Rango di una matrice col criterio dei minori
Buongiorno. Volevo a chiedere agli utenti come funziona il calcolo del rango di una matrice col criterio dei minori. In breve, ho capito cos'è un minore di una matrice, ma riesco a capire bene come funziona questo metodo.
Risposte
Dunque, il rango può essere definito come "il massimo ordine dei minori aventi il determinante non nullo".
Ciò significa che se una matrice ha dimensione n x m, devi prendere il numero (chiamiamolo x) che è il minore fra n e m, e considerare tutti i minori di ordine x. Se ne trovi uno con determinante diverso da zero, allora il rango è uguale a x, altrimenti devi considerare i minori di ordine x-1, e iterare questo procedimento finchè non trovi un minore avente il determinante non nullo. Se quest'ultimo ha (ad esempio) ordine x-2, allora il rango della matrice è pari a x-2. Ovviamente devi procedere con ordine, nel senso che devi considerare prima i minori di ordine x, poi quelli di ordine x-1 e così via... ti devi fermare appena individui il minore con determinante diverso da zero.
P.s. Qualcuno mi corregga se ho scritto un'inesattezza.
Ciò significa che se una matrice ha dimensione n x m, devi prendere il numero (chiamiamolo x) che è il minore fra n e m, e considerare tutti i minori di ordine x. Se ne trovi uno con determinante diverso da zero, allora il rango è uguale a x, altrimenti devi considerare i minori di ordine x-1, e iterare questo procedimento finchè non trovi un minore avente il determinante non nullo. Se quest'ultimo ha (ad esempio) ordine x-2, allora il rango della matrice è pari a x-2. Ovviamente devi procedere con ordine, nel senso che devi considerare prima i minori di ordine x, poi quelli di ordine x-1 e così via... ti devi fermare appena individui il minore con determinante diverso da zero.
P.s. Qualcuno mi corregga se ho scritto un'inesattezza.
"arnett":
Quello che dice Daken è corretto. Solo: i minori sono già, per definizione, i determinanti delle sottomatrici quadrate di una matrice. Quindi non si parla del determinante di un minore, ma semplicemente del minore stesso.
Ciò che dici è corretto, nel senso che alcuni chiamano "minori" le sottomatrici (infatti si parla di "minori invertibili"), altri invece i relativi determinanti. Però niente drammi, stiamo sempre nel campo delle definizioni.

Anche sul mio libro si parla di minori invertibili. Comunque sono riuscito a capire come funziona il criterio, e questa è la cosa più importante. Grazie a tutti.
"mpl414":
Anche sul mio libro si parla di minori invertibili. Comunque sono riuscito a capire come funziona il criterio, e questa è la cosa più importante. Grazie a tutti.
Sono contento che sia riuscito a capire come funziona il criterio. In ogni caso, ti consiglio di applicare questo metodo solo se espressamente richiesto, credo che l'eliminazione di Gauss sia un sistema molto più diretto e pratico. Riguardo alle definizioni, ci può essere sempre qualche discordanza, perciò per non sbagliarti ti devi avvalere di ciò che c'è scritto sul libro di testo.
Saluti.