Relazione tra determinante e segno di un prodotto scalare
Perchè per vedere se un prodotto scalare è definito positivo o no si guarda il segno del determinante? Non ci vedo nessuna relazione...
E mi potreste ripetere la definizione di matrice "definita positiva", che sui miei appunti non la capisco? Mi basta nel caso 2x2
quando
(a b
c d)
è definita positiva?
E mi potreste ripetere la definizione di matrice "definita positiva", che sui miei appunti non la capisco? Mi basta nel caso 2x2
quando
(a b
c d)
è definita positiva?
Risposte
Perchè se non è positivo allora puoi dire che non è definita positiva, ma non puoi dire che se il determinante è maggiore di zero allora è definita positiva. Una matrice è definita positiva se la forma quadratica è definita positiva, ovvero:
Sia q la forma bilineare $q(x)=xAx^t$ con $x in V( RR )$, essa risulta positiva se: $q(x)>=0$ e questo vale per ogni vettore in $ V( RR ) $ ed è nullo solo se hai il vettore nullo.
Sia q la forma bilineare $q(x)=xAx^t$ con $x in V( RR )$, essa risulta positiva se: $q(x)>=0$ e questo vale per ogni vettore in $ V( RR ) $ ed è nullo solo se hai il vettore nullo.
Eppure il criterio di Jacobi sembra usare questo "fantomatico" risultato
A è definita positiva => det A>0
A è definita positiva => det A>0
Si, Newton, infatti è così. Che c'è di fantomatico? Una matrice è definita positiva quando la forma quadratica associata lo è, ovvero equivalentemente quando ha tutti gli autovalori strettamente positivi. Siccome il determinante è il prodotto degli autovalori, in questo caso anch'esso è positivo. Ciò prova l'implicazione da te riportata e suggerisce anche che quella opposta non sia valida: una matrice con un numero pari di autovalori tutti negativi avrà determinante positivo senza essere definita positiva, per esempio.
"fantomatico" era ironico
