Velocità finale corpi che si attraggono per gravità

DavideGenova1
Ciao, amici! Se due corpi di massa rispettivamente $m$ e $M$ sono a grande distanza (cioè, direi, a distanza approssimativente infinita, in cui per convenzione si può porre energia potenziale gravitazionale nulla per entrambi i corpi \(U_m=0=U_M\)) e inizialmente in quiete, ed esercitano uno sull'altro la forza di gravità, che è anche l'unica che agisca su di essi, il mio testo propone di dimostrare che la velocità finale del corpo di massa $m$ è\[v=\sqrt{\frac{2GM^2}{(m+M)r}}.\]
Il mio tentativo di soluzione è basato sul fatto che la nullità della forza esterna preserva la quantità di moto, per cui, chiamata $V$ la velocità della massa $M$, si ha \(mv=MV\). D'altra parte supponendo che siano assenti forze non conservative, data la nullità dell'energia meccanica al momento in cui i corpi hanno distanza infinita, avrei detto che \[\frac{1}{2}mv^2+U_m=0,\quad\quad\quad\frac{1}{2}MV^2+U_M=0 \]dove avrei posto \(U_m=U_m(r)=-\frac{GMm}{r}=U_M(r)=U_M\) (e direi proprio che il mio errore sia qui), da cui, da \(\frac{1}{2}mv^2+\frac{1}{2}MV^2-2\frac{GMm}{r}=\frac{1}{2}mv^2+\frac{1}{2}MV^2+U_m+U_M=0\) e \(V=M^{-1}mv\), ottengo \(v=\sqrt{\frac{4GM^2}{(m+M)r}}\).
Ora, credo che il mio errore stia nel fatto che la differenza di energia potenziale \[U_f-U_i=-\int_{t_i}^{t_f}\mathbf{F}_G(\mathbf{r}(t))\cdot\mathbf{r}'(t)dt=-\int_{r_i}^{r_f} -\frac{Gm_1 m_2}{r^2} dr=-\frac{Gm_1m_2}{r_f}-\Big(-\frac{Gm_1m_2}{r_i}\Big)\]cioè l'opposto del lavoro effettuato dalla forza di gravità esercitata, diciamo, dal corpo puntiforme di massa $m_1$ sul corpo puntiforme di massa $m_2$ che si muove sulla curva parametrizzata da \(\mathbf{r}:[t_i,t_f]\to\mathbb{R}^3\), sia calcolata assumendo il corpo di massa $m_1$ fermo. Qui, invece, le due masse accelerano l'una verso l'altra, attratte da una forza che non è neppure costante, ma crescente e perciò non è legittimo scrivere \(U_{mf}-U_{mi}=U_{mf}=-\frac{GMm}{r_f}\).

Come si arriva, quindi, a \(v=\sqrt{\frac{2GM^2}{(m+M)r}}\)? Noto che è esattamente il risultato che si otterrebbe ponendo \(\frac{1}{2}mv^2+\frac{1}{2}MV^2-\frac{GMm}{r}=0\), come se \(-\frac{GMm}{r}\) fosse la somma delle energie potenziali gravitazionali di $M$ rispetto a $m$ e di $m$ rispetto a $M$. Come si giustifica ciò matematicamente?
Tante grazie quanta è la distanza iniziale tra i due corpi del problema! :wink:

Risposte
anonymous_af8479
Scusa, cosa vuol dire "velocità finale"? Che forma hanno i corpi? Cos'è $r$ nella formula?

DavideGenova1
Grazie per l'intervento, Arturo!
"anonymous_ad4c4b":
Scusa, cosa vuol dire "velocità finale"? Che forma hanno i corpi? Cos'è $r$ nella formula?
Il testo non specifica che cos'è $r$, ma direi proprio, da quella che è la consuetudine del mio testo, che sia la distanza tra i centri dei corpi di massa $m$ e $M$, che si assumono puntiformi (o sferici, che per le forze centrali a simmetria sferica, è equivalente se non si compenetrano). In questo contesto per "velocità finale" intendo la velocità quando la distanza tra i corpi è $r$.

anonymous_af8479
Direi che baste fare il sistema:

$m v = M V$ (conservazione quantità di moto)

$1/2 m v^2 + 1/2 M V^2 - \frac{G M m}{r}=0$ (conservazione energia).

