Autovettori nell'Analisi delle Componenti Principali

bsmbsm
Buongiorno a tutti!

Spero di aver azzeccato la sezione del forum in cui postare (in effetti, l'argomento è algebrico, ma riguarda un preciso momento di un'analisi statistica multivariata).

Dunque, vi spiego il punto. Scusate se mi dilungherò troppo:

In una fase dell'analisi delle componenti principali è necessario dare un'occhiata ad una serie di autovalori ed autovettori: quelli che rispondono a determinati requisiti, possono essere "presi" per passare alla fase successiva.

Ora, studiando un esempio "passo passo" presente nel libro "Analisi dei dati e data mining per le decisioni aziendali (Andrea Cerioli, Sergio Zani)", mi sono imbattuto in una situazione "curiosa": benchè il modulo degli autovettori da me ricavati con l'analisi (software R) risultino uguali a quelli forniti nel libro, essi sono totalmente inversi nei segni; ad esempio: dalla mia analisi risulta 0,111; 0,211; -0,403 (tre numeri a caso), nel libro scrivono -0,111; -0,211; 0,403.

Ora, girando qua e la sulla rete, ho trovato un pdf nel quale qualcuno ha fatto quello che sto facendo io: proporre gli esempi del libro e descriverne la loro risoluzione utilizzando il software R. Ho notato che la situazione si è proposta anche in questo pdf (ed ho tirato un sospiro di sollievo, perchè pensavo di aver sbagliato qualcosa nei passaggi :)). L'autore del pdf (Sergio Polini) spiega il perchè accada questo genere di cosa; tuttavia la sua spiegazione mi rimane un po' "nebulosa"; ve la posto:

Si può notare che gli autovettori sono uguali nei valori assoluti ma diversi nei segni. Un
autovettore può avere infatti norma 1 anche cambiando i segni dei suoi elementi e, in
effetti, si possono scegliere i segni che risultano più idonei ad esprimere le relazioni tra le
variabili (le colonne della matrice dei dati) e le componenti (le colonne della matrice Y) .

(per correttezza, posto il link del pdf online: web.mclink.it/MC1166/StatisticaMultivariata/SMVconR.pdf)

Tralasciando la seconda parte, che riguarda più direttamente l'analisi delle componenti principali, ciò che mi interessa capire è la prima: "Un
autovettore può avere infatti norma 1 anche cambiando i segni dei suoi elementi". Sareste così gentili da spiegarmi meglio questa frase? Nella sostanza, posso "rivoltare" i segni nell'autovettore a mio piacimento?

Mi scuso ancora per la lunghezza della domanda (e della stupidità della domanda, se effettivamente dovesse essere stupida ;)).

Un grazie in anticipo!

Risposte
Studente Anonimo
Studente Anonimo
Ciao, benvenuto nel forum.

Non capisco molto bene cosa intendi con "segno" di un autovettore e nemmeno perché il tuo esempio consista di numeri e non di vettori.

Comunque sperando di poterti essere utile, ti dico che se [tex]v[/tex] è un autovettore di autovalore [tex]\lambda[/tex] allora anche [tex]-v[/tex] è un autovettore di autovalore [tex]\lambda[/tex]. Questo segue dalla linearità: se chiami [tex]A[/tex] la tua matrice allora hai che [tex]A(-v)=-(Av)=-\lambda v = \lambda (-v)[/tex].

[mod="Martino"]Nel frattempo sposto in algebra lineare. Attenzione alla sezione in futuro, grazie.[/mod]

bsmbsm
Grazie per la risposta Martino (e per aver ovviato al mio errore di sezione :))

Parto dal fondo del tuo reply:

"Martino":

Comunque sperando di poterti essere utile, ti dico che se [tex]v[/tex] è un autovettore di autovalore [tex]\lambda[/tex] allora anche [tex]-v[/tex] è un autovettore di autovalore [tex]\lambda[/tex]. Questo segue dalla linearità: se chiami [tex]A[/tex] la tua matrice allora hai che [tex]A(-v)=-(Av)=-\lambda v = \lambda (-v)[/tex].

Se ho ben capito, la proprietà di linearità assicura (in parole mooolto povere) che ad ogni autovalore [tex]\lambda[/tex] possono essere associati due autovettori [tex]v[/tex] e [tex]-v[/tex], che sono uguali a meno del segno delle componenti. Dico bene?

"Martino":

Non capisco molto bene cosa intendi con "segno" di un autovettore e nemmeno perché il tuo esempio consista di numeri e non di vettori.

Mi scuso per non essere riuscito a spiegarmi.

Dunque, a partire da una matrice di dati, utilizzando il software per analisi statistiche R, pervengo alla derminazione degli autovalori e degli autovettori di tale matrice.

Gli autovalori [tex]\lambda[/tex] che ottengo in questo caso sono: 4.61563 1.00962 0.23149 0.12245 0.02079 0.00002

e poi ci sono i sei autovettori; di questi, ti posto solo il secondo, quello che ha un autovalore pari a 1,00962, che è quello di cui parlavo nel primo post. [tex]v2[/tex]: 0,111 0,211 -0,403 0,404 0,169 -0,768.

I valori numerici di questo autovettore, così come calcolati dal software (e da come compaiono nel pdf citato nel primo post) sono uguali a quelli del libro, ma presentano segni inversi rispetto a questi ultimi; il libro infatti li indica: -0,111 -0,211, 0,403 -0,404 -0,169, 0,768.

Nel pdf questa "differenza" viene spiegata in questo modo:

Si può notare che gli autovettori sono uguali nei valori assoluti ma diversi nei segni. Un
autovettore può avere infatti norma 1 anche cambiando i segni dei suoi elementi

Ed è questa regola che non mi era molto chiara. Ora, avendomi spiegato la linearità, immagino di essere riuscito a comprendere il perchè ciò accada. Grazie! ;)

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