Trovare l'applicazione lineare adatta ed una base che...

skyisoverus
Salve di nuovo a tutti ragazzi, propongo un quesito che spero possiate aiutarmi a risolvere (ho un esame la settimana prossima!), dato che ci ho capito pochissimo.



Ho pensato inizialmente di scrivere:

$L(x) = |(a,b),(c,d)|$

Dove $L(x)$ (applicazione lineare) sta per la $f$ dell'esercizio.. poi;

$L^{2}=L(L(x))=L(|(a,b),(c,d)|)=0$

Ma cosa ci ricavo da questo, ammesso che sia un procedimento esatto?

Risposte
Martino
Prova a prendere un vettore [tex]v \in V[/tex] con la proprietà che [tex]f(v) \neq 0[/tex], e rifletti (cogita) sull'insieme [tex]\{f(v),v\}[/tex].

skyisoverus
"Martino":
Prova a prendere un vettore [tex]v \in V[/tex] con la proprietà che [tex]f(v) \neq 0[/tex], e rifletti (cogita) sull'insieme [tex]\{f(v),v\}[/tex].


E' questo che non capisco.. se [tex]f(v) \neq 0[/tex] come fa ad essere [tex]f(f(v)) = 0[/tex]?

skyisoverus
Dimenticavo.. cosa dovrebbe indicarmi quell'insieme ? :(

orazioster
Uhm...provo (in modo mi sembra un po' macchinoso)

Considero ciò nel passare
da $f(v)$ ad $f(f(v)$: poichè
il nucleo di $f$ non è il solo vettore nullo, vi è
una sola riga/colonna indipendente nella matrice associata ad $f$.
Vuol dire che questa matrice ha forma $((\alpha,\beta),(k\alpha,k\beta))$ con $(\alpha, \beta)!=(0,0)$.

Ora, la matrice che rappresenti $f^2$ sarà $((\alpha^2+k\alpha\beta, \alpha\beta+k\beta^2),(k[\alpha^2+k\alpha\beta],k[\alpha\beta +k\beta^2])) =((0,0),(0,0))$.

L'ultima riga non mi aggiunge informazione.
Dalla prima so che ($\alpha=0$ OR $\alpha+k\beta=0$) AND ($\beta=0$ OR $\alpha+k\beta=0$).

Ora, se $\beta=0$ allora $\alpha=0$, il che non è
per ipotesi.
Se $\alpha=0$, $\beta!=0$, allora $k=0$
Se $\alpha!=0,\beta!=0$, allora necessariamente $\alpha+k\beta=0$, $\alpha=-k\beta$,$k!=0$

Ora consideriamo i due casi...

skyisoverus
Mi sembra troppo complesso.. non ci ho capito molto. :(

orazioster
"orazioster":
Uhm...provo (in modo mi sembra un po' macchinoso)

Considero ciò nel passare
da $f(v)$ ad $f(f(v)$: poichè
il nucleo di $f$ non è il solo vettore nullo, vi è
una sola riga/colonna indipendente nella matrice associata ad $f$.

il teorema (cosidetto!) della "nullità più rango"
ti dice che la dimensione dell'immagine è uguale alla dimensione dello spazio di dominio di un'applicazione lineare (in questo caso $\RR^2$ -dimensione $2$) meno la dimensione del nucleo -cioè l'insieme (che è un sottospazio vettoriale) dei vettori
trasformati nel vettore nullo.
Ora, se il nucleo non è formato dal solo vettore nullo, un endomorfismo NON è una bi-iezione. E la
matrice che lo rappresenta NON ha rango massimo.
Poichè la funzione $f$ trasforma vettori non nulli nel vettore nullo, il
rango della matrice associata non è $2$; e, poichè non identicamente nulla, (rango=$0$), allora il rango è $1$
Vuol dire che questa matrice ha forma $((\alpha,\beta),(k\alpha,k\beta))$ con $(\alpha, \beta)!=(0,0)$
.
Questa è la forma più generale per una matrice 2x2 con rango1. ovviamente, k potrebbe
essere $0$

(poi continuo -ora devo andare)

Martino
"Sakineh":
E' questo che non capisco.. se [tex]f(v) \neq 0[/tex] come fa ad essere [tex]f(f(v)) = 0[/tex]?
L'ipotesi è che [tex]f^2 = f \circ f[/tex] è l'applicazione nulla, e questo significa che [tex]f(f(x))=0[/tex] per ogni [tex]x \in V[/tex]. Ora prendi [tex]v \in V[/tex] con la proprietà che [tex]f(v) \neq 0[/tex] (esiste perché [tex]f[/tex] non è l'applicazione nulla) e fai le seguenti cose:

1. Dimostra che [tex]\{f(v),v\}[/tex] è una base di V.

2. Scrivi la matrice di [tex]f[/tex] in questa base.

orazioster
! infatti ero certo che era macchinoso come avevo approcciato-
e che non era proprio quel che Martino intendesse.
Trés Semplicie (se si scrive così in Francese) =D>

skyisoverus
"Martino":
1. Dimostra che [tex]\{f(v),v\}[/tex] è una base di V.

2. Scrivi la matrice di [tex]f[/tex] in questa base.


Sarà anche semplice ma io non ho idea di come farlo. :cry:

orazioster
è una base:
altrimenti per $f(v)$ non nullo (il che IMPLICA $v$ non nullo) -$f(v)$ sarebbe dipendente da $v$, cioè
sarebbe nella forma $\lambdav$.
Ma allora l'applicazione $f$ sarebbe rappresentata dalla matrice$\lambdaI$ ($I$ è la
matrice identità) , $\lambda!=0$, ed $f^2$ da $\lambda^2I!=0$.

Così ${f(v),v}$ è una base di $\RR^2$.

Ora: $f(f(v))=((0),(0))$
ed $f(v)=f(v)=((1),(0))$, come coordinate nella base ${f(v),v}$.

Così hai che, per ogni vettore $v$, tale che
$f(v)!=0$,
esiste
la base ${f(v),v}$ tale che $f$ sia
rappresentata in quella base dalla matrice $((0,1),(0,0))$.

skyisoverus
Grazie ad entrambi, ho capito il procedimento. :)

Certo, se avessi dovuto arrivarci da sola non ci sarei mai riuscita..

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