Arco a conci
L'arco a conci è una struttura sempre e comunque spingente? Se mi si chiede se esiste un arco che non genera spinte sulle imposte, la risposta qual è? Anche se le imposte sono oblique ecc ecc, l'arco crea sempre spinte orizzontali? Ma se le imposte sono inclinate, la colatitudine tra linea delle pressioni e base di appoggio dei conci è nulla...è sempre spingente? Mi aiutate? Comunque se le imposte sono inclinate e i conci opportunamente inclinati, è più facile che questo sia in equilibrio, no?
Grazie mille
Grazie mille
Risposte
Ciao smaug!
Come al solito provo a dare delle risposte, che sono piu che altro osservazioni (ma non prenderle per oro colato!)
Che non esiste: un arco a conci per sua natura è spingente (ovvero esiste una componente orizzontale delle successive risultanti dovute a peso del concio e alle spinte reciproche fra essi).
Se esistesse un arco non spingente, non credo che Mery e altri si sarebbero impegnati tanto nello studio delle verifiche delle spinte.
Mi spiace, non ho capito la parte sottolineata; limite mio ovviamente...
Anche nel caso di imposte inclinate comunque, l'arco è sempre spingente.
Bisogna vedere cosa intendi per equilibrio...
Altra questione è la seguente invece: esistono metodi costruttivi o trucchi che consentono di ridurre la spinta degli archi in conci? Certamente si, basta studiare le tecniche costruttive degli "ingegneri" gotici e avere ben presenta come funziona la statica dell'arco.
Come al solito provo a dare delle risposte, che sono piu che altro osservazioni (ma non prenderle per oro colato!)
"smaug":
L'arco a conci è una struttura sempre e comunque spingente? Se mi si chiede se esiste un arco che non genera spinte sulle imposte, la risposta qual è?
Che non esiste: un arco a conci per sua natura è spingente (ovvero esiste una componente orizzontale delle successive risultanti dovute a peso del concio e alle spinte reciproche fra essi).
Se esistesse un arco non spingente, non credo che Mery e altri si sarebbero impegnati tanto nello studio delle verifiche delle spinte.
"smaug":
Ma se le imposte sono inclinate, la colatitudine tra linea delle pressioni e base di appoggio dei conci è nulla...è sempre spingente? Mi aiutate?
Mi spiace, non ho capito la parte sottolineata; limite mio ovviamente...
Anche nel caso di imposte inclinate comunque, l'arco è sempre spingente.
"smaug":
Comunque se le imposte sono inclinate e i conci opportunamente inclinati, è più facile che questo sia in equilibrio, no?
Bisogna vedere cosa intendi per equilibrio...
Altra questione è la seguente invece: esistono metodi costruttivi o trucchi che consentono di ridurre la spinta degli archi in conci? Certamente si, basta studiare le tecniche costruttive degli "ingegneri" gotici e avere ben presenta come funziona la statica dell'arco.
la colatitudine tra linea delle pressioni e base di appoggio dei conci
La colatitudine sarebbe l'angolo che si forma tra la risultante delle forze e la verticale perpendicolare alla base di appoggio di ogni singolo concio, se l'angolo è basso c'è meno rischio di slittamento o di rotazione dei conci...mi sbaglio?
Per ridurre la spinta si potrebbero usare tiranti, ma sempre? Oppure contrafforti, sovraccarichi per i piedritti, oppure mettere più archi in fila, ma questo metodo "rimanda" la spinta alla fine di questa successione..
"smaug":
La colatitudine sarebbe l'angolo che si forma tra la risultante delle forze e la verticale perpendicolare alla base di appoggio di ogni singolo concio, se l'angolo è basso c'è meno rischio di slittamento o di rotazione dei conci...mi sbaglio?
I pericoli di slittamento non dovrebbero sorgere se l'arco (parliamo di arco a conci di pietra, non di muratura di mattoni con malta) è stato realizzato a regola d'arte, indipententemente dall'angolo. Stessa cosa per il pericolo rotazione.
"smaug":
Per ridurre la spinta si potrebbero usare tiranti, ma sempre? Oppure contrafforti, sovraccarichi per i piedritti, oppure mettere più archi in fila, ma questo metodo "rimanda" la spinta alla fine di questa successione..
I metodi che citi sono giusti: i tiranti credo si utilizzino quando non è possibile fare altro, i sovraccarichi sono uno dei metodi usati ad esempio nelle già citate cattedrali gotiche per verticalizzare le spinte laterali (assieme all'ausilio della geometria degli archi a sesto acuto e ai contrafforti).
Mettere archi in fila affiancati in linea retta certamente porta al problema che dici; in quel caso bisogna prevedere dei contrafforti rompitratta fra una serie di archi o disporli alla fine e all'inizio della fila di archi.
Non è necessario fare cio se gli archi si dispongono a mo di anfiteatro; il Colosseo ad esempio funziona così: formando una linea chiusa le spinte si neutralizzano a vicenda.
Non è necessario fare cio se gli archi si dispongono a mo di anfiteatro; il Colosseo ad esempio funziona così: formando una linea chiusa le spinte si neutralizzano a vicenda
non ci avevo mai pensato, grazie mille, è sempre un piacere