DavideGenova1
Già, infatti direi che la somma del lavoro compiuto dalla forza di gravità \(\mathbf{F}_{G}\) di $M$ su $m$ (identifico i corpi con la loro massa per non essere prolisso) e di quello compiuto dalla gravità, che vale \(-\mathbf{F}_{G}\), di $m$ su $M$ sia lo stesso del lavoro \(\frac{GMm}{r_f}-\frac{GMm}{r_i}\) compiuto dalla gravità di uno dei due corpi, diciamo $M$, pensato fermo sull'altro che muove lungo la curva \(\mathbf{r}_{mM}:[t_i,t_f]\to\mathbb{R}^3\), infatti, chiamato $W_{Mm}$ il lavoro fatto dal corpo di massa $M$ su quello di massa $m$ e $\mathbf{r}_{mI}$ la posizione di $m$ rispetto ad un sistema inerziale, abbiamo che \[W_{Mm}=\int_{t_i}^{t_f} \mathbf{F}_{G}(t)\cdot\mathbf{r}_{mI}'(t)dt\]\[W_{mM}=\int_{t_i}^{t_f} -\mathbf{F}_{G}(t)\cdot\mathbf{r}_{MI}'(t)dt\]e quindi \[W_{Mm}+W_{mM}=\int_{t_i}^{t_f} \mathbf{F}_{G}(t)\cdot(\mathbf{r}_{mI}'(t)-\mathbf{r}_{MI}'(t))dt =\int_{t_i}^{t_f} \mathbf{F}_{G}(t)\cdot\mathbf{r}_{mM}'(t)dt\]\[=\frac{GMm}{\|\mathbf{r}_{mM}(t_f)\|}-\frac{GMm}{\|\mathbf{r}_{mM}(t_i)\|} \]
Perciò, da \(\frac{1}{2}mv^2+\frac{1}{2}MV^2-(W_{Mm}+W_{mM})\), si ottiene la formula che hai scritto che, insieme alla conservazione della quantità di moto, dà la formula del libro.
Spero di non dire scemenze...
Grazie di cuore!

anonymous_af8479
Mi sembra che la stai complicando troppo :)

Non basta parlare in termini di energia cinetica e potenziale, quest'ultima ben nota? In altre parole, perchè passare dal lavoro?

DavideGenova1
"anonymous_ad4c4b":
Mi sembra che la stai complicando troppo :)

Non basta parlare in termini di energia cinetica e potenziale, quest'ultima ben nota? In altre parole, perchè passare dal lavoro?
Il fatto è che io sapevo che cos'è l'energia potenziale gravitazionale di un corpo di massa $m$ rispetto ad un'altra massa $M$ ferma che esercita su $m$ la forza di gravità e tale energia è definita (a meno di una costante) dalla propria variazione che è proprio l'opposto del lavoro compiuto su $m$ da tale forza di gravità. Dato che tale forza di gravità è una forza centrale a simmetria sferica diretta verso il corpo, immobile, di massa $M$, conosco per questo caso la dimostrazione che essa è conservativa, e da ciò le note formule di conservazione dell'energia, che non ero certo di derivare con rigore senza aver prima verificato che la formula \( \frac{GMm}{r_f}-\frac{GMm}{r_i} \) esprime proprio la somma del lavoro eseguito dalla gravità di $M$ su $m$ e di $m$ su $M$. Tuttavia, osservando che i due corpi del problema esercitano forze opposte l'uno sull'altro e che \(\mathbf{r}_{mI}'-\mathbf{r}_{MI}'=\mathbf{r}_{mM}'\), mi pare di aver risolto...

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