Carta e spazio delle configurazioni

harperf
Sono indeciso dove porre la domanda nel forum, provo in questa sezione in quanto mi sembra la più ragionevole. Nel caso abbia sbagliato chiedo scusa e spero qualcuno possa spostarla.

Ho da poco iniziato un corso alla mia facolta ed è stata data la seguente definizione di carta:

Prendo un aperto $U\subsetM$ (cioè U contenuto nello spazio delle configurazioni M di dimensione m)
Andrò a definire una mappa che dall'aperto U manda in $R^m$ dove m è la dimensione dello spazio delle configurazioni.

Ogni coppia $(U,\phi)$ con phi omeomorfismo: $\phi:U->R^m$

Mi sembrava chiaro se non fosse che dice: l'inversa della carta è una parametrizzazione.

Qui nasce il dubbio perché da quanto so una parametrizzazione è sempre una applicazione che manda da un dominio di dimensione n->m in cui n In questo caso invece io ho U che avrà una dimensione nU\subsetR^m$ ha un dominio di dimensione maggiore.

C'è qualcosa che mi sfugge

Risposte
dissonance
U è un sottoinsieme di \(M\) e non di \(\mathbb R^m\). Fatti sempre un esempio, prendi come \(M\) la sfera e costruisciti varie carte (applicazioni a valori in \(\mathbb R^2\)) e parametrizzazioni (applicazioni a valori in \(M\)).

harperf
Ciao dissonance, grazie per la risposta. Credo di aver ancora bisogno del tuo aiuto per ordinare le idee, spero avrai tempo da dedicarmi ancora :)

Ho capito quel che dici, ovvero che U è sottoinsieme di M. Tuttavia mi sorge un dubbio: quando in Analisi 2 andavo a parametrizzare curve o superfici ricordo che si prendeva (es: la sfera) una coppia di valori, quindi qualcosa contenuto in $RR^2$ (i classici rho e theta) e li si mandava in $RR^3$ (cioè rappresentavo x,y,z in funzione di $rho$ e $\theta$).
Dunque non comprendo perché la carta se è inversa della parametrizzazione non vada da $RR^3->U\subsetRR^2$ a questo punto.

Scusa la mia stupidità, ma voglio davvero capire

PS: forse ci sono in realtà l'applicazione "parametrizzazione" manda nel codominio $R^3$, però la mia immagine non è uno spazio vettoriale $R^3$ è un suo sottoinsieme $M$ che in particolare non è $R^3$ per l'appunto. M sarà poi il dominio della carta.
Era questo il punto che volevi farmi notare?

dissonance
Esatto, è quello. Non per forza \(M\) deve essere un sottoinsieme di \(\mathbb R^N\) (non uso \(\mathbb R^n\) o \(\mathbb R^m\) apposta, per non fare confusione con i post precedenti). Stai considerando \(M\) come un insieme a parte, a sé stante. Può darsi che \(M\) sia incluso in uno spazio \(\mathbb R^N\), e tante volte sarà così; la sfera, per esempio, è inclusa in \(\mathbb R^3\). Ma ci sono anche varietà che non sono naturalmente immerse in \(\mathbb R^N\), il tipico esempio è il piano proiettivo.

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