[Top.Algebrica] Rivestimenti ed esercizi
1. Premetto che, al di là delle definizioni astratte, non ho ancora compreso geometricamente cosa significhi sollevare un cammino o sollevare una omotopia di cammini (lifting). Quindi, se qualcuno vuole spendere due parole per favorire l'approccio intuitivo e geometrico a questi concetti, anche se l'esercizio che segue non c'entra con ciò, è il benvenuto.
2. Vorrei avere un parere sullo svolgimento del seguente esercizio:
Esercizio. Un rivestimento $p : E \to B$ è una mappa aperta.
Come vi sembra?
2. Vorrei avere un parere sullo svolgimento del seguente esercizio:
Esercizio. Un rivestimento $p : E \to B$ è una mappa aperta.
Come vi sembra?
Risposte
Ciao, secondo me è corretto!
Sollevamento di un arco
Siano $p:(Y, y_0)->(X, x_0)$ un rivestimento e $\alpha$ un arco in $X$ di punto iniziale $x_0$, allora esisterà un unico arco $\alpha'_(y_0)$ in $Y$ tale che $p o \alpha'_(y_0)=\alpha$ ed $\alpha'_(y_0)$ prende il nome di sollevamento dell'arco $\alpha$.
In pratica prende il nome di "sollevamento" l'arco posto su $Y$ che tramite $p$ fornisce l'arco scelto su $X$. Ovviamente il sollevamento dipende dal punto iniziale $y_0$, per ogni scelta di $y \in p^(-1)(x_0)$, il teorema fornisce un diverso sollevamento.
Sollevamento di un arco
Siano $p:(Y, y_0)->(X, x_0)$ un rivestimento e $\alpha$ un arco in $X$ di punto iniziale $x_0$, allora esisterà un unico arco $\alpha'_(y_0)$ in $Y$ tale che $p o \alpha'_(y_0)=\alpha$ ed $\alpha'_(y_0)$ prende il nome di sollevamento dell'arco $\alpha$.
In pratica prende il nome di "sollevamento" l'arco posto su $Y$ che tramite $p$ fornisce l'arco scelto su $X$. Ovviamente il sollevamento dipende dal punto iniziale $y_0$, per ogni scelta di $y \in p^(-1)(x_0)$, il teorema fornisce un diverso sollevamento.
Ti ringrazio Alexp!
Ho un altro problema: se $p : E -> B$ è un rivestimento e ogni fibra è finita, allora, preso $b \in B$ e preso un aperto $A$ tale che $A \supset p^{-1}(b)$, esiste un intorno $W_b$ di $b$ tale che $p^{-1}(W_b) \subset A$.
Nella dimostrazione che leggo di questo fatto si dice: sia $U_b$ un intorno evenly covered by $p$ di $b$. Allora \( \displaystyle \bigcup_{i = 1}^n V_{\alpha_i} = p^{-1}(U_b) \) unione disgiunta; qui mi blocco. Questo viene giustificato dicendo che $p^{-1}(b)$ è finito per ogni $b \in B$. Tuttavia non riesco a convincermi che bastino solo un numero finito di aperti disgiunti $V_\alpha$...
Grazie in anticipo.
Ho un altro problema: se $p : E -> B$ è un rivestimento e ogni fibra è finita, allora, preso $b \in B$ e preso un aperto $A$ tale che $A \supset p^{-1}(b)$, esiste un intorno $W_b$ di $b$ tale che $p^{-1}(W_b) \subset A$.
Nella dimostrazione che leggo di questo fatto si dice: sia $U_b$ un intorno evenly covered by $p$ di $b$. Allora \( \displaystyle \bigcup_{i = 1}^n V_{\alpha_i} = p^{-1}(U_b) \) unione disgiunta; qui mi blocco. Questo viene giustificato dicendo che $p^{-1}(b)$ è finito per ogni $b \in B$. Tuttavia non riesco a convincermi che bastino solo un numero finito di aperti disgiunti $V_\alpha$...
Grazie in anticipo.
Ciao Seneca,
non sono espertissimo di Topologia Algebrica, però da quello che ho studiato e secondo il mio parare, ma magari conviene sentire anche qualcun'altro
... se hai che ogni fibra è finita, significa che la cardinalità sarà finita, quindi che "il numero dei fogli" del rivestivento sarà finito, ossia l'unione di aperti disgiunti è finita.
non sono espertissimo di Topologia Algebrica, però da quello che ho studiato e secondo il mio parare, ma magari conviene sentire anche qualcun'altro

Questa soluzione si basa sulla possibilita' di trovare una base di aperti banalizzanti per il rivestimento.
Se il rivestimento ha fibre $\{F_x\}$ e una base di aperti $\{U_x\}$ banalizzanti, allora detto $U\in\{U_x\}$ si ha $p|_U\cong\text{proj}_U$, dove $\text{proj}_U : U\times F\to U$ e' la proiezione sul primo fattore: la seconda e' una mappa aperta, dunque lo e' la prima; una mappa che e' aperta su una base, e' aperta dappertutto.
Se il rivestimento ha fibre $\{F_x\}$ e una base di aperti $\{U_x\}$ banalizzanti, allora detto $U\in\{U_x\}$ si ha $p|_U\cong\text{proj}_U$, dove $\text{proj}_U : U\times F\to U$ e' la proiezione sul primo fattore: la seconda e' una mappa aperta, dunque lo e' la prima; una mappa che e' aperta su una base, e' aperta dappertutto.
Vorrei chiedere lumi intorno ad un quesito abbastanza banale che mi ero posto. Se $X , Y$ sono due spazi omeomorfi, allora è vero che esistono $p \in X$ e $q \in Y$ tali che $X - p$ è omeomorfo ad $Y - q$?
Scusami se dico una cavolata...
Ma non basta scegliere $q = f(p)$ essendo $f:X -> Y$ un omeomorfismo ??

