Sollecitazione dell'architrave (architettura tecnica)

smaug1
Considerando un architrave isostatica con un carico centrato in mezzeria so che il momento flettente è massimo per le sezioni

in prossimità del centro, gli sforzi normali sono nulli, quelli tangenziali se il peso è $P$ valgono $T = P/2$ e sono

costanti per tutte le sezioni (ma sempre se il carico è centrato e non uniformemente distribuito lungo l'architrave).

Parlando delle tensioni normali dovuto dal momento flettente valgono $\sigma_x = (M_x h) / (2 J)$ dove $M_x = P/2 x$

dove invece $x$ è la distanza della sezione considerata dall'estremità, mentre $h$ è l'altezza della sezione. Quindi ai lembi

delle sezione le tensioni normali sono maggiori e nulle al centro delle sezioni, però alle estremità dell'architrave anche ai lembi

queste sono nulle? Mentre le tensioni tangenziali sono uguali per ogni sezione? In ognuna di queste ai lembi sono nulle e

sull'asse neutro massime?

Risposte
smaug1
up

Sk_Anonymous
Smaug, ma questa "architrave" per caso è una semplice trave ad asse rettilineo isostatica, poggiata agli estremi (o con un carrello e una cerniera, se proprio vogliamo essere sicuri che non si muova), disposta orizzontalmente e caricata al centro da una forza concentrata?

Se è cosí come immagino, tieni presente che nel punto dove è applicata la forza "concentrata" il diagramma del taglio ha una discontinuità, poiché passa da positivo a negativo. MA questa è solo ciò che dice la teoria, perché, al solito, la "forza concentrata" è una pura astrazione! E in corrispondenza della forza il momento flettente è massimo.
Poi, l'andamento delle sollecitazioni unitarie sulle sezioni è quello che dici tu, ma se ti ricordi il signor De Saint Venant ha fatto una ipotesi: ti devi allontanare dai punti di applicazione delle forze ( anche le reazioni vincolari sono forze, ovvio) di una certa quantità, in genere dell'ordine di grandezza delle dimensioni trasversali della sezione, perché le sue soluzioni siano valide.

Non so se questo è ciò che volevi sapere.

smaug1
esatto l'architrave di cui parlo è proprio quella che dici!

Gran bel chiarimento! probabilmente stasera quando riprenderò il libro verrà fuori qualche altra bella domanda al riguardo :D

Sk_Anonymous
E non chiamarla architrave! Non mi piace!

Tu però chiamala come vuole il tuo prof e il tuo libro, per carità! Non vorrei crearti problemi.

Dimmi un po'...ma quello dell'avatar sei tu?

peppe.carbone.90
Putroppo però si chiama in quel modo...La trave è il modello a cui l'architrave si può assimilare, ma nel gergo tecnico, soprattutto se il materiale è pietra, gli elementi orizzontali poggiati su piedritti si chiamano architravi. E poi la materia (Architettura tecnica) è molto...tecnica appunto!
Mi spiace se non ti piace (ma poi perché? E' un nomignolo tanto simpatico, che evoca tempi antichi... :-D )

Sk_Anonymous
"JoJo_90":
Putroppo però si chiama in quel modo...La trave è il modello a cui l'architrave si può assimilare, ma nel gergo tecnico, soprattutto se il materiale è pietra, gli elementi orizzontali poggiati su piedritti si chiamano architravi. E poi la materia (Architettura tecnica) è molto...tecnica appunto!
Mi spiace se non ti piace (ma poi perché? E' un nomignolo tanto simpatico, che evoca tempi antichi... :-D )


Archi...denti!
Sono un tapino di ingegnere, non l'ho mai chiamata così, una trave appoggiata!

Posso dirti dei nomi strani se vuoi: paramezzale, anguilla, baglio, costola, madiere, trincarino, cinta, sottocinta, torello, controtorello,ginocchio...mi fermo, va!

peppe.carbone.90
Una precisazione: se parliamo di strutture moderne in cemento armato o acciaio, ma anche legno, gli elementi orizzontali li chiamiamo travi ovviamente.

