Azioni antispam

Mortimer1
Ho una casella di posta elettronica che è giornalmente inondata da spam. Pensavo alla seguente azione: se saturassi la casella fino al limite estremo di capienza, ogni successiva email inviata al mio indirizzo sarebbe rigettata dal mio server POP3 o meglio il suddetto server non sarebbe più abilitato a negoziare ulteriori pacchetti in ingresso. Con quest'azione protratta nel tempo, lo spammer potrebbe essere tratto in inganno sul fatto che l'account non esista più e potrei essere depennato dalle liste di utenti bersaglio. Che ne pensate?

Risposte
superpunk733
Ma così facendo non riceverai per tutto quel tempo anche la posta regolare... E poi non è detto che funzioni... ci sono sempre spammer nuovi... :-) Ma tu controlli la posta dal web oppure usi un client?

_admin
Perché mai gli spammer dovrebbero cancellare un indirizzo di posta su milioni che ne hanno? Sarebbe una perdita di tempo inutile per loro. E' molto più comodo che sia il computer del tuo server a lavorare e rigettare le mail.
La battaglia con gli spammer è persa in partenza.

Mortimer1
La casella in oggetto la utilizzo dal web, quindi utilizzo lo spazio messo a disposizione dal provider. Non avrei problemi nel lasciare la casella inattiva per 1/2 mesi e nel non ricevere posta regolare.
@admin
gli spammers si procurano, vendono ed acquistano indirizzi ed essendoci un mercato di detti indirizzi, devono comunque mantenere aggiornato il loro database considerando che la durata media di un account è di 2/3 anni. Eppoi un' email rigettata costringe sicuramente il server del mio provider al lavoro ma fa lavorare anche quei dannati rely lasciati aperti da molti sedicenti amministratori che gli spammers utilizzano per le concatenazioni.
Non sono d'accordo sul fatto che sia una battaglia persa in partenza. Si potrebbe fare moltissimo già con gli strumenti esistenti. Un esempio: gli spammers utilizzano gli spider per recuperare indirizzi su usenet e sui siti web. Tuttavia questi programmi girano in automatico, non sono intelligenti e basterebbe utilizzare il codicie ASCII per rendere l'indirizzo illeggibile agli spider. I problemi non sono dovuti unicamente alle lacune legislative nazionali ed internazionali ma anche alla diffusa incompetenza dei sistemisti. Il server dell'account in oggetto è di Poste italiane. Stanco delle tonnellate di spam effettuo una semplice indagine tramite gli strumenti whois e tracert e grazie al database RIPE ottengo i numeri telefonici dei sistemisti deputati alla gestione dei blocchi IP assegnati a Poste italiane. Prima di chiamare testo il loro rely (operazione non autorizzata) e mi accorgo come sospettavo che è aperto, telefono e la loro prima risposta è di come avessi fatto a procurarmi o chi mi avesse dato il loro interno telefonico. Penso che non vi sia bisogno di aggiungere altro.

luciano791
"Mortimer":
La casella in oggetto la utilizzo dal web, quindi utilizzo lo spazio messo a disposizione dal provider. Non avrei problemi nel lasciare la casella inattiva per 1/2 mesi e nel non ricevere posta regolare.
@admin
Non sono d'accordo sul fatto che sia una battaglia persa in partenza.


Forse hai interpretato male.
SOLO quando uno spammer ha il tuo indirizzo è una battaglia persa.
Inoltre la maggior parte degli spammer sono stranieri. Anche se ne intercetti qualcuno (il che è fattibile) legalmente non puoi farci niente e non ne vale la pena perderci tanto tempo.
Quando invece non lo ha allora sei tu che devi prendere precauzioni, sperando però che uno che ha il tuo indirizzo nella sua rubrica sia altrettanto attento.
Quindi l'unica difesa contro gli spammer è la prevenzione e una buone dose di fortuna.

Ciao!

freddofede
Prima di chiamare testo il loro rely (operazione non autorizzata) e mi accorgo come sospettavo che è aperto, telefono e la loro prima risposta è di come avessi fatto a procurarmi o chi mi avesse dato il loro interno telefonico. Penso che non vi sia bisogno di aggiungere altro.


:shock:

Leggo oggi sulle lettere di metro

http://www.metronews.it/flash/quotidiano/florence.pdf

"Sabato ho ricevuto sulla
mia e-mail il primo di una
serie di falsi messaggi in cui
mi si invitava a “verificare”
il mio account. A differenza
di altri messaggi di
“phishing” la gravità di questi
messaggi sta nel fatto
che mi sono arrivati sulla
casella stessa delle Poste,
con un mittente fittizio
info@poste.it. Ho scritto
subito al vero info@poste.it
per informare di questi tentativi
di truffa ma ho ricevuto
solo messaggi fotocopia,
come se a rispondermi
fosse un risponditore automatico.
A questo
punto mi domando se alle
Poste c’è gente che si occupa
seriamente di sicurezza
informatica."

:(

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