Principio di non diminuzione dell'entropia

serbring
Conosco bene questo principio, sò che l'entropia mi esprime il grado di disordine dell'universo, e sò può solo aumentare. Dal punto di vista pratico cosa mi comporta?

Risposte
valentino861
ti comporta la consapevolezza che ogni volta che respiri stai aumentando l'entropia dell'universo ma non ti devi sentire in colpa per questo perche non potresti fare altrimenti :-D :-D lool

serbring
bravissimo :D
A parte mi chiedevo se non ci fosse un limite a questo aumento. Capisco che qualsiasi cosa faccio degrada l'energia, e quindi aumenta l'entropia, ma....quando tutta l'energia è stata degradata, che potrebbe succedere?

valentino861
LA FINE DELL'UNIVERSO!!

Ma non credo ci sia un limite al degradamento dell'energia e poi secondo me questo discorso non porta da nessuna parte mi sembra molto filosofico!

serbring
sì tu hai ragione, mi chiedevo solo, quale fossero le implicazioni pratiche di questo teorema....che da quel che ho capito comporta solamente che il degradamento dell'energia ogni volta che la si trasforma

strangolatoremancino
l'aumento dell'entropia porterà alla morte dell'universo, morte entropica come viene chiamata, in quanto tutto si troverà alla stessa temperatura, nn ci sarà più passagio di calore che permetta di svolgere un qualunque processo, l'energia del sistema universo nn sarà più utilizzabile.

GIOVANNI IL CHIMICO
Più banalmente comporta che se gli spaghetti si scuociono non basta metterli sotto l'acqua fredda per farli tornare al dente.
Oppure che per separare due composti in miscela bisogna spendere dell'energia.

serbring
quindi vorrà dire che ho convertito tutta l'energia in calore..interessante. C'è qualcuno che studia questo?

Eredir
"strangolatoremancino":
l'aumento dell'entropia porterà alla morte dell'universo, morte entropica come viene chiamata, in quanto tutto si troverà alla stessa temperatura, nn ci sarà più passagio di calore che permetta di svolgere un qualunque processo, l'energia del sistema universo nn sarà più utilizzabile.


Questo se l'universo fosse regolato solo dalle leggi della termodinamica classica.
Per fortuna l'universo è un po' più interessante di così.

Maurizio Zani
"serbring":
quindi vorrà dire che ho convertito tutta l'energia in calore..interessante. C'è qualcuno che studia questo?

Non è corretto, il calore è una forma di trasmissione dell'energia, non di immagazzinamento;
quindi non puoi convertire energia (ad esempio potenziale o cinetica) in calore, puoi solo convertirla in altre forme ad esempio fornendo calore o svolgendo del lavoro

serbring
"Maurizio Zani":
[quote="serbring"]quindi vorrà dire che ho convertito tutta l'energia in calore..interessante. C'è qualcuno che studia questo?

Non è corretto, il calore è una forma di trasmissione dell'energia, non di immagazzinamento;
quindi non puoi convertire energia (ad esempio potenziale o cinetica) in calore, puoi solo convertirla in altre forme ad esempio fornendo calore o svolgendo del lavoro[/quote]

beh se creo del lavoro, ho generato del calore partendo da un'altra fonte di energia e quindi mi posso ritrovare con il pianeta riscaldato senza fonti di energia sfruttabili...

Maurizio Zani
Idem come sopra, non puoi creare lavoro: come già detto puoi fornire energia al sistema svolgendo lavoro o fornendo calore.

Di tutto questo, per rispondere alla tua domanda, si occupa la termodinamica (che, ad esempio, insegno...)

mircoFN1
Caro Maurizio,

sono perfettamente d'accordo con te. Tuttavia è consuetudine nei libri (anche in quelli buoni) confondere il calore con l'energia termica interna di un sistema (basta pensare a come è definito il calore specifico...). Si tratta di una confusione facilitata dall'ovvia circostanza che le due grandezze sono dimensionalmente omogenee (come per altro il lavoro e l'energia cinetica in Meccanica)
Non c'è modo di essere più rigorosi nella spiegazione?

Maurizio Zani
Hai ragione, e per quanto mi è possibile cerco di essere il più chiaro e rigoroso possibile a lezione riguardo ciò che stai argomentando. Aggiungo che l'energia interna non è scindibile in una parte meccanica ed una termica: lavoro e calore sono due diversi modi di fornire energia al sistema, ma una volta fornita non è "etichettabile" (in meccanica e termica)

L'energia interna è la banca dell'energia, lavoro e calore sono due forme di versamento ;)

mircoFN1
Grazie per la risposta.

Riguardo alla differenziazione delle forme di energia interna, sono un po' perplesso della tua affermazione. Che l'energia interna sia una cosa unica (diciamo, a meno di una costante arbitraria, il saldo del conto corrente :wink: ) sono d'accordo. Tuttavia, ho sempre pensato che fosse possibile distinguerne la natura. In particolare, l'energia meccanica (potenziale o cinetica) è 'ordinata' e può essere completamente convertita (in teoria) in lavoro fatto dal sistema stesso, mentre quella termica (sempre cinetica e potenziale ma disordinata e microscopica) può essere trasformata in lavoro solo con un rendimento, etc.. etc..

Dove sbaglio?

delfo2
Credo sia in un libro di Luciano de crescenzo la spiegazione dell'entropia "alla napoletana".
A partire da una tazzulella 'e cafè , spiega che mescolare lo zucchero affinchè si sciolga, porta ad un sistema "caffè+zucchero" a maggiore entropia. Inevitabile.
Quello che si può evitare è il caffellatte (secondo alcuni "puristi del caffè...)
Nel mio piccolo, adotto la regola: se qualche cibo è commestibile sia crudo che cotto, sempre crudo !
(Latte "vero", carciofi, verdure in genere, carne di cavallo, frutta, e tra i salumi e i formaggi, quelli elaborati a più bassa temperatura)

Maurizio Zani
"mircoFN":
Grazie per la risposta.

Riguardo alla differenziazione delle forme di energia interna, sono un po' perplesso della tua affermazione. Che l'energia interna sia una cosa unica (diciamo, a meno di una costante arbitraria, il saldo del conto corrente :wink: ) sono d'accordo. Tuttavia, ho sempre pensato che fosse possibile distinguerne la natura. In particolare, l'energia meccanica (potenziale o cinetica) è 'ordinata' e può essere completamente convertita (in teoria) in lavoro fatto dal sistema stesso, mentre quella termica (sempre cinetica e potenziale ma disordinata e microscopica) può essere trasformata in lavoro solo con un rendimento, etc.. etc..

Dove sbaglio?


Che il lavoro sia diverso dal calore è corretto, il primo è comunicare energia da una causa ordinata mentre il secondo da una disordinata (per usare la tua terminologia).

La mia affermazione si riferisce invece al fatto che una volta comunicata energia al sistema tale energia (data dalla somma delle energie cinetiche e potenziali delle diverse particelle costituenti il sistema) non distingua dalla fonte di provenienza: puoi scaldare un sistema fornendo calore o svolgendo lavoro in diverse forme (elettrico, meccanico, magnetico), ma alla fine, se qualcuno non ti ha detto come ha prodotto l'aumento di temperatura, non sai distinguere la modalità che ti ha portato allo stato finale (vedi l'esperimento di Joule del mulinello, quello che ha portato anche all'equivalenza meccanica del calore)

mircoFN1
OK chiarito l'equivoco. Io indicavo con energia termica quella che tu chiami energia interna. Per il resto concordo pienamente.

ciao

Maurizio Zani
Proficua discussione (per entrambi), sono lieto :wink:

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