Relazione fra campo elettrico e potenziale
Salve utenti! Non riesco a risolvere questo problema:
In una regione in cui è definito un campo elettrico, la forza elettrica fa un lavoro di $8x$$10^-19$ $J$ su un elettrone che si muove dal punto X al punto Y. Quale dei due punti si trova a potenziale maggiore? Qual è la differenza di potenziale tra il punto X e il punto Y?
Secondo me manca un dato. O meglio, mi spiego..secondo me senza la distanza non posso ricavarmi la differenza di potenziale. Sbaglio?
Grazie
In una regione in cui è definito un campo elettrico, la forza elettrica fa un lavoro di $8x$$10^-19$ $J$ su un elettrone che si muove dal punto X al punto Y. Quale dei due punti si trova a potenziale maggiore? Qual è la differenza di potenziale tra il punto X e il punto Y?
Secondo me manca un dato. O meglio, mi spiego..secondo me senza la distanza non posso ricavarmi la differenza di potenziale. Sbaglio?
Grazie

Risposte
Ciao.
Su una carica $q$ che si muove da $A$ a $B$ il lavoro fatto dalle forze del campo vale: $W_(AB)=q(V_A-V_B)$.
L'unico dato che ti manca è la carica dell'elettrone, la trovi sicuramente sul libro (se non te la ricordi).
Su una carica $q$ che si muove da $A$ a $B$ il lavoro fatto dalle forze del campo vale: $W_(AB)=q(V_A-V_B)$.
L'unico dato che ti manca è la carica dell'elettrone, la trovi sicuramente sul libro (se non te la ricordi).
Adesso ci siamo! grazie mille
!

Prego, ciao
Approfitto di questo esercizio per un chiarimento.
Alla domanda "Quale dei due punti si trova a potenziale maggiore?" la risposta è "il punto x ha maggiore potenziale"??
Se è giusta la risposta la motivazione è: W(campo)=-W(esterno) ==> W(esterno)= Delta U (variazione energia potenziale) ==> delta V * q= delta U
quindi: W(campo)= -Delta V * q Ma ottengo un "-" che non dovrebbe esserci. PERCHE'?
Sto cercando di chiarire un pò le idee
Grazie
Alla domanda "Quale dei due punti si trova a potenziale maggiore?" la risposta è "il punto x ha maggiore potenziale"??
Se è giusta la risposta la motivazione è: W(campo)=-W(esterno) ==> W(esterno)= Delta U (variazione energia potenziale) ==> delta V * q= delta U
quindi: W(campo)= -Delta V * q Ma ottengo un "-" che non dovrebbe esserci. PERCHE'?
Sto cercando di chiarire un pò le idee
Grazie
Ciao giga91 azzardo una risposta, ma aspetta conferme più autorevoli (palliit ad esempio), la fisica non è il mio forte (mi è già capitato di prendere granchi giganteschi)
Allora se mettiamo una carica in un punto $A$ con un certo potenziale di un campo elettrico ed essa si muove fino al $B$ che ha potenziale diverso, possono darsi due casi:
Il punto $A$ ha potenziale maggiore del punto $B$ ($V_A>V_B$) allora la carica si muove "naturalmente " da A a B, come se "cadesse" da una quota più alta ad una più bassa
Al contrario se $V_A
L'energia che scaturisce dalla carica che "cade", o che è necessaria per farla "salire", dipenderà da quanto vale la differenza di potenziale e dalla quantità di carica che si sposta, ti sembra ragionevole?
Allora se mettiamo una carica in un punto $A$ con un certo potenziale di un campo elettrico ed essa si muove fino al $B$ che ha potenziale diverso, possono darsi due casi:
Il punto $A$ ha potenziale maggiore del punto $B$ ($V_A>V_B$) allora la carica si muove "naturalmente " da A a B, come se "cadesse" da una quota più alta ad una più bassa
Al contrario se $V_A
Ciao giga.91.
Quel segno "$-$" che ti lascia perplesso c'è proprio, il potenziale è definito in modo che il lavoro fatto dal campo elettrico sia: [tex]W_{A\rightarrow B}=q \cdot[V(A)-V(B)][/tex], cioè considerando che col simbolo $Delta$ si indica una variazione tra lo stato finale e quello iniziale (cioè in generale è $Delta G=G_("Fin")-G_("Iniz")$) il secondo membro diventa: $q*(-Delta V)$. Nel caso di un lavoro positivo su una carica negativa, come nell'esempio postato, evidentemente è: $-Delta V<0$__$\rightarrow$__$V_A-V_B<0$__$\Rightarrow$__$V_B>V_A$.