Nell'ambito di elementi orizzontali che funzionano secondo il principio detto del "trilite" (cioè un elemento orizzontale semplicemente appoggiato su piedritti e di modesta lunghezza) e non sul principio del "telaio" (elemento orizzontale vincolato ad incastro con i piedritti o meglio montanti) questi elementi vengono più propriamente detti architravi.

In Architettura Tecnica (non so se è stata una tua materia di studio) questa terminologia è diffusa, oltre che importante.

Ciao.

Sk_Anonymous
No, ho studiato, secoli fa, altri tipi di costruzioni.

peppe.carbone.90
Suppongo navi...

E poi non dire secoli fa, non mi sembri così vecchio come vorresti far credere :D

smaug1
Caro navigatore quello non sono io!

http://it.wikipedia.org/wiki/Howard_Wolowitz

Grazie per la discussione, quando posso questi giorni,parleremo meglio di architettura e di costruzioni :D

smaug1
Nel caso di un architrave vincolato isostaticamente, sollecitato da un carico uniformemente distribuito su di esso, possiamo dire che gli sforzi di taglio saranno massimi alle estremità e nulle nella sezione centrale, però le tensioni tangenziali da essi generati, variano da sezione a sezione, ma in generale per qualunque sezione sono massime sull'asse neutro e nulle ai lembi di ogni sezione, ma queste tensioni tangenziali sono massime per le sezioni alle estremità?

Gli sforzi normali non ci sono, però ci sono delle tensioni normali dovute al momento flettente giusto? Queste in una sezione generica sono massime ai lembi della sezione e nulle sull'asse neutro? Mentre sono massime sulla sezione centrale e nulle su quelle estreme?

Bisogna parlare di momento di incastro agli estremi quando l'architrave è iperstatico? Nella realtà lo è sempre?

Sk_Anonymous
"smaug":
Nel caso di un architrave vincolato isostaticamente, sollecitato da un carico uniformemente distribuito su di esso, possiamo dire che gli sforzi di taglio saranno massimi alle estremità e nulle nella sezione centrale, però le tensioni tangenziali da essi generati, variano da sezione a sezione, ma in generale per qualunque sezione sono massime sull'asse neutro e nulle ai lembi di ogni sezione, ma queste tensioni tangenziali sono massime per le sezioni alle estremità?


Devi distinguere i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione (sforzo normale, sforzo di taglio, momento flettente, momento torcente), determinati in base ai carichi, dagli sforzi unitari che si hanno in una certa sezione della trave. NEll'esempio che fai, il taglio varia linearmente, il momento flettente con legge quadratica.
Nelle sezioni di estremità della trave, hai presente che cosa ti ho detto a proposito del principio di de Saint Venant? Il vincolo che hai all'estremità della trave è un appoggio ideale, come ideale è la reazione concentrata dell'appoggio. Per ritenere valide le soluzioni di de Saint Venant, ti devi allontanare dalle estremità. Se un vincolo reale sia un appoggio o sia un incastro, o sia a metà strada tra appoggio e incastro, sta tranquillo che un problema di travi "reali" non te lo dice. Lo stabilisci tu! Ciò premesso, la risposta alla domanda è : si.

Gli sforzi normali non ci sono, però ci sono delle tensioni normali dovute al momento flettente giusto? Queste in una sezione generica sono massime ai lembi della sezione e nulle sull'asse neutro? Mentre sono massime sulla sezione centrale e nulle su quelle estreme?

Si

Bisogna parlare di momento di incastro agli estremi quando l'architrave è iperstatico? Nella realtà lo è sempre?


Caro smaug, nella realtà le cose sono messe in maniera più complessa. Ti garantisco comunque che nella realtà strutture appena appena isostatiche non ne trovi. Il semplice tubolare nel tuo armadio, a cui appendi le gruccette coi tuoi vestiti, ti pare isostatico?

smaug1
"navigatore":


Caro smaug, nella realtà le cose sono messe in maniera più complessa. Ti garantisco comunque che nella realtà strutture appena appena isostatiche non ne trovi. Il semplice tubolare nel tuo armadio, a cui appendi le gruccette coi tuoi vestiti, ti pare isostatico?


è iperstatico...


Grazie mille per l'attenzione :-D

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