Calcolo autovettori
Buonasera,
devo trovare gli autovalori e autovettori della matrice
$M= ((cos\theta ,sin\theta),(sin\theta,-cos\theta))$.
con $\theta$ parametro fissato. Gli autovalori che ho trovato sono $+1$ e $-1$ e fin qui ci siamo.Per trovare gli autovalori risolvo (considerando l'autovalore $+1$):
$((cos\theta - 1 ,sin\theta),(sin\theta,-cos\theta - 1)) ((x),(y)) =0 $.
ovvero
$\{((cos\theta - 1)x + (sin\theta)y = 0),((sin\theta)x - (cos\theta + 1)y = 0):}$
e trovo (isolando $x$ dalla prima, sostituendola nella seconda e raccogliendo $y$) $x=y=0$ e invece la soluzione dell' esercizio dice $x= cos(\theta/2), y=sin(\theta/2)$.
Dove sbaglio
?
devo trovare gli autovalori e autovettori della matrice
$M= ((cos\theta ,sin\theta),(sin\theta,-cos\theta))$.
con $\theta$ parametro fissato. Gli autovalori che ho trovato sono $+1$ e $-1$ e fin qui ci siamo.Per trovare gli autovalori risolvo (considerando l'autovalore $+1$):
$((cos\theta - 1 ,sin\theta),(sin\theta,-cos\theta - 1)) ((x),(y)) =0 $.
ovvero
$\{((cos\theta - 1)x + (sin\theta)y = 0),((sin\theta)x - (cos\theta + 1)y = 0):}$
e trovo (isolando $x$ dalla prima, sostituendola nella seconda e raccogliendo $y$) $x=y=0$ e invece la soluzione dell' esercizio dice $x= cos(\theta/2), y=sin(\theta/2)$.
Dove sbaglio

Risposte
Forse è riportato un errore di stampa nella scrittura della soluzione. Magari potrebbe essere x = cos(pi greco mezzi) e y = sin(pi greco mezzi)
Non credo: la soluzione data soddisfa l'equazione quindi è corretta.
Inoltre ci sono motivazioni fisiche dietro il problema che la giustidicano.
Inoltre ci sono motivazioni fisiche dietro il problema che la giustidicano.
Provo a risponderti io, solo che sono lento a scrivere con le formule.. mi devo ancora abituare.
Allora.
Sappiamo che ogni matrice ortogonale in $R^2$ è del tipo:
$R=((cosθ,sinθ),(-sinθ,cosθ))$ e
$S=((cosθ,sinθ),(sinθ,−cosθ))$ .
Ci sono dei teoremi che asseriscono che la matrice $R$ rappresenta rotazioni di angolo theta, e che $R_0$ e $R_pi$ sono le uniche rotazione di $R^2$ che ammettono autovalori reali.
Ma tu stai trattando il secondo tipo. Credo che ben sai che la matrice del tipo $S$, rappresenta una simmetria ortogonale rispetto alla retta che forma un angolo convesso di $\vartheta/2$ rad con la retta individuata da $e_1$.
Osservi che essa rappresenta una matrice ortogonale, allora gli autovalori potranno essere:
- o tutti e due 1;
- o tutti e due -1;
- oppure 1 e -1.
Siamo nel terzo caso, nel caso più significativo.
Sappiamo che è diagonalizzabile e dai criteri di diagonalizzabilità risulta che:
$R^2$ = $R^2$ $(1)$ $\bot$ $R^2$ $(-1)$
ossia l'autospazio relativo all'autovalore 1 è ortogonale a quello dell'autovalore -1.
Per $\lambda$ $ =1$ puoi dimostrare che l'autovettore è $v = cos($ $\vartheta/2$ $) $ $e_1$ $+ sen($ $\vartheta/2$ $) $ $e_2$ ricordando la definizione di autovettore, ossia
$S * $ $v_1$ $=$ $v_1$
prova a fare questo prodotto,dovrebbe uscirti
Allora.
Sappiamo che ogni matrice ortogonale in $R^2$ è del tipo:
$R=((cosθ,sinθ),(-sinθ,cosθ))$ e
$S=((cosθ,sinθ),(sinθ,−cosθ))$ .
Ci sono dei teoremi che asseriscono che la matrice $R$ rappresenta rotazioni di angolo theta, e che $R_0$ e $R_pi$ sono le uniche rotazione di $R^2$ che ammettono autovalori reali.
Ma tu stai trattando il secondo tipo. Credo che ben sai che la matrice del tipo $S$, rappresenta una simmetria ortogonale rispetto alla retta che forma un angolo convesso di $\vartheta/2$ rad con la retta individuata da $e_1$.
Osservi che essa rappresenta una matrice ortogonale, allora gli autovalori potranno essere:
- o tutti e due 1;
- o tutti e due -1;
- oppure 1 e -1.
Siamo nel terzo caso, nel caso più significativo.
Sappiamo che è diagonalizzabile e dai criteri di diagonalizzabilità risulta che:
$R^2$ = $R^2$ $(1)$ $\bot$ $R^2$ $(-1)$
ossia l'autospazio relativo all'autovalore 1 è ortogonale a quello dell'autovalore -1.
Per $\lambda$ $ =1$ puoi dimostrare che l'autovettore è $v = cos($ $\vartheta/2$ $) $ $e_1$ $+ sen($ $\vartheta/2$ $) $ $e_2$ ricordando la definizione di autovettore, ossia
$S * $ $v_1$ $=$ $v_1$
prova a fare questo prodotto,dovrebbe uscirti
Grazie della risposta.
