Condizione necessaria e sufficiente di diagonalizzabilità

Sk_Anonymous
Salve a tutti!
Avrei bisogno di un aiutino per sciogliere un dubbio.
Riporto da una lezione del vostro sito:

Un’applicazione lineare $f : V \to V$ è diagonalizzabile se e solo se esiste una base in $V$ formata da autovettori di $f$.
Dimostrazione. Supponiamo $f$ diagonalizzabile; allora esiste una base $B = {b_1,...,b_n}$
di $V$ rispetto alla quale la matrice che rappresenta $f$ è diagonale. Ma allora per definizione di matrice rappresentativa si ha
$f(b_1) = a_1b_1,...,f(b_n) = a_nb_n$ per certi coefficienti $a_1,...,a_n in K$. Ne segue che $b_1,...,b_n$ sono autovettori per $f$.
Viceversa supponiamo che esista una base $B = {b_1,...,b_n}$ di $V$ formata da autovettori di $f$; allora
$f(b_1) = a_1b_1,...,f(b_n) = a_nb_n$ per certi coefficienti $a_1, . . . , a_n in K$. Dunque la matrice che rappresenta $f$ rispetto
a $B$ è diagonale.

Il discorso fila, è semplice da seguire e con un linguaggio molto comprensibile.
Ma vorrei capire qual'è la deduzione che porta alla tesi, cioè, non mi è molto chiaro quel "Dunque la matrice...è diagonale".
Chi sarebbe così gentile da spiegarmi ben bene questa cosuccia?
Grazie in anticipo!

Risposte
misanino
"spartans7":

Viceversa supponiamo che esista una base $B = {b_1,...,b_n}$ di $V$ formata da autovettori di $f$; allora
$f(b_1) = a_1b_1,...,f(b_n) = a_nb_n$ per certi coefficienti $a_1, . . . , a_n in K$. Dunque la matrice che rappresenta $f$ rispetto
a $B$ è diagonale.

Il discorso fila, è semplice da seguire e con un linguaggio molto comprensibile.
Ma vorrei capire qual'è la deduzione che porta alla tesi, cioè, non mi è molto chiaro quel "Dunque la matrice...è diagonale".
Chi sarebbe così gentile da spiegarmi ben bene questa cosuccia?
Grazie in anticipo!


La matrice è diagonale perchè manda ogni elemento della base in un multiplo di quello stesso elemento della base.
Se ad esempio mandasse $b_1$ in $b_1+b_2$ non sarebbe più diagonale.
Ad esempio:
supponiamo di vare solo $b_1,b_2$ e quindi $f(b_1)=a_1b_1$ e $f(b_2)=a_2b_2$
Scrivo la matrice associata a $f$ rispetto alla base $b_1,b_2$ e trovo:
$((a_1,0),(0,a_2))$ che è diagonale.
Se invece fosse $f(b_1)=a_1b_1+a_2b_2$ e $f(b_2)=a_2b_2$ allora la mia matrice sarebbe:
$((a_1,0),(a_2,a_2))$ che non è diagonale.

Sk_Anonymous
grazie mille misanino!!!
Mi spiegheresti per favore anche la prima parte? così da togliermi ogni dubbio!

misanino
La tua matrice che rappresenta $f$ è diagonale rispetto alla base $B=(b_1,b_2,...,b_n)$ ( che non sappiamo ancora se è o no di autovettori!)
Il fatto che sia diagonale implica, (per il ragionamento che ti ho fatto prima) che ogni elemento della base viene mandato in un multiplo di sè stesso.
Perciò esiste $a_1\inRR$ tale che $f(b_1)=a_1b_1$, esiste $a_2\inRR$ tale che $f(b_2)=a_2b_2$ e così via.
Ma si dice che $v!=0$ è un autovettore rispetto a un numero $\lambda$ se $f(v)=\lambdav$.
Nel nostro caso $f(b_1)=a_1b_1$ e quindi $b_1$ è un autovettore rispetto a $a_1$.
Poi $f(b_2)=a_2b_2$ e quindi $b_2$ è un autovettore rispetto a $a_2$.
E così via

Sk_Anonymous
Grazie infinite!!!
Mi sono reso conto che mi stavo perdendo davanti ad un problema in realtà molto accessibile!
Grazie ancora misanino!!!

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