Sfere conduttrici a contatto
Salve a tutti.
Durante una ricerca su internet riguardante l'elettrizzazione per contatto(quindi consideriamo una sfera conduttrice carica e una neutra), mi sono ritrovato a leggere questa frase: "se due sfere conduttrici vengono a contatto, la cariche in eccesso su una sfera, respingendosi, giungeranno sulla sfera conduttrice neutra".
Tuttavia, io sapevo che, ponendo a contatto una sfera carica con una sfera neutra, si creava un campo elettrico(internamente) che produceva un moto di cariche dalla sfera carica verso la sfera neutra. E che le cariche si distribuivano sulle due sfere, in modo da annullare il campo elettrico interno, una volta raggiunto l'equilibrio elettrostatico e quindi le due sfere formavano unico conduttore con stesso potenziale.
Quale delle due spiegazioni è corretta?
Grazie.
Durante una ricerca su internet riguardante l'elettrizzazione per contatto(quindi consideriamo una sfera conduttrice carica e una neutra), mi sono ritrovato a leggere questa frase: "se due sfere conduttrici vengono a contatto, la cariche in eccesso su una sfera, respingendosi, giungeranno sulla sfera conduttrice neutra".
Tuttavia, io sapevo che, ponendo a contatto una sfera carica con una sfera neutra, si creava un campo elettrico(internamente) che produceva un moto di cariche dalla sfera carica verso la sfera neutra. E che le cariche si distribuivano sulle due sfere, in modo da annullare il campo elettrico interno, una volta raggiunto l'equilibrio elettrostatico e quindi le due sfere formavano unico conduttore con stesso potenziale.
Quale delle due spiegazioni è corretta?
Grazie.
Risposte
Secondo me, la prima frase pone l'accento sul motivo fisico del perché la seconda sfera si carica.
La seconda, sottolinea il fatto che, nella situazione di equilibrio, non vi sono correnti elettriche né dentro né sulla superficie.
Sono giuste entrambe. Magari, la perfezione sarebbe unendole
La seconda, sottolinea il fatto che, nella situazione di equilibrio, non vi sono correnti elettriche né dentro né sulla superficie.
Sono giuste entrambe. Magari, la perfezione sarebbe unendole

Ti ringrazio!
Ho un'altra domanda: cosa accadrebbe se mettessi a contatto una sfera conduttrice carica e un corpo isolante neutro?
Ho un'altra domanda: cosa accadrebbe se mettessi a contatto una sfera conduttrice carica e un corpo isolante neutro?
Ionizzazione locale dell'isolante, se il campo elettrico creato dal conduttore carico è sufficientemente forte, ma non movimento di cariche a formare una corrente. Né si forma una distribuzione di cariche sul tutto l'isolante.
In generale, le molecole dell'isolante si polarizzano, cioè, distorcendosi a causa del campo elettrico, formano (se non lo sono già di loro) dipoli elettrici (oggettini del tipo +==- che presentano da una parte il segno positivo e dall'altro il segno negativo) e si ordinano secondo le linee di forza del campo elettrico.
Insomma, una situazione complicata
In generale, le molecole dell'isolante si polarizzano, cioè, distorcendosi a causa del campo elettrico, formano (se non lo sono già di loro) dipoli elettrici (oggettini del tipo +==- che presentano da una parte il segno positivo e dall'altro il segno negativo) e si ordinano secondo le linee di forza del campo elettrico.
Insomma, una situazione complicata

Quindi, il corpo isolante neutro si carica. Tuttavia, tale carica rimane localizzata nel punto di contatto, Giusto?
Dipende dall'intensità del campo elettrico. Comunque, si tratterebbe di un fenomeno indesiderato. Un isolante ideale non fa queste cose

Quindi, si può affermare che gli isolanti ideali messi a contatto con un conduttore carico, non si caricano. E dunque, l'elettrizzazione per contatto avviene solo in presenza di due conduttori. Giusto?
Non si può essere drastici. Il campo elettrico, pochi o molti elettroni li strapperà dall'isolante, per cui l'isolante si carica in qualche modo, ma lo fa localmente. Se immaginiamo che un isolante sia perfetto, allora i suoi elettroni non sfuggono dagli atomi, ma la realtà è sempre più complicata delle sue rappresentazioni.
Ti ringrazio!
Un ultimo chiarimento: in una risposta precedente hai detto: "Ionizzazione locale dell'isolante, se il campo elettrico creato dal conduttore carico è sufficientemente forte, ma non movimento di cariche a formare una corrente. Né si forma una distribuzione di cariche sul tutto l'isolante".
Riguardo alla parte "ma non movimento di cariche a formare una corrente", intendi che non si forma un campo elettrico internamente tale da realizzare un moto di cariche, che invece si forma quando si mettono a contatto due conduttori?
Riguardo alla parte "ma non movimento di cariche a formare una corrente", intendi che non si forma un campo elettrico internamente tale da realizzare un moto di cariche, che invece si forma quando si mettono a contatto due conduttori?
All'interno dell'isolante c'è il campo elettrico generato dalle cariche del conduttore. Tale campo dipende dalla costante dielettrica dell'isolante.
Se tale campo è forte, esso ionizza localmente l'isolante, altrimenti no. In ogni caso, l'isolante si polarizza.
Se il campo elettrico è fortissimo, per l'isolante sono guai seri. In quel caso l'solante diventa conduttore e si forma una corrente che distrugge l'isolante.
Così immagino che vadano le cose, ma ci vorrebbe che intervenisse un ingegnere elettrotecnico esperto in isolanti, quelli che progettano, per esempio, le linee ad alta tensione ed affini
Se tale campo è forte, esso ionizza localmente l'isolante, altrimenti no. In ogni caso, l'isolante si polarizza.
Se il campo elettrico è fortissimo, per l'isolante sono guai seri. In quel caso l'solante diventa conduttore e si forma una corrente che distrugge l'isolante.
Così immagino che vadano le cose, ma ci vorrebbe che intervenisse un ingegnere elettrotecnico esperto in isolanti, quelli che progettano, per esempio, le linee ad alta tensione ed affini