Chiaramente il vettore $v$ è un autovettore della matrice, ma mi chiedo:
come mai con il metodo classico, cioè lasciano l'autovettore incognito e risolvendo il sistema, ho un risultato differente? Sono io che sbaglio qualcosa?
Chiaramente il vettore $v$ è un autovettore della matrice, ma mi chiedo:
come mai con il metodo classico, cioè lasciano l'autovettore incognito e risolvendo il sistema, ho un risultato differente? Sono io che sbaglio qualcosa?
Occorre esprimere le componenti dell' autovettore da ricercare secondo coordinate polari, considerando il suo punto finale sulla circonferenza unitaria (non occorre considerare la lunghezza dell' autovettore; si semplifica la scrittura):
$x = cos (\rho - (\theta \\2)), y = (\rho - (\theta\\2))$, ove $\rho$ è riferito al solito semiasse positivo delle ascisse.
Siccome al variare di $\theta$ in $M$ muta l' operazionalità della matrice rispetto ad un medesimo riferimento
(ad esempio, quello individuato da $e^1$ ed $e^2$), non è evidentemente determinabile un autovettore 'persistente' al variare del valore di $\theta$ (tranne, appunto, il vettore nullo $(0,0)$, non considerato, per evidenti ragioni, come autovettore). Occorre, quindi, riferire le componenti dell' autovettore a $\theta$. Siccome $M$ è una matrice di riflessione con asse di riflessione passante per l' origine e angolo di incidenza $\theta \\2$ sul semiasse positivo delle ascisse, si adotta l' asse di riflessione come asse di riferimento per l' angolo nelle componenti dell' autovettore, considerando, quindi, componenti riferite all' asse di riflessione e non al riferimento assoluto da $\theta$ ($\theta =0$). Pertanto, un errore potrebbe essere stato nel non riferire $x$ e $y$ all' asse di riflessione, variabile al variare di $\theta$, come se una medesimo vettore $(x,y)$ potesse essere un autovettore rispetto ad una matrice con 'operazionalità' variabile con continuità. Effettivamente, al variare di $\theta$ , come varia $M*e^1$ e $M*e^2$...
$x = cos (\rho - (\theta \\2)), y = (\rho - (\theta\\2))$, ove $\rho$ è riferito al solito semiasse positivo delle ascisse.
Siccome al variare di $\theta$ in $M$ muta l' operazionalità della matrice rispetto ad un medesimo riferimento
(ad esempio, quello individuato da $e^1$ ed $e^2$), non è evidentemente determinabile un autovettore 'persistente' al variare del valore di $\theta$ (tranne, appunto, il vettore nullo $(0,0)$, non considerato, per evidenti ragioni, come autovettore). Occorre, quindi, riferire le componenti dell' autovettore a $\theta$. Siccome $M$ è una matrice di riflessione con asse di riflessione passante per l' origine e angolo di incidenza $\theta \\2$ sul semiasse positivo delle ascisse, si adotta l' asse di riflessione come asse di riferimento per l' angolo nelle componenti dell' autovettore, considerando, quindi, componenti riferite all' asse di riflessione e non al riferimento assoluto da $\theta$ ($\theta =0$). Pertanto, un errore potrebbe essere stato nel non riferire $x$ e $y$ all' asse di riflessione, variabile al variare di $\theta$, come se una medesimo vettore $(x,y)$ potesse essere un autovettore rispetto ad una matrice con 'operazionalità' variabile con continuità. Effettivamente, al variare di $\theta$ , come varia $M*e^1$ e $M*e^2$...
In realtà le due equazioni del sistema agli autovalori sono equivalenti. Ce ne possiamo accorgere osservando che
se si moltiplica, ad es, la prima equazione per $\cos\theta+1$ essa, con qualche facile calcolo, si riduce alla seconda.
Pertanto il sistema si può ridurre ad una sola equazione. Ad esempio la seconda :
(1) $x\sin\theta-(1+\cos\theta)y=0$
Ma :
$\sin\theta=2\sin\frac{\theta}{2}\cos\frac{\theta}{2}$
$1+\cos\theta=2\cos^2\frac{\theta}{2}$
Sostituendo nella (1) e semplificando si ha:
$x\sin\frac{\theta}{2}-y\cos\frac{theta}{2}=0$
Una soluzione di quest'ultima equazione può essere:
$x=\cos\frac{\theta}{2},y=\sin\frac{\theta}{2}$
o valori a questa proporzionali.
se si moltiplica, ad es, la prima equazione per $\cos\theta+1$ essa, con qualche facile calcolo, si riduce alla seconda.
Pertanto il sistema si può ridurre ad una sola equazione. Ad esempio la seconda :
(1) $x\sin\theta-(1+\cos\theta)y=0$
Ma :
$\sin\theta=2\sin\frac{\theta}{2}\cos\frac{\theta}{2}$
$1+\cos\theta=2\cos^2\frac{\theta}{2}$
Sostituendo nella (1) e semplificando si ha:
$x\sin\frac{\theta}{2}-y\cos\frac{theta}{2}=0$
Una soluzione di quest'ultima equazione può essere:
$x=\cos\frac{\theta}{2},y=\sin\frac{\theta}{2}$
o valori a questa proporzionali.