Informatica con la riforma della scuola

Giova411
Ragazzi spero che il post non venga spostato in altre sezioni.
Con la riforma, buona o brutta che sia, come si potrebbe sperare di entrare a far parte del corpo docente?
Come viene valutata una laurea triennale piuttosto che una magistrale? (Intendo entrambe in Informatica)
Per insegnare Informatica, nelle scuole superiori, che titoli servono?
(Ricordo che alle ITC con indirizzo "programmatori info", ai miei tempi, avevamo una prof. laureata in Fisica)

Con la triennale si può "sperare" di avere delle supplenze e contratti a termine?
Bisogna, in ogni caso, sperare nella "nuova" figura del preside --> :smt029 :smt066

Risposte
onlyReferee
Ciao Giova411 :!:
In verità il post in sé sarebbe più attinente alla sezione relativa alla didattica...
Rispondendo alle tue prime domande, con una triennale purtroppo allo stato attuale si fa poco. Mi spiego meglio: nel caso si sia in possesso di una sola laurea triennale bisogna considerare quale diploma di scuola superiore è stato conseguito per poter accedere alle varie classi di concorso che permettono di entrare a scuola come ITP (Istruttore Tecnico Pratico). Questi non è altro che il docente che lavora sempre in laboratorio in compresenza con quello di teoria della medesima materia. Ciò di fatto avviene perché il diploma costituisce già di per sé titolo abilitante per i soli ITP. Ad esempio con un diploma di perito industriale capotecnico specializzato per l'informatica (ITIS ad indirizzo informatico per farla breve) si può accedere alle classi di concorso C290 (laboratorio di fisica) e C310 (sono i vari laboratori delle materie di indirizzo di informatica negli ITIS sostanzialmente). Anche qui si riscontrano sovente numerose incongruenze (o almeno presunte tali). Se consideri ad esempio un laureato triennale in informatica che abbia un diploma di ITIS ad indirizzo informatico ed invece un laureato triennale in fisica che abbia un diploma di maturità scientifica, ci si potrebbe chiedere per quale ragione il primo possa insegnare laboratorio di fisica nei bienni degli istituti tecnici ed il secondo no. Alcuni miei colleghi sostengono che forse l'unica spiegazione logica è il fatto che comunque il primo ha maggior esperienza a livello di laboratorio a differenza del secondo (ma anche qui queste considerazioni trovano il tempo che trovano a mio parere).
Per tutte le altre classi di concorso non relative agli ITP è invece necessaria una laurea magistrale come titolo di accesso (anche per iniziare ad entrare nelle graduatorie di istituto di terza fascia per le classiche supplenze brevi). Qui è possibile trovare le discipline che si possono insegnare (e le relative classi di concorso di attinenza) con le varie lauree.
Chiaramente quando si presenta la domanda di inserimento nelle graduatorie di terza fascia anche se si scelgono solo le classi di concorso per gli ITP la laurea triennale fornisce comunque punti in più per il posizionamento in graduatoria.
Riguardo alla possibilità di "fare carriera" come ITP, l'iter è diventato più duro negli ultimi anni purtroppo. Questo sia a causa del fatto che a questi docenti sono state ridotte ore sia perché il percorso per abilitarsi è diventato più complesso (in stile con ciò che sta succedendo attualmente nella scuola italiana). Il lavoro in sé comunque non è affatto male: uno stipendio di poco inferiore ad un docente non ITP, nessun esame di stato (gli ITP non prendono mai parte alle commissioni di esame), lavoro sempre in compresenza (in due se ben organizzati si riesce solitamente a gestire meglio le classi). Unico neo forse è il fatto di avere quasi sempre molte classi assegnate ma forse basta farci l'abitudine.
Le graduatorie di istituto vengono aggiornate con cadenza triennale. L'ultimo aggiornamento è avvenuto nel 2014 e pertanto per poter presentare (o ripresentare per chi lo ha già fatto in precedenza in modo da poter aggiornare il proprio curriculum) la domanda bisogna attendere purtroppo il 2017 (di solito verso maggio/giugno).
Rispondendo all'ultima domanda, il fatto del nuovo "preside-manager" (così lo chiamano ormai comunemente) è qualcosa che entrerà in vigore in via definitiva solo nel 2016. Sebbene questo possa portare ad una valutazione più qualitativa del docente, come controparte c'è comunque il discorso che indubbiamente ciò possa generare molto clientelismo (siamo in Italia).
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi, in caso chiedi pure se hai altre curiosità o ci sono punti che non ti sono chiari.

Giova411
Esaustivo sì.

Essendo un concorso pubblico non ci sono limiti di età dei candidati, o sbaglio?
Mi riferisco sia ai docenti che alla figura da te nominata, ma anche al personale ata.
A proposito, ITP è un "livello" sotto i docenti ma uno sopra gli ATA? (Brutto dirlo così :oops: , ma per capirci)

Con una magistrale in Info (il tuo caso) si entra nelle classifiche per i docenti senza sostenere esami di abilitazione?
Ossia non esiste una sorta di corso (con esame di stato) per l'abilitazione all'insegnamento?
Qualche anno fa ne avevo sentito parlare.

