scegliere una facoltà in relazione alla probabilità che gli offre di diventare un Nobel, credo che la sua razionalità sarebbe discutibile (e quindi scarse le sue chance di prendere il Nobel
)!
Come al solito io sostengo che la scelta del corso di laurea dipende:
1) dalle propensioni personali
2) dalla capacità del corso a identificare una figura professionale credibile
3) dalla abilità del corso a perseguirla e a ottenerla
4) dal grado di selettività
Nella difficile scelta, lo studente dovrebbe seguire questo criterio di valutazione, anche se l'eccesso di informazione (interessata) che si trova in giro (e il forum ne è talvolta un portavoce, spero inconsapevole) non aiuta di certo.
Nel caso in esame, tra il Chimico (anche industriale) e l'ing. Chimico esistono abissali differenze nella figura professionale. Il riferimento al termine comune Chimica è in questo caso disorientante! Questo è infatti un tipico caso in cui è necessario parlare con le persone che fanno le due professioni con chi studia le discipline e le insegna per capirlo!
Se poi ci sono consulenti finanziari laureati in Chimica che potrebbero benissimo essere laureati in ing. Chimica (io ne conosco uno bravo), questo è un altro problema (molto italiano). Ma di questa questione (per altro molto importante nella scelta degli studi) non ne voglio parlare, anche se casi così sono MOLTO più frequenti dei premi Nobel!
ciao
Se per assurdo dovesse verificarsi questa coincidenza, è evidente che la cosa sarebbe successa allo stesso individuo in un'altra università (se tutto dipende da lui solo), oppure, più probabilmente, a un altro soggetto della stessa università (se il tutto è frutto del lavoro di gruppo)!
Qualcuno per caso si interessa di sapere quale fosse la preparazione a Educazione Fisica di Mennea o della Simeoni (ho cercato due primatisti mondiali riconosciuti).
Lasciate stare i casi singoli che non fanno testo! Se uno studente dovesse scegliere una facoltà in relazione alla probabilità che gli offre di diventare un Nobel, credo che la sua razionalità sarebbe discutibile (e quindi scarse le sue chance di prendere il Nobel

Come al solito io sostengo che la scelta del corso di laurea dipende:
1) dalle propensioni personali
2) dalla capacità del corso a identificare una figura professionale credibile
3) dalla abilità del corso a perseguirla e a ottenerla
4) dal grado di selettività
Nella difficile scelta, lo studente dovrebbe seguire questo criterio di valutazione, anche se l'eccesso di informazione (interessata) che si trova in giro (e il forum ne è talvolta un portavoce, spero inconsapevole) non aiuta di certo.
Nel caso in esame, tra il Chimico (anche industriale) e l'ing. Chimico esistono abissali differenze nella figura professionale. Il riferimento al termine comune Chimica è in questo caso disorientante! Questo è infatti un tipico caso in cui è necessario parlare con le persone che fanno le due professioni con chi studia le discipline e le insegna per capirlo!
Se poi ci sono consulenti finanziari laureati in Chimica che potrebbero benissimo essere laureati in ing. Chimica (io ne conosco uno bravo), questo è un altro problema (molto italiano). Ma di questa questione (per altro molto importante nella scelta degli studi) non ne voglio parlare, anche se casi così sono MOLTO più frequenti dei premi Nobel!
ciao
"jpe535887":
per quanto riguarda gli impianti chimici: i chimici industriali conoscono benissimo gli impianti. a ing.chimica semplicemente ci sono meno corsi tipicamente chimici (in senso scientifico/teorico) e più corsi prettamente ingegneristici.
E sono appunto i corsi più prettamente ingegneristici che spesso, in ambito industriale, fanno la differenza

ma cavolo, tu impari a guidare a Milano/Genova/Torino o a Bangkok/Mumbai/PhnomPenh?
gli utenti di questo forum imparano la chimica a Milano/Genova/Torino o Monaco/Zurigo/Dubna?
gli utenti di questo forum imparano la chimica a Milano/Genova/Torino o Monaco/Zurigo/Dubna?
una sola cosa su Natta..........quello era un genio assoluto cioè anche se nn avesse studiato ing. chimica avrebbe scoperto il PP lo stesso!!!!
Era prof. ordinario di chimica-fisica al polito a 31 anni?
Quella dell'ing. chimico, secondo me, è una figura che fa uso di conoscenze che vengono da vari rami delle scienze pure e le applica all'impiantistica chimica in generale!
Poi c'è anche chi si converte alla chimica pura! o fa tutt'altro!
Succede anche ad alcuni elettronici che si convertono alla fisica della materia!
Può succedere di tutto nella vita!
Era prof. ordinario di chimica-fisica al polito a 31 anni?
Quella dell'ing. chimico, secondo me, è una figura che fa uso di conoscenze che vengono da vari rami delle scienze pure e le applica all'impiantistica chimica in generale!
Poi c'è anche chi si converte alla chimica pura! o fa tutt'altro!
Succede anche ad alcuni elettronici che si convertono alla fisica della materia!
Può succedere di tutto nella vita!