Chiusura di una controimmagine
Vorrei accertarmi di sapere giustificare certi passaggi che si fanno con unione, intersezione e chiusura di immagini.
Sia $phi: M -> U sube RR^n $ un omeomorfismo. Dimostrare che $\bar{phi^(-1) (B(x,r))} =phi^(-1) (\bar{B}(x,r))$, essendo
$B(x,r)$ il disco aperto di centro $x$ e raggio $r$
$\bar{B}(x,r)$ il disco chiuso di centro $x$ e raggio $r$
$phi^(-1) (\bar{B}(x,r))$ la controimmagine del disco chiuso
$\bar{phi^(-1) (B(x,r))} $ la chiusura della controimmagine del disco aperto
Va bene?
Sia $phi: M -> U sube RR^n $ un omeomorfismo. Dimostrare che $\bar{phi^(-1) (B(x,r))} =phi^(-1) (\bar{B}(x,r))$, essendo
$B(x,r)$ il disco aperto di centro $x$ e raggio $r$
$\bar{B}(x,r)$ il disco chiuso di centro $x$ e raggio $r$
$phi^(-1) (\bar{B}(x,r))$ la controimmagine del disco chiuso
$\bar{phi^(-1) (B(x,r))} $ la chiusura della controimmagine del disco aperto
Va bene?
Risposte
Riporto in alto questa questione, forse un po' noiosa. Spero possa interessare o essere utile a qualcuno.
Ma guarda, è un po' troppo complicato. Quando hai un omeomorfismo \(\phi\) tra spazi topologici \(X\) e \(Y\) è ovvio che \(\overline{\phi(A)}=\phi(\overline{A})\) e \(\overline{\phi^{-1}(B)}=\phi^{-1}(\overline{B})\) per ogni \(A\subset X, B\subset Y\). Il resto è solo conseguenza del fatto che in \(\mathbb{R}^n\) la chiusura di un disco aperto è il disco chiuso. Fine.
Il fatto è che "ho paura" a dare le cose per scontate, anche se sembrano ovvie, perchè qualche volta l'occhio può sbagliare. No?
Certo che si, ma con l'esperienza si sbaglia sempre meno. Se si dovesse fare ogni cosa con il massimo dei piedi di piombo la matematica sarebbe una scocciatura immane!

Sono d'accordo, però penso che finchè una cosa non si dimostra non la si conosce appieno (dimostrare è condizione necessaria). Poi certo non si può dimostrare tutto.
In questo caso quello che volevo fare era proprio dimostrare che la chiusura di un'immagine coincide con l'immagine della chiusura e lo stesso per la controimmagine.
In questo caso quello che volevo fare era proprio dimostrare che la chiusura di un'immagine coincide con l'immagine della chiusura e lo stesso per la controimmagine.
"robbstark":
In questo caso quello che volevo fare era proprio dimostrare che la chiusura di un'immagine coincide con l'immagine della chiusura e lo stesso per la controimmagine.
...a patto che l'applicazione in questione sia un omeomorfismo, naturalmente. Però, ribadisco, questo è ovvio. Un omeomorfismo è una mappa che identifica dal punto di vista topologico due spazi \(X\) e \(Y\). Più precisamente un omeomorfismo è una corrispondenza biunivoca tra i punti dei due spazi che genera una corrispondenza biunivoca tra gli insiemi aperti dei due spazi:
\[\Phi(U)\ \text{è aperto in}\ X\ \iff \ U\ \text{è aperto in}\ Y.\]
Ma allora, ovviamente
\[\Phi(F)\ \text{è chiuso in}\ X\ \iff \ F\ \text{è chiuso in}\ Y.\]
E quindi vale anche che
\[\overline{\Phi(A)}=\Phi(\overline{A}),\ \overline{\Phi^{-1}(B)}=\Phi^{-1}(\overline{B})\]
per ogni \(A \subset X, B\subset Y\).
Ora questo che abbiamo appena dimostrato, naturalmente, è un teorema. Ma si tratta di una proprietà che, come diceva il professor V. Milman in un corso che ho seguito di recente, "entra nel linguaggio" e viene adottata senza la necessità di essere dimostrata ogni volta. Questo permette di avere una visione nitida del problema in questione e di non perdersi in tecnicismi. Nel caso particolare, la chiave di volta del ragionamento è il fatto che in \(\mathbb{R}^n\) la chiusura del disco aperto è il disco chiuso, fatto non vero nel contesto generale degli spazi metrici: tutto il resto sono dettagli tecnici.