Prego, piacere mio!
Cosa ben diceva Mery non mi è molto chiaro. Se abbiamo un arco esso se si fessura, si fessura nell'intradosso della chiave e sull'estradosso del piano delle reni. Quando accade questo sappiamo dove è passata la linea delle pressioni: nel terzo medio interno sul piano delle reni e nel terzo medio esterno sulla chiave. Se succede solo questo l'arco resta in piedi, se la linea delle pressioni esce però in un solo altro punto (dal terzo medio o dall'arco?) esso crollerà?
up
Forse ti può essere d'aiuto questo:
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... W8hWljUC9g
L'ultima frase che hai scritto è corretta, in particolare, affinché l'arco sia in equilibrio si deve verificare che:
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... W8hWljUC9g
L'ultima frase che hai scritto è corretta, in particolare, affinché l'arco sia in equilibrio si deve verificare che:
[*:3fbiq9jd]La linea (o curva) delle pressioni deve risultare interna allo spessore dell'arco e, per evitare sollecitazioni di trazione, deve essere compresa tra gli estremi di nocciolo centrale d’inerzia;
[/*:m:3fbiq9jd]
[*:3fbiq9jd]La risultante in corrispondenza di ogni sezione deve formare con la normale alla sezione stessa una angolo inferiore a quello di attrito della muratura;
[/*:m:3fbiq9jd]
[*:3fbiq9jd]La sollecitazione di compressione in ogni sezione di concio o piedritto deve risultare minore del carico di sicurezza del materiale impiegato. [/*:m:3fbiq9jd][/list:u:3fbiq9jd]
Ciao.
L'ultima frase che hai scritto è corretta
Il resto è sbagliato?
Se abbiamo un arco esso se si fessura, si fessura nell'intradosso della chiave e sull'estradosso del piano delle reni.
Quando accade questo sappiamo dove è passata la linea delle pressioni: nel terzo medio interno sul piano delle reni e nel terzo medio esterno sulla chiave.
Se succede solo questo l'arco resta in piedi, se la linea delle pressioni esce però in un solo altro punto (dal terzo medio o dall'arco?) esso crollerà? Quindi per crollare una volta che l'arco si è fessurato nell'intradosso della chiave e sull'estradosso sul piano delle reni a 30°, la linea delle pressioni basta che esca da dove? dal terzo medio (nocciolo d'inerzia) o proprio dalla figura dell'arco? Altrimenti sarà sempre in piedi?
Grazie mille
"smaug":
Il resto è sbagliato?
Ahaha, no, però poteva sembrare così

L'arco crolla se i conci o i piedritti cominciano a lavorare a trazione, il che avviene se la linea delle pressioni esce fuori dal terzo medio in qualche sezione dell'arco (se esce fuori dall'arco per intero, significa che in corrispondenza della sezione dove avviene ciò, quest'ultima è interamente sollecitata a trazione, credo

Se l'arco si fessura quindi, è già segno che in corrispondenza della fessurazione esso sta lavorando a trazione, il che potrebbe compotare rottura e successivo collasso della struttura.
Non so se questo che ti ho scritto risponde alle tue domande. Comunque non farne troppo affidamento, perché ti ripeto che questi meccanismi di rottura non li ho studiati in modo approfondito.
Un saluto!
grazie mille, è sempre un piacere