"Seneca":
Vorrei chiedere lumi intorno ad un quesito abbastanza banale che mi ero posto. Se $X , Y$ sono due spazi omeomorfi, allora è vero che esistono $p \in X$ e $q \in Y$ tali che $X - p$ è omeomorfo ad $Y - q$?
Parzialmente collegato: click
"perplesso":
Scusami se dico una cavolata...Ma non basta scegliere $q = f(p)$ essendo $f:X -> Y$ un omeomorfismo ??
Sì, certo. Lo scopo di questa considerazione è mostrare che $RR$ e $RR^n$ non sono omeomorfi quando $n > 1$. Se è vero quanto ho scritto sopra, supponendo che i due spazi siano omeomorfi, posso considerare $p \in RR$ e $q \in RR^n$ arbitrari; ma $RR - p$ è sconnesso $\forall p \in RR$ mentre $RR^n - q$ è connesso $\forall q \in RR^n$. Allora i due spazi $RR$, $RR^n$ non erano omeomorfi.
Giusto?
@killing_buddha: Non riesco ad intravedere il collegamento.

Up.
Ciao Seneca,
Si, quello che dici è corretto...esiste un teorema/corollario che dice:
"dati due spazi omeomorfi, rimuovendo un punto da ognuno di essi, gli insiemi 'punturati' risultanti sono ancora omeomorfi".
Comunque, per dimostrare che $RR$ non è omeomorfo ad $RR^n$ quando $n>1$ basta considerare il teorema "dell'invarianza della dimensione"...
Si, quello che dici è corretto...esiste un teorema/corollario che dice:
"dati due spazi omeomorfi, rimuovendo un punto da ognuno di essi, gli insiemi 'punturati' risultanti sono ancora omeomorfi".
Comunque, per dimostrare che $RR$ non è omeomorfo ad $RR^n$ quando $n>1$ basta considerare il teorema "dell'invarianza della dimensione"...

Purtroppo nel corso che ho seguito non si è parlato di dimensione. Comunque ti ringrazio della conferma, Alexp!
Ho un'altra domanda. Lo spazio $RR \mathbb{P}^2$ (lo spazio proiettivo reale) è $\{ [x] = \{ - x , x \} : ||x|| = 1 , x \in RR^3 \}$.
Questo spazio mi sembra (ed evidentemente qui cado in fallo) omeomorfo alla semisfera il cui bordo è privato di una semicirconferenza (eccettuato un estremo). Cioè, per intenderci, $S^2 \setminus \{ x = (x_1 , x_2 , x_3 ) \in RR^3 : x_3 > 0 \text{ o } ( x_3 = 0 , y = \sqrt{ 1 - x^2 } ) \} \setminus \{ (1 , 0 , 0 ) \}$ .
Non riesco a vedere come il gruppo fondamentale $\pi_1 (RR \mathbb{P}^2 , [x_0])$ di questo spazio è isomorfo a $ZZ_2$. A me sembra semplicemente connesso: qualcuno saprebbe indicarmi un cammino non omotopo al cammino costante $c_{[x_0]}$?
Grazie.
EDIT: Aggiungo un'altra domanda: esiste un modo elementare per calcolare il gruppo fondamentale di $X = RR^3 \setminus \{\text{asse z} \}$ ?
Questo spazio mi sembra (ed evidentemente qui cado in fallo) omeomorfo alla semisfera il cui bordo è privato di una semicirconferenza (eccettuato un estremo). Cioè, per intenderci, $S^2 \setminus \{ x = (x_1 , x_2 , x_3 ) \in RR^3 : x_3 > 0 \text{ o } ( x_3 = 0 , y = \sqrt{ 1 - x^2 } ) \} \setminus \{ (1 , 0 , 0 ) \}$ .
Non riesco a vedere come il gruppo fondamentale $\pi_1 (RR \mathbb{P}^2 , [x_0])$ di questo spazio è isomorfo a $ZZ_2$. A me sembra semplicemente connesso: qualcuno saprebbe indicarmi un cammino non omotopo al cammino costante $c_{[x_0]}$?
Grazie.
EDIT: Aggiungo un'altra domanda: esiste un modo elementare per calcolare il gruppo fondamentale di $X = RR^3 \setminus \{\text{asse z} \}$ ?
Up.
Mi stupisce che lo spazio proiettivo non ti sia stato spiegato con maggiori dettagli (o che non sia stato trattato a fondo come esempio). In ogni caso il tuo omeomorfismo non mi sembra così evidente, direi che è anzi proprio sbagliato. $\mathbb{R P}^2$ è omeomorfo ad un disco incollato ad una retta proiettiva $\mathbb{R P}^1$ in modo che i punti antipodali sul bordo siano identificati (e a molti altri spazi). In che modo passeresti allo spazio da te descritto? Un cammino non omotopo al cammino costante è proprio il cammino lungo il bordo da un punto a quello antipodale.
Per quanto riguarda $\mathbb R^3- \pi$ (dove $\pi$ è una qualsiasi retta), basta osservare che il cilindro ne è un retratto forte di deformazione (e quindi anche la circonferenza).
Per quanto riguarda $\mathbb R^3- \pi$ (dove $\pi$ è una qualsiasi retta), basta osservare che il cilindro ne è un retratto forte di deformazione (e quindi anche la circonferenza).
Ti ringrazio. Avevo preso un enorme abbaglio.