onlyReferee
Sì, esatto, limiti di età non ce ne sono per accedere al concorso né per i docenti né per il personale ATA. Caso estremo: chiaramente però è un po' dura per una persona che ha passato i cinquant'anni essere disponibile e dinamica per iniziare a far la cosiddetta gavetta da precario e cambiare talvolta le sedi di insegnamento se necessario.
Gli ITP sono parte del corpo docenti a tutti gli effetti, gli ATA costituiscono un'altra categoria di personale della scuola (che poi si suddivide in tre profili in base alla mansione svolta). Il discorso che gli ITP sono un livello sotto i docenti è solo qualcosa che si afferma nel linguaggio comune, nulla più. Diciamo che questo deriva più dal fatto che ciò che si fa in laboratorio va sempre di pari passo con quanto fa il/la collega della stessa materia in classe. In questo senso si potrebbe dire che è in gran parte il docente di teoria a decidere cosa fare. In alcune scuola addirittura preferiscono far svolgere alcune funzioni degli ITP al personale ATA di profilo C (quelli che dovrebbero essere i tecnici di laboratorio, altra contraddizione tutta italiana).
Con una laurea magistrale qualsiasi puoi entrare nelle graduatorie di terza fascia per le classi di concorso (possono essere più di una) relative alla laurea che hai conseguito (vedi il link che avevo inserito nel mio post precedente). In tale fascia risiedono tutti coloro che hanno i requisiti di accesso (laurea magistrale) ma non sono ancora abilitati. Per quanto riguarda l'abilitazione all'insegnamento fino al 2007 esisteva un corso biennale denominato SISS. Gli aspiranti docenti avevano comunque la possibilità di abilitarsi anche tramite concorso pubblico. Dopodiché siccome chiaramente ciò che funziona in Italia prima o poi lo disfano hanno tolto la SISS ed ancora negli anni precedenti hanno iniziato ad indire concorsi sempre con minore cadenza. In sostituzione della SISS nel 2008 hanno iniziato a bandire i famosi TFA (Tirocinio Formativo Attivo) della durata di un anno e con costi via via sempre maggiori. Questo è stato purtroppo l'ennesimo flop poiché anche qui moltissimi aspiranti docenti si sono ritrovati con un pugno di mosche (non sono stati assunti). Alché l'ultimo ciclo di TFA è stato nel 2014 ed al momento non si capisce bene con la situazione in cui ci si ritrova se d'ora in avanti verranno banditi solo concorsi abilitanti oppure cercheranno di riproporre anche i TFA.

Giova411
Only sei Mitico! Ti devono fare ministro dell'istruzione!!!!!! :)
GRASSSSSie!



PS: ma tornando ai punteggi, dove si possono vedere i punteggi potenzialmente ottenibili? Dico questo tipo di dati dove si fa una sorta di lista tipo: laurea triennale x punti; magistrale x+y; corsi formazioni z punti etc etc :roll:

onlyReferee
Ahah, addirittura ministro dell'istruzione :!:
Per sapere i punteggi ottenibili bisogna che consulti gli allegati alla domanda che si presenta ogni tre anni per l'inserimento in terza fascia. Se vuoi per farti un'idea puoi scaricare tutto il materiale relativo all'ultima domanda (2014) qui. Questa (che non è altro che la pagina che contiene il download che ti ho postato) è l'area ufficiale del MIUR dove sono caricate di volta in volta tutte le notizie aggiornate relativamente all'ambito delle graduatorie di istituto.

PadreBishop
Grazie Only per l'esaustività, anche a nome di chi ha letto il post per farsi un'idea della situazione!

Giova411
Mi chiedevo poi, visto che una laurea magistrale in info non è cosetta da poco, se valesse la pena la scelta di insegnare.
(Non so il caso di Only se abbia, o meno, ricevuto altre offerte lavorative)
Sicuro è una scelta che non bada al fattore economico, bisogna sentirselo dentro (credo).

onlyReferee
@PadreBishop: di nulla, figurati. Se posso essere d'aiuto lo faccio sempre volentieri.
@Giova411: allora, parto da una considerazione su una laurea magistrale in informatica che è vera in generale, senza tener conto dell'ateneo in cui si va a frequentare. In linea di massima ti posso dire che la stessa presenta chiaramente meno esami rispetto ad una triennale nella medesima disciplina e c'è qualche esame con progetto in più (ed i progetti si sa che sovente richiedono più tempo). Ti è permessa comunque una maggiore libertà nella scelta degli esami e, almeno per quanto riguarda l'ateneo dove ho studiato io (Ca' Foscari di Venezia), se i corsi veramente ti interessano non è poi così arduo puntare a voti alti.
Insegnare bisogna sicuramente sentirselo dentro ed accorgersi con gli anni (studiando e lavorando) se si è portati o meno a questo compito. Nel mio caso mi sono accorto che mi piaceva fin da quando svolgevo le prime ripetizioni oppure quando spiegavo degli esercizi alla lavagna oppure in gruppo a dei miei compagni quando studiavamo.
Attualmente le pecche maggiori per svolgere questa professione sono, come sappiamo, il sistema di reclutamento ed il precariato. Lo stipendio, seppur basso rispetto a quanto percepiscono gli insegnanti in altri paesi europei, è comunque proporzionato rispetto alle ore di lavoro svolte a mio giudizio. A dire la verità se facciamo il paragone con la sfera privata un programmatore medio non prende tanto di più di un insegnante alle prime armi (nella stragrande maggioranza delle aziende) però lavora chiaramente molte più ore rispetto al primo (considerando anche che è raro trovare dei contratti part-time ora come ora). Analogo discorso vale anche per chi si occupa ad esempio di consulenza in ambito informatico (qui oltre alle numerose ore di lavoro si aggiungono anche svariate trasferte presso i clienti, talvolta anche di più giorni).
In buona sostanza mi sento quindi di poter affermare che la scelta se insegnare o meno dipende dalle proprie caratteristiche, aspirazioni ed esigenze (economiche e non). Ad esempio ho amici che preferiscono comunque lavorare molte ore perché hanno uno standard di vita molto alto e richiedono pertanto di uno stipendio parimenti elevato.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.