@gio73: ciao, grazie per la considerazione ma per carità, questo forum pullula di gente capace di pareri ben più autorevoli dei miei... Comunque il tuo ragionamento fila, ma solo per cariche positive, che vengono spontaneamente spinte da campo verso i punti a potenziale più basso, in perfetta analogia con le masse che tendono naturalmente a cadere verso punti a quota (quindi potenziale) minore. Per le cariche negative funziona esattamente al contrario, come una massa "negativa" che tendesse naturalmente a salire per effetto della gravità, ed allora verrebbe spinta più in alto possibile. Se non fosse che il motivo per cui sale è un altro, un palloncino gonfiato a elio renderebbe l'idea di come dovrebbe comportarsi da questo punto di vista una massa negativa.
Quel segno "$-$" che ti lascia perplesso c'è proprio, il potenziale è definito in modo che il lavoro fatto dal campo elettrico sia: [tex]W_{A\rightarrow B}=q \cdot[V(A)-V(B)][/tex], cioè considerando che col simbolo $Delta$ si indica una variazione tra lo stato finale e quello iniziale (cioè in generale è $Delta G=G_("Fin")-G_("Iniz")$) il secondo membro diventa: $q*(-Delta V)$. Nel caso di un lavoro positivo su una carica negativa, come nell'esempio postato, evidentemente è: $-Delta V<0$__$\rightarrow$__$V_A-V_B<0$__$\Rightarrow$__$V_B>V_A$.
@gio73: ciao, grazie per la considerazione ma per carità, questo forum pullula di gente capace di pareri ben più autorevoli dei miei... Comunque il tuo ragionamento fila, ma solo per cariche positive, che vengono spontaneamente spinte da campo verso i punti a potenziale più basso, in perfetta analogia con le masse che tendono naturalmente a cadere verso punti a quota (quindi potenziale) minore. Per le cariche negative funziona esattamente al contrario, come una massa "negativa" che tendesse naturalmente a salire per effetto della gravità, ed allora verrebbe spinta più in alto possibile. Se non fosse che il motivo per cui sale è un altro, un palloncino gonfiato a elio renderebbe l'idea di come dovrebbe comportarsi da questo punto di vista una massa negativa.
"Palliit":
$W_(AB)=q(V_A-V_B)$
"Palliit":
$W_(AB)=V_A-V_B$
Sicuramente una svista. In ogni modo, volevo solo puntualizzare che, quando ci si esprime in questi termini, bisognerebbe parlare di energia potenziale. A meno che, dato che il potenziale è l'energia potenziale per unità di carica positiva, non si utilizzi il termine potenziale con questa accezione, e allora è giusto considerare solo il caso della carica positiva, dovrebbe essere unitaria ma, ai fini di considerazioni puramente qualitative, questo aspetto può essere tralasciato. Vero è che gio73, alla fine del suo intervento, ha menzionato una generica quantità di carica, senza specificare non tanto la quantità, ma piuttosto il segno, e bene ha fatto Pallit a precisare. Sempre che gio73 non lo avesse dato per scontato, ma sarebbe stato meglio sottolinearlo. Insomma, se si vuole parlare solo in termini di potenziale, è giusto fare il solo caso della carica positiva unitaria. Non c'è dubbio che, per integrare il discorso, sia meglio prendere in considerazione anche il caso della carica di prova negativa, e allora non si può non scomodare l'energia potenziale, se non altro perchè non si pensi che il concetto non sia valido in generale. Del resto, proprio per ottenere grandezze fisiche che dipendano solo dalle sorgenti, forza ed energia potenziale vengono riferite all'unità di carica di prova positiva, ottenendo quindi campo e potenziale e l'indipendenza dalla carica di prova medesima. Scusate l'intromissione.
"speculor":
Sicuramente una svista.
Sì, e ti ringrazio per l'appunto. Stanchezza... correggo. Le tue "intromissioni" sono sempre preziose, grazie ancora. Ciao
@speculor come ti ho già detto alcuni mesi fa ti leggo sempre con piacere sia che tu scriva in italiano o che ti esprima con delle formule. Imparo molto.